La protesta decisa da Rsa e sindacati dopo la rottura del tavolo sul contratto integrativo
I lavoratori di Superconti Spa di Terni entrano in stato di agitazione e avviano da oggi, mercoledì 7 luglio, il blocco degli straordinari. La protesta, sostenuta oltre che dalle Rsa di Superconti, da Filcams Cgil, Uiltucs Uil e Fisascati Cisl di Terni, scatta dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, scaduto da tre anni e sul quale l'azienda ha mostrato “una totale chiusura, negando qualsiasi riconoscimento ai lavoratori e respingendo tutte le proposte della piattaforma sindacale”.
In particolare sindacati e Rsa sottolineano la delicatezza di alcune questioni poste nella piattaforma e sulle quali l'azienda non ha accettato alcuna mediazione: tra queste c'è prima di tutto il mancato accordo sul lavoro domenicale (in violazione, sottolineano i sindacati, di quanto previsto dal contratto nazionale) e sulla richiesta di una maggiorazione dignitosa per i lavoratori e le lavoratrici che si impegnano per pochi euro nel lavoro festivo. Filcams, Fisascat e Uiltucs di Terni sottolineano infatti che “attualmente le maggiorazioni per i lavoratori di Superconti (che tra l'altro ha sei punti vendita tutti nel centro cittadino e può quindi effettuare tutte le aperture domenicali che desidera) sono di gran lunga le più basse rispetto agli altri contratti integrativi del commercio e della distribuzione cooperativa siglati nel territorio provinciale”. Altra questione centrale posta dai sindacati è quella dell'organizzazione del lavoro per i tanti dipendenti part-time (che rappresentano la maggior parte della forza lavoro in azienda), per i quali, dicono le tre sigle, “attualmente il premio di produzione è inesistente”.
“Pur essendo consapevoli della situazione di crisi globale che investe il territorio, anche se – sottolineano i sindacati e le Rsa – Superconti non ha ancora mai portato alcun dato contabile che possa in qualche modo giustificare il suo atteggiamento di chiusura totale, giudichiamo inaccettabile e incomprensibile la volontà di non pervenire ad alcuna mediazione per riconoscere ai lavoratori lo straordinario impegno profuso negli ultimi anni e lo spirito di forte fidelizzazione all'azienda che li caratterizza”.
Confermando dunque l'apertura dello stato di agitazione, sindacati e Rsa annunciano che nei prossimi giorni verrà convocata un'assemblea di tutto il personale per decidere come portare avanti la mobilitazione a difesa dei diritti dei lavoratori.
giovedì 8 luglio 2010
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