lunedì 8 febbraio 2010

Nota del Partito Democratico di Orvieto sulle dichiarazioni del Sindaco Concina in Consiglio Comunale l'8 febbraio




Spiace dover notevolmente ridimensionare la portata dell'annuncio del Sindaco Concina il quale, durante il consiglio comunale di lunedì 8 febbraio, ha dato per definito l'accordo con il Partito Democratico sui temi del bilancio e del "patto con Roma". Probabilmente, il sindaco si è fatto prendere la mano dalla retorica e ha trasformato la disponibilità del PD a ragionare su questi due temi (posizione arcinota e ripetuta sino alla noia) in un contratto già sottoscritto. Non è così.
Non vorremmo che il pur necessario confronto tra le forze politiche serva da canovaccio ad una "commedia degli equivoci" in cui si perde tempo e non si conclude nulla.

È questo il tempo della responsabilità e della trasparenza. Tra pochi giorni, il Partito Democratico riunirà il coordinamento comunale per presentare sia le proprie proposte in merito al "patto con Roma" sia le proprie idee circa il percorso che porterà all'approvazione del bilancio 2010. Si tratta di temi che meritano un ragionamento più ponderato e un'ampia condivisione. Dalla discussione fatta in quella sede verranno infine stabiliti gli orientamenti politici del PD.

Le "politiche dell'annuncio", come quelle esibite recentemente dal primo cittadino, servono solo ad alzar polvere. Il Sindaco ci dica piuttosto se la sua amministrazione ce la fa a costruire un'ipotesi di bilancio attorno a cui discutere alla luce del sole, nella trasparenza di un dibattito pubblico che riguarda tutta la città. Ripetiamo quindi a futura memoria: la disponibilità del PD non è una delega in bianco né può essere oggetto di una reiterata strumentalizzazione . Il sindaco ci dica cosa vuol fare e noi ragioneremo con lui con responsabilità e lealtà. Ma non ci chieda di essere comprimari di un'inutile balletto mentre la città sta soffrendo la mancanza di progetto e di governo.

Infine, non si provi a costruire equazioni false che tengono insieme "patto con Roma" e approvazione della parte operativa del Piano Regolatore Generale, quasi a suggerire scambi e intese sotterranee. La decisione di portare all'approvazione del consiglio il PRGO è da attribuire infatti alla Giunta e al Sindaco.
Grande è la confusione sotto il cielo... ritirato per la seconda volta il PRG.O. Bene comune o bene di sé?

Nessun commento: