giovedì 11 settembre 2008

TRAPPOLINO : Oltre le polemiche, per un reale percorso di innovazione della città

Nota del coordinatore comunale di Orvieto del PD Carlo Emanuele Trappolino

Le polemiche che hanno visto l’Assessore Giuseppe Della Fina protagonista, suo malgrado, della scena pubblica cittadina, hanno ormai superato il “comune senso del livore” politico, tanto da indurre più di un sospetto circa i reali obiettivi di quanti hanno voluto intraprendere questa caracollante campagna di fine estate.In realtà, dietro a quell’argomentare scivoloso, si nasconde un attacco fortissimo al progetto di innovazione del Partito Democratico di Orvieto. Questo progetto viene osteggiato da quanti, pur ergendosi a critici indignati del presente, sperano intensamente che tutto rimanga così com’è poiché, alla fin fine, un accordo lo si trova ed è meglio preferire “un male già noto ad un bene non sperimentato”. Sotto i vessilli antiPD si ritrovano i grandi conservatori di destra, di centro e anche di sinistra.
In secondo luogo, l’attacco chiama in causa l’Amministrazione Comunale. Cogliamo anzitutto l’occasione per rinnovare, al Sindaco, alla Giunta e all’Assessore al Turismo e ai Beni Culturali il nostro pieno e fiducioso sostegno. Detto ciò, pensiamo che questa Amministrazione - stante i vincoli, le norme e le procedure che affondano le loro ragion d'essere in scelte compiute sotto cieli e tempi remoti - abbia fatto tutto ciò che era possibile fare per il bene dei cittadini e della città. Una nuova classe dirigente si è fatta carico di sostenere, con alto senso di responsabilità, l'opera di risanamento e di riordino del bilancio, chiudendo le pendenze in corso e predisponendo progetti per il rilancio del territorio. Non ignoriamo le nostre origini e la nostra storia, ma non possiamo essere il grande partito della modernità procedendo con la testa rivolta costantemente all'indietro, coltivando con pervicacia le ragnatele che frenano le energie più vitali e creative.
Il percorso di innovazione del PD - che trova anche in Giuseppe Della Fina uno dei più intelligenti e sensibili interpreti – va avanti. A fronte di un centrodestra che manifesta entusiasmi per quel Ventennio foriero, anche nella nostra città , di orrori e lutti, il PD resta il più solido presidio di democrazia e di partecipazione, di libertà e di uguaglianza. Siamo un grande partito e ci candidiamo a guidare nuovamente la città con proposte coerenti con quello che abbiamo detto di essere e con una classe dirigente capace e rinnovata. Vogliamo – con il decisivo contributo dei cittadini e degli iscritti - riallineare il “dire” al “fare”, riproporre il grande tema dell'uguaglianza e delle pari opportunità, aumentare gli spazi di democrazia e di confronto, produrre maggiore libertà per imprese e individui, contribuire alla creazione di benessere e sicurezza sociale a sostegno di famiglie e lavoratori sempre più esposti al rischio delle nuove povertà. Vogliamo rimettere al centro la scuola, la qualità del lavoro, la cultura, l'ambiente, la coesione sociale e l'accoglienza, lo sviluppo del territorio, un nuovo welfare giusto e solidale. Vogliamo porre stabilmente al centro dell'azione politica e amministrativa non astrazioni statistiche ma le persone vere, a partire dai giovani e dalle donne. Vogliamo fare di Orvieto un prototipo dell'innovazione sociale, economica e culturale, una città capace di dare forma a quei progetti all'altezza del grande passato e di quei grandi uomini che osarono laddove tanti avrebbero invece esitato...
Sin dai prossimi giorni il gruppo dirigente intensificherà il lavoro per giungere alla conferenza politica-programmatica di ottobre, attivando, secondo regolamento, il comitato per le primarie. Nel frattempo, una serie di incontri con le forze sociali, economiche, culturali della città serviranno a definire il contesto all’interno del quale saranno collocate le proposte del PD. Un percorso autenticamente “democratico” e che vedrà la partecipazione non solo degli iscritti ma anche di quella cittadinanza competente e appassionata che, il 14 ottobre 2007, volle gridare il proprio desiderio di rinnovamento trasformando le primarie in una grandiosa festa di popolo.

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