Riportiamo il comunicato integrale diffuso da “LIBERA, associazioni nomi e numeri contro le mafie“, in cui si condanna l’aggressione contro la nave dei pacifisti, perpetrata in acque internazionali dalle truppe israeliane e si chiede il rispetto del Diritto internazionale.
” Esprimiamo la nostra vicinanza alle vittime della Freedom Flotilla uccise dai commando della marina israeliana in acque internazionali mentre portavano aiuti umanitari alla popolazione della Striscia di Gaza. Il tributo della vita umana è sempre il più alto che si possa considerare per l’affermazione della libertà e del diritto. Per questa ragione intendiamo onorare la loro memoria proseguendo nella stessa azione di denuncia dell’ingiustizia e di solidarietà con gli abitanti di Gaza.
Denunciamo la violazione del diritto internazionale da parte delle autorità israeliane e per questo chiediamo che le istituzioni preposte condannino nelle sedi e nei modi opportuni lo Stato di Israele. Il governo italiano si faccia promotore in sede internazionale di un’iniziativa in tal senso. Tacere vorrebbe dire essere complici e consentire ancora una volta la violazione delle regole da parte del più forte.
Chiediamo che sia consentita l’assistenza umanitaria a favore degli abitanti della Striscia di Gaza, che sia garantita la presenza e l’operatività delle Organizzazioni Non Governative, l’ingresso di materiale medico e di ogni altro bene di prima necessità.
Ci sentiamo di affermare questi principi come Libera - Associazioni nomi e numeri contro le mafie, perché riteniamo che nemmeno in seno alla comunità internazionale sia tollerabile l’atteggiamento del voltarsi dall’altra parte e consentire che il più forte detti le proprie regole. Pensiamo peraltro che proprio l’affermazione del diritto internazionale e la scrupolosa osservanza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, costituiscano la base per la soluzione del conflitto israelo-palestinese.
Sin da ora Libera dichiara la propria disponibilità ad aderire alle forme di protesta e di pressione che si vorranno intraprendere per chiedere verità e giustizia.”
Tratto da: http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3239
lunedì 31 maggio 2010
lunedì 17 maggio 2010
Primarie PD : la commissione Statuto approva all'unanimità le proposte di modifica dello statuto.
Il 13 maggio il Comitato di redazione per le modifiche dello Statuto del Pd, composto da Maurizio Migliavacca, Nico Stumpo, Alfredo D’Attorre, Gero Grassi, Marina Sereni e Michele Meta, ha concluso i lavori per la formulazione della proposta che è stata presentata oggi alla commissione nazionale Statuto.
Le modifiche proposte interessano: il ruolo degli iscritti, lo svolgimento dei congressi locali, la valorizzazione del ruolo dei circoli, le incompatibilità tra cariche di partito e istituzionali, le misure a garanzia della trasparenza e della moralità dell’impegno politico e il miglioramento delle primarie quale metodo per la selezione dei candidati alle cariche monocratiche.
La proposta di revisione statutaria è stata approvata all’unanimità del comitato, oggi la Commissione Statuto ha formulato, anch'essa all'unanimità, la proposta conclusiva, che sarà poi sottoposta all’Assemblea Nazionale di venerdì 21 e sabato 22 maggio, per l’approvazione definitiva.
In serata Enrico Letta, vicesegretario del PD, dichiara: "La discussione sui documenti preparatori per l’assemblea nazionale non va interpretata con la logica di vincitori e vinti, come alcune agenzie di oggi lasciano intendere. È un dibattito appena iniziato che coinvolgerà l’assemblea venerdì e sabato e poi i circoli e i forum del PD".
Maurizio Migliavacca, presidente della comissione Statuto del Pd, conversando con i giornalisti si è detto soddisfatto per il voto con il quale sono state approvate le modifiche alle regole interne del partito: "Abbiamo fatto un check up dello Statuto con un'ampia discussione all'insegna della trasparenza, tanto che sarà pubblicata interamente sul sito internet del Pd, da queste modifiche esce un partito più vicino agli iscritti, agli elettori e ai territori".
In sintesi, le modifiche principali riguardano sei aspetti: "Si stabilisce la sovranità degli iscritti nelle elezioni dei segretari dei circoli e provinciali e degli organismi dirigenti che verranno espressi con voto segreto e individuale degli iscritti, da qui ottobre - ha ricordato il presidente della commissione Statuto - si svolgeranno un'ottantina di congressi locali. Si stabilisce la centralità dei circoli nella scelta dei dirigenti e i circoli, per statuto saranno ampiamente rappresentati negli organismi dirigenti dei livelli superiori".
Inoltre, ha spiegato ancora Migliavacca, "si stabilisce il federalismo delle risorse, ossia la maggioranza delle risorse raccolte dal Pd rimarranno al territorio", si introduce poi il principio della "separazione tra incarichi di partito e istituzionali, impedendo quindi i doppi incarichi". Si introducono "regole stringenti di trasparenza e moralità della politica con l'anagrafe degli eletti del Pd, dal Comune al Parlamento europeo gli eletti dovranno rendere noti i loro patrimoni".
Infine, sul capitolo primarie Migliavacca ha ribadito: "Le abbiamo migliorate e rafforzate allargandole alla costruzione delle alleanze e delle coalizioni".
Già ieri, Nico Stumpo, responsabile Organizzazione della segreteria nazionale del Pd, dichiarava: “L’approvazione all’unanimità nel comitato di Redazione della proposta di modifiche dello Statuto è motivo di soddisfazione e ci ripaga delle polemiche di cui si è lungamente parlato in questi giorni. È in questo clima di confronto sereno e trasparente che si riunirà la commissione Statuto e la settimana prossima l’Assemblea nazionale”.
Le modifiche proposte interessano: il ruolo degli iscritti, lo svolgimento dei congressi locali, la valorizzazione del ruolo dei circoli, le incompatibilità tra cariche di partito e istituzionali, le misure a garanzia della trasparenza e della moralità dell’impegno politico e il miglioramento delle primarie quale metodo per la selezione dei candidati alle cariche monocratiche.
La proposta di revisione statutaria è stata approvata all’unanimità del comitato, oggi la Commissione Statuto ha formulato, anch'essa all'unanimità, la proposta conclusiva, che sarà poi sottoposta all’Assemblea Nazionale di venerdì 21 e sabato 22 maggio, per l’approvazione definitiva.
In serata Enrico Letta, vicesegretario del PD, dichiara: "La discussione sui documenti preparatori per l’assemblea nazionale non va interpretata con la logica di vincitori e vinti, come alcune agenzie di oggi lasciano intendere. È un dibattito appena iniziato che coinvolgerà l’assemblea venerdì e sabato e poi i circoli e i forum del PD".
Maurizio Migliavacca, presidente della comissione Statuto del Pd, conversando con i giornalisti si è detto soddisfatto per il voto con il quale sono state approvate le modifiche alle regole interne del partito: "Abbiamo fatto un check up dello Statuto con un'ampia discussione all'insegna della trasparenza, tanto che sarà pubblicata interamente sul sito internet del Pd, da queste modifiche esce un partito più vicino agli iscritti, agli elettori e ai territori".
In sintesi, le modifiche principali riguardano sei aspetti: "Si stabilisce la sovranità degli iscritti nelle elezioni dei segretari dei circoli e provinciali e degli organismi dirigenti che verranno espressi con voto segreto e individuale degli iscritti, da qui ottobre - ha ricordato il presidente della commissione Statuto - si svolgeranno un'ottantina di congressi locali. Si stabilisce la centralità dei circoli nella scelta dei dirigenti e i circoli, per statuto saranno ampiamente rappresentati negli organismi dirigenti dei livelli superiori".
Inoltre, ha spiegato ancora Migliavacca, "si stabilisce il federalismo delle risorse, ossia la maggioranza delle risorse raccolte dal Pd rimarranno al territorio", si introduce poi il principio della "separazione tra incarichi di partito e istituzionali, impedendo quindi i doppi incarichi". Si introducono "regole stringenti di trasparenza e moralità della politica con l'anagrafe degli eletti del Pd, dal Comune al Parlamento europeo gli eletti dovranno rendere noti i loro patrimoni".
Infine, sul capitolo primarie Migliavacca ha ribadito: "Le abbiamo migliorate e rafforzate allargandole alla costruzione delle alleanze e delle coalizioni".
Già ieri, Nico Stumpo, responsabile Organizzazione della segreteria nazionale del Pd, dichiarava: “L’approvazione all’unanimità nel comitato di Redazione della proposta di modifiche dello Statuto è motivo di soddisfazione e ci ripaga delle polemiche di cui si è lungamente parlato in questi giorni. È in questo clima di confronto sereno e trasparente che si riunirà la commissione Statuto e la settimana prossima l’Assemblea nazionale”.
venerdì 14 maggio 2010
Condannato l'on ROBERTO SPECIALE per il ponte aereo per le spigole
da www.repubblica.it
Il giudizio d'appello militare: non fu generosità ma abuso di denaro e risorse pubbliche. Fece portare il pesce da Pratica di Mare a Passo Rolle, dov'era in vacanza, con Atr della Gdfdi
di CARLO BONINI
ROMA - Un anno e sei mesi di reclusione per peculato continuato. Pena sospesa e, commenta ora con soddisfazione il Procuratore militare Antonino Intelisano, "principi del diritto riaffermati". Il giudizio di appello militare contro l'ex Comandante generale della Guardia di Finanza, oggi deputato del Pdl, Roberto Speciale, stabilisce che il "ponte aereo di spigole" del 26 agosto 2005 per accendere le serate in baita di una vacanza estiva nella foresteria dolomitica del Corpo a passo Rolle, non fu un atto di legittima generosità verso "dei poveri finanzieri che non ne potevano più di mangiare solo wurstel". Al contrario, fu un abuso di denaro e risorse pubbliche per riempire la pancia del Comandante generale, di sua moglie, dei consuoceri, di una coppia di amici (un generale della Finanza e consorte) e certamente di qualche povero finanziere ridotto a cameriere di quella cena.
Con la sentenza d'appello, l'affaire - svelato e documentato da un'inchiesta di "Repubblica" dell'ottobre 2007 - trova così una sua nuova conclusione penale che ribalta i due giudizi che l'avevano preceduta. Il primo processo, contabile, si era chiuso con una pronuncia della Corte dei Conti il 10 agosto del 2009 che aveva respinto una domanda risarcitoria avanzata dalla Procura di 28 mila euro, calcolata sul costo delle ore di volo e il dispendio di "mezzi terrestri" necessari al trasferimento di dieci casse di pesce fresco dall'aeroporto militare di Pratica di Mare, dove erano state imbarcate, a quello di Verona (dove erano state prese in consegna dai uomini dei "baschi verdi", normalmente addetti alle operazioni antidroga), alla baita di Passo Rolle, dove l'attovagliato generale attendeva impaziente. Il secondo processo, penale, si era chiuso l'8 ottobre del 2009, con una sentenza del tribunale militare che aveva assolto Speciale ritenendo che i fatti contestati all'ex comandante generale della Finanza non costituissero reato.
Con enfasi e ostentata tracotanza, dopo le prime due assoluzioni, Speciale (che nel 2008, per i suoi servigi politici nella vicenda Visco, è stato ricompensato dal Pdl con un seggio sicuro alla Camera in un collegio dell'Umbria) aveva salutato i primi verdetti penale e contabile con parole definitive ("La verità trionfa sempre"). Di più, aveva accusato "Repubblica" di un accanimento giornalistico degno di miglior causa. Il nuovo processo (che, ora, conoscerà un ulteriore passaggio in Cassazione) conferma che quanto raccontato da questo giornale era semplicemente la verità. E in qualche modo riabilita la testimonianza e il coraggio di uno dei protagonisti di questa vicenda, il meno noto. Il maggiore della Guardia di Finanza Aldo Venditti, l'ufficiale pilota dell'Atr-42 in forza al "Gruppo eplorazione marittima" e anticontrabbando che la mattina del 26 agosto del 2005, a Pratica di Mare, dopo aver scoperto che il "volo vip" a cui era stato assegnato con destinazione Verona, altro non era che un carico di pesce fresco provò inutilmente a disobbedire, rifiutandosi di prendere la cloche.
(14 maggio 2010)
Il giudizio d'appello militare: non fu generosità ma abuso di denaro e risorse pubbliche. Fece portare il pesce da Pratica di Mare a Passo Rolle, dov'era in vacanza, con Atr della Gdfdi
di CARLO BONINI
ROMA - Un anno e sei mesi di reclusione per peculato continuato. Pena sospesa e, commenta ora con soddisfazione il Procuratore militare Antonino Intelisano, "principi del diritto riaffermati". Il giudizio di appello militare contro l'ex Comandante generale della Guardia di Finanza, oggi deputato del Pdl, Roberto Speciale, stabilisce che il "ponte aereo di spigole" del 26 agosto 2005 per accendere le serate in baita di una vacanza estiva nella foresteria dolomitica del Corpo a passo Rolle, non fu un atto di legittima generosità verso "dei poveri finanzieri che non ne potevano più di mangiare solo wurstel". Al contrario, fu un abuso di denaro e risorse pubbliche per riempire la pancia del Comandante generale, di sua moglie, dei consuoceri, di una coppia di amici (un generale della Finanza e consorte) e certamente di qualche povero finanziere ridotto a cameriere di quella cena.
Con la sentenza d'appello, l'affaire - svelato e documentato da un'inchiesta di "Repubblica" dell'ottobre 2007 - trova così una sua nuova conclusione penale che ribalta i due giudizi che l'avevano preceduta. Il primo processo, contabile, si era chiuso con una pronuncia della Corte dei Conti il 10 agosto del 2009 che aveva respinto una domanda risarcitoria avanzata dalla Procura di 28 mila euro, calcolata sul costo delle ore di volo e il dispendio di "mezzi terrestri" necessari al trasferimento di dieci casse di pesce fresco dall'aeroporto militare di Pratica di Mare, dove erano state imbarcate, a quello di Verona (dove erano state prese in consegna dai uomini dei "baschi verdi", normalmente addetti alle operazioni antidroga), alla baita di Passo Rolle, dove l'attovagliato generale attendeva impaziente. Il secondo processo, penale, si era chiuso l'8 ottobre del 2009, con una sentenza del tribunale militare che aveva assolto Speciale ritenendo che i fatti contestati all'ex comandante generale della Finanza non costituissero reato.
Con enfasi e ostentata tracotanza, dopo le prime due assoluzioni, Speciale (che nel 2008, per i suoi servigi politici nella vicenda Visco, è stato ricompensato dal Pdl con un seggio sicuro alla Camera in un collegio dell'Umbria) aveva salutato i primi verdetti penale e contabile con parole definitive ("La verità trionfa sempre"). Di più, aveva accusato "Repubblica" di un accanimento giornalistico degno di miglior causa. Il nuovo processo (che, ora, conoscerà un ulteriore passaggio in Cassazione) conferma che quanto raccontato da questo giornale era semplicemente la verità. E in qualche modo riabilita la testimonianza e il coraggio di uno dei protagonisti di questa vicenda, il meno noto. Il maggiore della Guardia di Finanza Aldo Venditti, l'ufficiale pilota dell'Atr-42 in forza al "Gruppo eplorazione marittima" e anticontrabbando che la mattina del 26 agosto del 2005, a Pratica di Mare, dopo aver scoperto che il "volo vip" a cui era stato assegnato con destinazione Verona, altro non era che un carico di pesce fresco provò inutilmente a disobbedire, rifiutandosi di prendere la cloche.
(14 maggio 2010)
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venerdì 7 maggio 2010
Michele Mezza: Londra: la Tv grande sorella, ma inutile consigliera
I risultati delle elezioni in inghilterra parlano all'Italia.Si conferma la crisi storica dell'idea socialdemocratica di correggere il capitalismo con un incremento di giustizia sociale basata sul lavoro.Ma al tempo stesso la crisi economica porta l'intero comparto dei dipedenti a serrare le fila e Gordon Brown perde meno del previsto. Ma il dato più interessante è forse quello del mancato boom dei libelraldemocratici. Nick Clegg, sulla base delle sue performances televisive, era diventato il fenomeno del momento. Grazie alla sua appariscenza, addirittura eminenti politologi avevano modificato le più affermnate analisi politiche: centralità del terzo polo, le borghesie metropolitane come ceto trainante ecc. In Italia, i soliti vedovi della politica - politica, surrogata con gli indici di ascolto di Santoro, si erano già preparati convegni in serie, sul tema: la TV cambia la democrazia. I dati reali, come al solito, smentiscono gli improvvisatori, e anche i furbi. Nick Clegg rimane quello che era: "nu' bellu guaglione", avrebbe detto Romano Prodi. La Televisione non sostituisce la politica, e tanto meno stravolge la democrazia, sopratutto oggi. Le performance televisive fanno arrotondare le percentuali di voto, ma non le creano. Impongono un personaggio, ma non proteggono. La Tv è una scorciatoia, gigantesca, ma devi sapere dove andare e come. Questo potrebbe aiutare a far piazza pulita delle solite illusioni: abbiamo perso perchè non sappiamo comunicare, quello ha vinto perchè ha la Tv, dobbiamo trovare uno che buca lo schermo.Dietro a queste bubbole corriamo da 20 anni. Esattamente da quando pigliamo schiaffoni a josa. Dall'Inghilterra ci arriva l'ennesima lezione: la Tv vende al meglio quello che c'è, quello che non c'è non regge. tanto più oggi che la Tv è sempre meno centrale, sempre più una parte del sistema mediatico, e i cittadoini hanno infinite occasioni di accorciare le distanze con la politica. sarebbe bene ricordarlo, quando sulla base di una battuta in televisione, o , peggio, di una battutaccia, ci sentiamo in ripresa, deduciamo che il ciclo negativo è cambiato, che ci stiamo scegliando. La tentazione è tipica di chi vuole identificare nella scorciatoia il motivo del viaggio. Mi rendo conto che è più facile, ma è improduttivo. La cosa che colpisce poi, ma neanche tanto, è come proiprio a sinistra, si sia introiettata questa cultura, dell'apparenza, abbondonando l'unico lascito del passato che vale ancora oro: la cultura della lettura dei processi sociali. Vedere che al Manifesto si nomina un direttore, assolutamente capace e preparato intendiamoci, sulla base delle sua televisionabilità, vedere che nel gruppo dirigente del PD si continua a misurare la capacità di direzione con le comparsate in Tv, vedere che il botta e risposta televisivo è considerato l'unico terreno per affermare un'idea alternativa, rende davvero tristi e pessimisti. Sarebbe bene ricordare, per capire come la Tv a volte sia solo una trappola, il detto di Wiston Churchil: "poche persone possono improgliare tante persone per qualche tempo, molte persone possono imbrogliare poche persone per più tempo.Ma Mai tante persone si faranno imbrogliare da poche per molto tempo". Chiediamoci allora perchè in Italia le poche persone che sappiamo da 15 anni riescono a imbrogliare il paese: o siamo l'eccezione alla regola, e la Tv decide tutto, o siamo la regola, e quando si è in due, uno vince perchè l'altro non riesce che a perdere
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giovedì 6 maggio 2010
DIVAGAZIONI SEMISERIE SUL PARTITO DEMOCRATICO di Gianluca Foresi
Il partito democratico in cerca di un identità, lascia troppo spesso spazio alle identità in cerca di un partito. Viene in mente l’opera di Pirandello “Sei personaggi in cerca d’autore. Sembra che ci sia una massa variegata e multiforme, appartenuta alle più disparate esperienze politiche, in cerca di una collocazione all’interno di questa nuova formazione di centro-sinistra ricerca che rende la formazione stessa instabile e e debole. Questa creatura, che forse è nata pre-matura, non riesce ad avere una forma e purtroppo nemmeno un contenuto, almeno per il momento, che possa riempire di senso le domande, le richieste che i cittadini e il paese le stanno rivolgendo. La tanto sbandierata pluralità sembra ormai, o lo è sempre stata sin dagli albori della sua nascita ( pensate due anni orsono), essere solo di facciata, che diventa sfacciata quando a decidere non è la maggioranza o almeno i molti che si battono per una trasparente azione politica, ma il drappello dei soliti oligarchi noti, che da un ventennio (ogni riferimento è puramente voluto) invadono incontinentemente i consigli, le assemblee, le segreterie, e i vari circoli locali.
Che cosa è dunque il partito democratico? Un puzzle formato dai pezzi di mille puzzle differenti?
Un minestrone riscaldato composto dalle verdure avanzate dal giorno prima…repubblica? Una Helzappoppin piena di tutta una serie di individui alla ricerca di una loro dimensione, di una loro collocazione, non certo fisica, ma soprattutto psicologica? Chi sono io? Che ci faccio qui? Dubbi che farebbero impallidire il principe di Danimarca Amleto: essere o non essere. Sarebbe meglio dire: Tessere o non Tessere…di partito.
Quindi per quel che concerne lo spirito che abita i centrosinistrati c’è grande confusione. Il problema si fa dilemma, il dilemma si fa tragedia, anzi tragicommedia.
Quante anime abitano il partito democratico? L’elenco è lungo:cattolici laicizzati, laici catechizzati, operai industrializzati, borghesi sessantottini, eredi di marx ma sopratutto del suo capitale, morotei paonazzi , pronipoti di Mao, rivoluzionari andreottiani, socialisti indivuduali, scudocrociati, martellofalciati, creazionisti evoluti, darwiniani creativi., veterotestamentari ,
v-eterosessuali, , ex-post comunisti, Democristiani ante litteram; di centro, di sinistra, di destra di sotto, di sopra: sottosopra. C’è chi vuole il testamento bio-logico, chi invece vorrebbe il testamento Bi-logico e per favorire quelli che sono per l’accanimento terapeutico, e per non scontentare quelli che vorrebero una fine naturale.
Un'altra questione che investe questo partito è quella della difficoltà di capire con chiarezza quale sia, all’interno del medesimo schieramento, il nemico, o l’alleato, il dentro e il fuori, quale sia il giusto o l’ingiusto, c’è uno spostamento continuo dell’orizzonte di tutte queste categorie; un proliferare di speci e sottospeci, che vivono all’interno del bioparco democratico. Sembra che chi abbia aderito al partito non sappia bene a quale di queste specie appartenga, o meglio, voglia appartenere. I confini fra le correnti sono estremamenti labili, sovrapponibili, si confondono come in un magma indistinto, primordiale. Tutto sembra ricordare l’esatto momento che ha preceduto il big bang: il Caos. Da un momento all’altro attendiamo trepidanti l’esplosione che darà vita all’ordine, temiamo sarà piuttosto un implosione.
Che cosa è dunque il partito democratico? Un puzzle formato dai pezzi di mille puzzle differenti?
Un minestrone riscaldato composto dalle verdure avanzate dal giorno prima…repubblica? Una Helzappoppin piena di tutta una serie di individui alla ricerca di una loro dimensione, di una loro collocazione, non certo fisica, ma soprattutto psicologica? Chi sono io? Che ci faccio qui? Dubbi che farebbero impallidire il principe di Danimarca Amleto: essere o non essere. Sarebbe meglio dire: Tessere o non Tessere…di partito.
Quindi per quel che concerne lo spirito che abita i centrosinistrati c’è grande confusione. Il problema si fa dilemma, il dilemma si fa tragedia, anzi tragicommedia.
Quante anime abitano il partito democratico? L’elenco è lungo:cattolici laicizzati, laici catechizzati, operai industrializzati, borghesi sessantottini, eredi di marx ma sopratutto del suo capitale, morotei paonazzi , pronipoti di Mao, rivoluzionari andreottiani, socialisti indivuduali, scudocrociati, martellofalciati, creazionisti evoluti, darwiniani creativi., veterotestamentari ,
v-eterosessuali, , ex-post comunisti, Democristiani ante litteram; di centro, di sinistra, di destra di sotto, di sopra: sottosopra. C’è chi vuole il testamento bio-logico, chi invece vorrebbe il testamento Bi-logico e per favorire quelli che sono per l’accanimento terapeutico, e per non scontentare quelli che vorrebero una fine naturale.
Un'altra questione che investe questo partito è quella della difficoltà di capire con chiarezza quale sia, all’interno del medesimo schieramento, il nemico, o l’alleato, il dentro e il fuori, quale sia il giusto o l’ingiusto, c’è uno spostamento continuo dell’orizzonte di tutte queste categorie; un proliferare di speci e sottospeci, che vivono all’interno del bioparco democratico. Sembra che chi abbia aderito al partito non sappia bene a quale di queste specie appartenga, o meglio, voglia appartenere. I confini fra le correnti sono estremamenti labili, sovrapponibili, si confondono come in un magma indistinto, primordiale. Tutto sembra ricordare l’esatto momento che ha preceduto il big bang: il Caos. Da un momento all’altro attendiamo trepidanti l’esplosione che darà vita all’ordine, temiamo sarà piuttosto un implosione.
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