giovedì 6 maggio 2010

DIVAGAZIONI SEMISERIE SUL PARTITO DEMOCRATICO di Gianluca Foresi

Il partito democratico in cerca di un identità, lascia troppo spesso spazio alle identità in cerca di un partito. Viene in mente l’opera di Pirandello “Sei personaggi in cerca d’autore. Sembra che ci sia una massa variegata e multiforme, appartenuta alle più disparate esperienze politiche, in cerca di una collocazione all’interno di questa nuova formazione di centro-sinistra ricerca che rende la formazione stessa instabile e e debole. Questa creatura, che forse è nata pre-matura, non riesce ad avere una forma e purtroppo nemmeno un contenuto, almeno per il momento, che possa riempire di senso le domande, le richieste che i cittadini e il paese le stanno rivolgendo. La tanto sbandierata pluralità sembra ormai, o lo è sempre stata sin dagli albori della sua nascita ( pensate due anni orsono), essere solo di facciata, che diventa sfacciata quando a decidere non è la maggioranza o almeno i molti che si battono per una trasparente azione politica, ma il drappello dei soliti oligarchi noti, che da un ventennio (ogni riferimento è puramente voluto) invadono incontinentemente i consigli, le assemblee, le segreterie, e i vari circoli locali.
Che cosa è dunque il partito democratico? Un puzzle formato dai pezzi di mille puzzle differenti?
Un minestrone riscaldato composto dalle verdure avanzate dal giorno prima…repubblica? Una Helzappoppin piena di tutta una serie di individui alla ricerca di una loro dimensione, di una loro collocazione, non certo fisica, ma soprattutto psicologica? Chi sono io? Che ci faccio qui? Dubbi che farebbero impallidire il principe di Danimarca Amleto: essere o non essere. Sarebbe meglio dire: Tessere o non Tessere…di partito.
Quindi per quel che concerne lo spirito che abita i centrosinistrati c’è grande confusione. Il problema si fa dilemma, il dilemma si fa tragedia, anzi tragicommedia.
Quante anime abitano il partito democratico? L’elenco è lungo:cattolici laicizzati, laici catechizzati, operai industrializzati, borghesi sessantottini, eredi di marx ma sopratutto del suo capitale, morotei paonazzi , pronipoti di Mao, rivoluzionari andreottiani, socialisti indivuduali, scudocrociati, martellofalciati, creazionisti evoluti, darwiniani creativi., veterotestamentari ,
v-eterosessuali, , ex-post comunisti, Democristiani ante litteram; di centro, di sinistra, di destra di sotto, di sopra: sottosopra. C’è chi vuole il testamento bio-logico, chi invece vorrebbe il testamento Bi-logico e per favorire quelli che sono per l’accanimento terapeutico, e per non scontentare quelli che vorrebero una fine naturale.
Un'altra questione che investe questo partito è quella della difficoltà di capire con chiarezza quale sia, all’interno del medesimo schieramento, il nemico, o l’alleato, il dentro e il fuori, quale sia il giusto o l’ingiusto, c’è uno spostamento continuo dell’orizzonte di tutte queste categorie; un proliferare di speci e sottospeci, che vivono all’interno del bioparco democratico. Sembra che chi abbia aderito al partito non sappia bene a quale di queste specie appartenga, o meglio, voglia appartenere. I confini fra le correnti sono estremamenti labili, sovrapponibili, si confondono come in un magma indistinto, primordiale. Tutto sembra ricordare l’esatto momento che ha preceduto il big bang: il Caos. Da un momento all’altro attendiamo trepidanti l’esplosione che darà vita all’ordine, temiamo sarà piuttosto un implosione.

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