venerdì 30 gennaio 2009

RIFLESSIONI E SOLLECITAZIONI SULLA QUESTIONE FERROVIARIA IN UMBRIA - di Lorena Pesaresi


La cronaca umbra, negli ultimi tempi, è stata occupata, in modo preponderante, dalle proteste dei pendolari per l’ulteriore scadimento del servizio ferroviario che gli stessi utilizzano per potersi recare al lavoro, in particolare quelli che devono raggiungere giornalmente la Capitale, ma non solo. I viaggiatori che hanno visto, la settimana scorsa, il treno proveniente da Firenze giungere a Perugia con un ritardo di 25 minuti e accumularne altri 25 nel tratto Perugia – Assisi senza che ricevessero, oltretutto, spiegazione alcuna sulle cause (notizia riportata ampiamente dai giornali), evidenzia come questa regione sia completamente fuori dai pensieri, dagli interessi e dalle attenzioni di Trenitalia. Il progressivo taglio delle fermate che assicuravano un minimo di collegamenti decenti a Fossato di Vico e Spoleto, l’evidente stato di abbandono e declassamento delle stazioni, con la soppressione dei servizi di biglietteria, ha dovuto vedere Sindaci e Consigli comunali interi dover adire vibrate proteste, assieme ai propri concittadini, per richiamare l’attenzione delle Ferrovie dello Stato e ottenere qualche pur minimo risultato. Devo sottolineare come, in tutto questo, la città di Perugia sia quella che anche in futuro dovrà attendersi la sorte peggiore. L’annunciata soppressione, da giugno prossimo delle uniche due coppie di Eurostar che collegano il capoluogo umbro con Roma, farà sì che i tempi di trasferimento diventino ancor più insopportabili, sia per l’utenza pendolare che per chi deve recarsi a Roma per ragioni professionali. Tutto questo, a fronte anche del fatto che la Regione versa a Trenitalia parecchi milioni di euro ogni anno per i servizi di carattere pendolare e locale e ha sempre considerato, anche nei piani regionali dei trasporti, quello ferroviario, asse portante della mobilità regionale e per i collegamenti con le principali destinazioni nazionali ad iniziare da Roma e Firenze. La mia opinione, in qualità di responsabile regionale Ambiente-Sostenibilità del Partito Democratico dell’Umbria e Consigliere Comunale di Perugia è che questa vicenda, che ha visto le Istituzioni umbre fianco a fianco con i pendolari e le comunità locali, non possa essere fine a se stessa, o essere superata con qualche promessa o con qualche “pannicello caldo”. Occorre che le Istituzioni dell’Umbria, regionali, provinciali e dei principali comuni, a partire da Perugia, la più penalizzata oggi e in futuro, aprano un confronto e, se necessario una vertenza, col Governo che riduce i treni e taglia le risorse per il trasporto pubblico nelle città, con RFI responsabile della rete ferroviaria nazionale e con Trenitalia che dovrebbe curare i servizi per un progressivo, decisivo sviluppo della qualità infrastrutturale e dei servizi ferroviari offerti alla nostra regione compreso il suo capoluogo. Siamo difronte ad una situazione non più sopportabile e a dir poco paradossale se solo aggiungiamo a tutto ciò l’attesa, da decenni, per nuove infrastrutture ferroviarie, ancor prima che viarie (vedi il raddoppio Orte-Falconara, la velocizzazione Foligno-Terontola, la connessione della rete FCU con RFI, il collegamento San Sepolcro-Arezzo, il completamento del Minimetrò a Monteluce, integrato con la rete ferroviaria FCU…), per permettere all’Umbria e ai suoi cittadini di esercitare il pieno diritto alla mobilità alternativa al mezzo privato e di uscire dalla storica marginalità con il resto dell’Italia e dell’Europa. Non è un caso che l’Umbria è tra le primissime regioni a più elevato consumo energetico da combustibili fossili nel settore trasporti e la regione italiana con il più alto rapporto auto/abitante. Ma come è pensabile ridurre le emissioni inquinanti mentre i consumi energetici continuano ad aumentare !!! Ma di quale sostenibilità vogliamo parlare quando i cittadini di tutta l’Umbria dichiarano per primi e da sempre, come emerge dai sondaggi, che tra i bisogni più sentiti vi è quello della mobilità legata all’inefficienza del sistema trasporti regionale!!!! Ho già chiesto alla Direzione Regionale del Partito Democratico una discussione di merito che coinvolga i propri rappresentanti in Parlamento e chiederò in Consiglio Comunale di Perugia, pur nelle more del periodo di fine legislatura, di voler intraprendere le azioni necessarie, al fine di porre questa questione tra le questioni primarie e mettere oltretutto, il nuovo Sindaco e la nuova Giunta, nelle condizioni di poter segnare una svolta in questo comparto ricordando come, nel campo della mobilità collettiva, la città di Perugia è sempre stata all’avanguardia nazionale ed internazionale, con le proprie intuizioni e realizzazioni; le scale mobili ed il minimetrò, che hanno fatto e fanno scuola, ne sono solo gli esempi più evidenti.


Lorena Pesaresi

(Consigliera Comunale di Perugia )

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