dal periodico L'OCA del 1980
dal giornale on line L'ALTRA CITTA' del marzo 2009
Le pagelle agli amministratori del Comune di Orvieto
“Allievo” Giudizio Voto
Stefano Mocio, Sindaco Sbaglia su materie, come la gestione del bilancio e la disciplina del traffico, che pure gli appartengono come profilo culturale ed esperienza amministrativa: figuriamoci sul resto!
È parzialmente giustificato dal clima politico rovente in cui opera. 4
Marino Capoccia, Vice Sindaco Fallisce clamorosamente sulla gestione dei varchi elettronici, sbaglia sulle opere pubbliche (per quantità e natura) e continua a ricoprire ruoli di vertice nell’ATO del servizio idrico di dubbia compatibilità 2
Giuseppe Maria Della Fina, Assessore Dà prestigio all’Amministrazione per il suo alto profilo culturale, anche se la sua ecumenica laicità si scontra con gli addetti ai lavori del turismo. Inaugura alla grande la biblioteca e riesce a chiudere accordi importanti per il sistema museale di Piazza Duomo (Opera, Fondazione, Laboratorio del Corteo Storico, ecc.) e del Parco Archeologico 7
Pirkko Peltonen, Assessore Trasferisce il suo rigore luterano all’interno del Comune e delle sue partecipate, ove si distingue tra l’altro per non percepire alcuna indennità, contribuisce ad elevare l’immagine internazionale della Città ed a intensificare le sue relazioni, anche se rimane un po’ troppo fredda (forse per le sue origini finniche) con la stampa 7
Nazzareno Desideri, Assessore Ottimo in edilizia (fa costruire in zone esondabili, abbatte vecchi mulini ed edifici di pregio, aggredisce le pendici della Rupe,…). Ottimo in “disurbanistica” per la proliferazione di zone B e C che lasceranno il segno nei prossimi decenni. ASSENTE nell’ambiente. 3
Carlo Tonelli, Assessore Dopo una breve parentesi nello sviluppo economico, si tuffa nel settore al lui più congeniale inerente la promozione sportiva, ove dà significativi contributi; nel bilancio 2009 non ha però un € per le attività delle associazioni sportive. Non riesce nell’impresa di rendere disponibile la piscina della Caserma Monte Grappa (ex SMEF) 6+
Pier Paolo Vincenzi, Dopo essersi letto attentamente i principi ispiratori della economia di mercato di Adam Smith, toglie ogni freno ai lacciuoli sul commercio e liberalizza ogni cosa, moltiplicando centri commerciali, medie strutture di vendita ed ipermercati: altro che Berlusconi! 5
Era il maggio del 1985 quando a ridosso della campagna elettorale un manipolo di giovani ( Marchesini, Borrello, Cimicchi, Carpinelli, Burli e Cicognolo)pubblicarono sul periodico L'OCA le pagelle degli amministratori uscenti.
Anche allora si trattava di un'amministrazione di passaggio. Giulietti era diventato sindaco in attesa che Torroni venisse definitivamente prosciolto ( cosa che poi avvenne ) dall'accusa di illeciti urbanistici. Wladimiro Giulietti era stato scelto per i meriti politici che gli riconosceva il PCI ( non aver consentito il centro sinistra ad Orvieto) e perchè non pregiudicava il futuro.
Infatti con le elezioni si erano affacciati molti giovani alla prima esperienza. In comune Casasole, Barbabella, Pacelli, Basili Giorgio, Basili Roberto ed al partito Sarri e Prosperini avevano sostituito Tilli e Materazzo. La sindacatura di Giulietti doveva durare pochi mesi. Ma quando Torroni, assolto pienamente dalle accuse, non accettò di ritornare a fare il sindaco, Giulietti rimase al suo posto, provoncando un conflitto con i giovani su cui è stato scritto anche qualche libro.
Quindi Giulietti, pur avendo fatto un solo mandato, fu sostituito con il giovane Barbabella. Il giornale uscì in questo clima infuocato e provocò la reazione molto polemica di Giulietti.
La storia di Mocio è analoga. E' diventato sindaco qualche settimana prima della presentazione delle candidature del 2004. Tutti gli organismi avevano deciso per Carpinelli, che raccoglieva l'unanimità dei consensi, nostante lo scontro tra Fassiniani e Correntone che andava avanti dal 2001.
Solo l'intervento della Lorenzetti in una riunione all'Europalace di Todi convinse i Diessini di Orvieto a cedere per salvare il Centro Sinistra Umbro, con l'impegno che sarebbe stata una UNA TANTUM.
Cosa succede oggi è cronaca ed è inutile ricoldarlo.
Però è curioso che rispuntino le pagelle.
In generale la classe politici-amministrativa del Comune di Orvieto sembra risentire della generale svalutazione della politica che è avvenuta in questi 25 anni.
Però ci sono delle costanti. Il sindaco prende meno degli assessori "piu' colti". Della Fina e la Peltonen hanno ottimi risultati come allora ebbero Casasole e Barbabella e l'attuale assessore ai Lavori Pubblici, Capoccia, va male come andò meno bene Carlo Alberto Fini nel 1985.
A quanto pare dopo 25 anni siamo allo stesso punto di partenza. Speriamo che come allora la città riesca a dare una "strambata"
martedì 17 marzo 2009
Dopo 30 anni ad Orvieto tornano le PAGELLE
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