venerdì 27 marzo 2009

PRIMARIE PD ORVIETO : L’ULTIMA IMBOSCATA.



Il 27 marzo era convocata la Direzione Comunale del PD di Orvieto. Sembrava una riunione di routine, per chiudere il percorso lungo e faticoso delle primarie e definire il decalogo da far firmare ai due candidati. Che le cose non erano proprio tranquille si era capito dal pomeriggio quando era trapelata la notizia che era stata convocata la stampa. Ovviamente la presenza della stampa è sempre bene accetta ma era la prima volta che era stato formulato un invito ufficiale.

I timori si erano materializzati quando dopo la relazione dell’on. Trappolino prendeva la parola il presidente dell’assemblea Picchialepre che leggeva un documento con i sette punti da sottoporre ai candidati preceduti da una premessa che praticamente era un attacco ed una critica spietata alla Stella, accusata di denigrare il partito e l’amministrazione comunale contraddicendo il voto positivo dato mesi fa sull’operato della maggioranza che ha governato negli ultimi cinque anni.

Ovviamente la cosa è stata presa come una provocazione da alcuni membri dell’assemblea e si è avviato un dibattito molto aspro tra le varie componenti del partito.

A tarda notte però la diplomazia ha preso il sopravvento e l’on. Trappolino ha proposto di stralciare la premessa incriminata, mettendo a votazione solo la sua relazione e i sette punti degli impegni dei candidati.

La proposta è stata approvata a larga maggioranza con qualche voto contrario e qualche astensione.
Ecco un brano significativo della relazione dell'on. Trappolino

"In questo periodo, debbo dire, la politica non ha dato una grande prova di rigore. Alcuni comportamenti meritano una fortissima censura: sia quelli che decretavano il fare arrogante a giudice del bene e del male; sia quelli che assecondavano una deriva populista, personalista e in parte qualunquista, magari occultando la propria identità e provenienza politica per non dispiacere qualche elettore. Ma le primarie del Partito Democratico mica servono a vendere solo il candidato ma anche a proporre una idea di politica e di città che si fa insieme. Insieme al partito, insieme al candidato e insieme ai cittadini-elettori.
Insomma: le idee non sono un dettaglio, un fastidio a cui dobbiamo adempiere con riluttanza. Non è obbligatorio neppure di averne, così come non è obbligatorio militare dentro il Partito Democratico."


Il dibattito è ovviamente ripreso con un clima rasserenato e dopo alcuni interventi l’assessore regionale Giovanetti ha potuto trarre le conclusioni.

Info
Questa la frase che ha creato la polemica e che poi è stata stralciata :
“ Dobbiamo stigmatizzare i toni in cui il confronto politico è stato condotto sino ad oggi, talora ambiguamente proteso ad una sostanziale delegittimazione del gruppo dirigente del PD e dell’Amministrazione Comunale, disattendendo il voto all’unanimità con cui il coordinamento comunale aveva espresso un giudizio positivo ed equilibrato sull’operato della stessa amministrazione comunale”

1 commento:

Anonimo ha detto...

Di seguito vi è riportato il periodo estrapolato dalla relazione del segretario on. Trappolino. Sul documento messo all'ordine del giorno,che secondo il Presidente dell'assemblea, Franco Picchialepri, era il sunto della sopra citata relazione, noterete il metodo diverso di porre le questioni che travisa e modifica il messaggio e l'appello che il segretario pone a tutto il PD, dirigenti, amministratori, iscritti, militanti ecc
Circe

"In questo periodo, debbo dire, la politica non ha dato una grande prova di rigore. Alcuni comportamenti meritano una fortissima censura: sia quelli che decretavano il fare arrogante a giudice del bene e del male; sia quelli che assecondavano una deriva populista, personalista e in parte qualunquista, magari occultando la propria identità e provenienza politica per non dispiacere qualche elettore. Ma le primarie del Partito Democratico mica servono a vendere solo il candidato ma anche a proporre una idea di politica e di città che si fa insieme. Insieme al partito, insieme al candidato e insieme ai cittadini-elettori.
Insomma: le idee non sono un dettaglio, un fastidio a cui dobbiamo adempiere con riluttanza. Non è obbligatorio neppure di averne, così come non è obbligatorio militare dentro il Partito Democratico." (Trappolino)