venerdì 20 novembre 2009

Enrico BRUGNOLI guiderà l'Intercomunale del PD Orvietano



Il Dott. Enrico Brugnoli è stato eletto unanimemente alla guida del Coordinamento Comunale del PD dell'Orvietano nella riunione del 18 novembre alla presenza di Roberto Montagnoli segretario provinciale del PD.
Enrico Brugnoli ha una lunga esperienza politica ed amministrativa, ha fatto il sindaco di Porano per due mandati, ha coordinato l'ambito turistico dell'orvietano e molti altri incarichi amministrativi. E' stato tra i fondatori dell D nell'orvietano e nell'ultime primarie haa coordinato la mozione bersani, per la quale è atato eletto nella direzione regionale.

Con questa decisione il PD orvietano da gambe alla scelta compiuta nel dibattito post elettorale di mettere in campo una nuova gennerazione di dirigenti


Il Documento presentato per l'elezione

COSTRUIRE UNA MODERNA AGGREGAZIONE SOCIALE E CULTURALE, TRA LE MIGLIORI FORZE PROGRESSISTE E DEMOCRATICHE, PER RIDARE PESO POLITICO E CAPACITA’ DECISIONALE AL TERRITORIO ORVIETANO


Il recente congresso del Partito Democratico ha sancito una svolta politica che restituisce centralità ai territorio e ai processi di radicamento politico. Nell’Orvietano, nonostante una situazione certamente complessa e non priva di tensioni, il PD ha saputo mobilitare, negli ultimi mesi, un numero assolutamente consistente di persone. Ecco pertanto l’estrema sintesi dei nostri numeri: 2125 tesserati, 1232 votanti per le convenzioni regionali e provinciali, 4326 votanti alle primarie. Dati importanti che ci suggeriscono alcune cose: anzitutto che il PD è, e resta, un essenziale punto di riferimento politico; in secondo luogo, che la nostra proposta politica esibisce una grande capacità di attrazione; infine, che il PD viene ancora riconosciuto come il luogo dell’alternativa al governo delle destre.
Noi dobbiamo ripartire da questi elementi positivi per risolvere le nostre contraddizioni, che pur esistono, lavorando alla creazione di nuovi strumenti politici e di organizzazione fra i quali il Coordinamento intercomunale che resta determinante per l’identità delle politiche del PD di area vasta.

La decisione di costituire un coordinamento e una direzione politica delle organizzazioni comunali del Partito Democratico nei 13 Comuni dell'Orvietano è stata approvata nei congressi che si sono tenuti nel mese di settembre. E' una decisione unanime che ha visto concordi tutti i partecipanti alle varie fasi congressuali e che ha confermato l'orientamento assunto dal gruppo dirigente nella riunione del 1 settembre 2009 presieduta dal segretario provinciale Roberto Montagnoli.

Con l’odierna riunione si andrà alla elezione del coordinatore e si approveranno i criteri per la costituzione di una segreteria che supporterà nel lavoro esecutivo il coordinare stesso. Ai tre nomi già indicati (Enrico Brugnoli, Marco Spallacini e Isauro Grasselli ) nella sopra citata riunione, si affiancheranno il deputato del territorio, il Capogruppo del Comune di Orvieto ed i rappresentanti delle tre mozioni che si sono confrontate nel recente congresso nel rispetto della pluralità interna del nostro partito. All'interno della segreteria dovranno essere individuati dal Coordinatore: l'organizzatore (con funzioni di coordinamento dei tesorieri) ed il responsabile delle feste.

Il compito principale di questo organismo sarà quello di collaborare con i vari livelli di direzione politica del partito per realizzare quanto scaturito dal recente congresso e che ha, come obbiettivi principali: (a) la costruzione, assieme alle altre forze del centrosinistra, di un'alternativa di governo al centro destra: (b) il rafforzamento di un più incisivo rapporto fiduciario con i cittadini; (c) il radicamento del PD nel territorio, soprattutto nei luoghi di lavoro e di studio; (d) nuovi strumenti di governance territoriale che tengano conto sia dei fenomeni a scala planetaria ed europea (globalizzazione, riscaldamento globale, nuove economie del manifatturiero e agricolte, coesione sociale e nuovi bisogni sociali, società ed economia della conoscenza, “wellness economy”) sia di nuove metodologie di programmazione atte ad impegnare tutti gli attori economici e sociali del territorio in un comune progetto di sviluppo.

Al tempo stesso il Coordinamento Intercomunale dell'Orvietano dovrà lavorare, d'intesa con i circoli territoriali e le rappresentanze istituzionali del PD, per ricostruire un punto di osservazione autonomo ed autorevole sulle questioni principali del territorio, nella prospettiva di alimentare e condividere una comune cultura politica comune per quel che riguarda i temi dello sviluppo sostenibile, della società della conoscenza e della green economy (più in particolare, per i temi relativi alla sanità, welfare, urbanistica, tutela del paesaggio e dei beni comuni, politiche agricole, ambientali e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, politiche della formazione, politiche della mobilità, politiche del benessere). A tal fine, il Coordinamento del Partito Democratico dell’Orvietano è impegnato nell’organizzazione una serie di appuntamenti “politici-programmatici” attraverso i quali definire, assieme alle organizzazioni sociali, alle imprese e ai cittadini, le proprie idee di governo del territorio di area vasta.

Un progetto, questo, che si inscrive nella prospettiva della non più rinviabile necessità di procedere all’immediato e profondo rinnovamento della classe dirigente ed in sintonia con quanto previsto dalle funzioni assegnate al coordinamento intercomunale. In tal senso, ci preme indicare i criteri per il profilo e la selezione dei rappresentanti del PD negli organismi pubblici: (a) capacità di rappresentare l’unità del Partito; (b) meriti acquisiti per studi, conoscenze specifiche, esperienze e cultura generale; (c) autorevolezza indiscussa tra l’opinione pubblica; (d) autorevolezza morale e trasparenza; (e) fedeltà passata e presente allo statuto del partito e al Patto etico in esso contenuto; (f) propensione a lavorare su progetti condivisi attraverso i quali consentire di misurare le proprie capacità e la capacità di lavorare in squadra; (g) propensione a rendere tracciabili le proprie decisioni politiche; (h) capacità di far evolvere una nuova classe dirigente attraverso percorsi tracciabili di valorizzazione delle risorse umane; (i) propensione alla ricerca, all’indagine, allo studio dei nuovi fenomeni da valutare nella concretezza di iniziative e attività politiche.

Anche l'Orvietano è investito dalla crisi economica; per contrastare questa crisi il governo nazionale è stato completamente assente soprattutto negli interventi a sostegno delle piccole e medie imprese.
Tuttavia, la mancanza di un'adeguata politica governativa si fa sentire non solo verso le imprese ma anche nel settore dei servizi che è vitale per la protezione e l'assistenza alle fasce deboli e in perduranti gravi difficoltà.
Anche nel nostro territorio l'atteggiamento degli istituti di credito rischia di strangolare un'economia già in forte sofferenza, mentre l'agricoltura ed il turismo subiscono pesantemente la contrazione della domanda interna ed internazionale.

Sul versante della sicurezza locale assistiamo a problematiche nuove. L'incremento della microcriminalità, i reati contro la Pubblica Amministrazione, anche se ben lontane dai livelli raggiunti in altre aree del paese, sono decisamente in aumento producendo spesso un forte allarme sociale.
In ragione di ciò il Partito Democratico dell’Orvietano non può esimersi da una puntuale e innovativa riflessione sulle politiche urbanistiche e sull’uso dei suoli.

Il sistema politico-istituzionale che per anni ha rappresentato per il territorio un elemento dinamico e propositivo appare oggi frammentato e incapace di far fronte alle nuove problematiche sociali ed alla rapidità dei cambiamenti e dell’evoluzione dei sistemi economici-produttivi.
Occorre rilanciare dunque una pianificazione strategica di territorio tesa a recuperare, in una dimensione di governance più ampia, vocazioni e originalità, sviluppo sostenibile e tenuta della coesione sociale. Pianificazione strategica che significa trasformazione delle relazioni con gli attori dello sviluppo economico, sociale e culturale nella dimensione di una comune, condivisa e responsabile co-progettazione del futuro, attraverso accordi volontari, pubblici e trasparenti, a fronte dei quale la politica riscrive il patto di legittimazione con i cittadini e le articolazioni della società civile.

L'esito elettorale delle ultime elezioni amministrative denunzia questa debolezza, l’incapacità di stare sul fronte più avanzato della governance anche di area vasta, così come risulta evidente dalle affermazioni di giunte di Centro Destra al Comune di Orvieto (pur con una larga maggioranza consiliare di centro-sinistra) e Porano e di maggioranze di cnetrosinistra con il PD all'opposizione a Montecchio e Allerona. La fase nuova, apertasi a seguito del recento congresso, deve essere quindi adeguatamente rappresentata sui territori attraverso scelte politiche tali da determinare effettive, misurabili e trasparenti pratiche riformistiche ordinate secondo la logica dell’interesse generale e dei beni comuni


E' evidente che le soluzioni alle questioni aperte nell'Orvietano non verranno dall'esterno. Come è già accaduto più volte in passato è solo riorganizzando e unendo le forze migliori della nostra società che riusciremo a superarte la crisi e avviare una nuova stagione di sviluppo e di benessere. Crediamo che i programmi presentati alle recenti elezioni comunali e provinciali possano rappresenta una valida base di partenza. Quello che manca è la definizione di un preciso profilo politico del nostro territorio, una chiara indicazione sui soggetti che possono spingere in avanti una situazione che oggi appare stagnante.

Il Coordinamento intercomunale non può tuttavia esaurire la propria missione in un’attività “compensativa” e “rivendicazionista”. L’ambizione è diversa. Si tratta di recuperare guadagni in termini di democratica, intelligenza diffusa, saperi diffusi, approcci condivisi ai problemi per mezzo di conoscenze comuni, pubbliche e delle quali si può rendere ragione. Siamo chiamati a costruire una grammatica e una sintassi politica riformista che saranno poi declinate secondo le singolarità dei territori e che nondimeno restano egualmente patrimonio della classe dirigente chiamata alla politica di area vasta. In uno slogan: più democrazia per una più convincente qualità dello sviluppo

La scelta compiuta anni fa di adeguare la direzione politica alla dimensione dell'area vasta provinciale mantiene la sua validità ma bisogna riflettere, anche i questo caso, sui risultati conseguiti. Le nostre difficoltà, frutto sicuramente dei nostri errori, non hanno trovato quasi mai un contributo positivo da parte delle competenti sedi provinciali.

Certamente hanno pesato le vicissitudini politiche e i problemi legati alla nascita del Partito Democratico ma talora sul territorio orvietano si sono spesso scaricati i ritardi della direzione politica provinciale.

La vicenda della Comunità Montana Umbria Sud è, da questo punto di vista, esemplare.
Pertanto è necessario ribadire, nel momento in cui si mette mano alla definizione degli assetti territoriali e di area vasta e al perseguimento degli obiettivi imposti dal nuovo piano sanitario regionale per ciò che concerne il nostro ospedale, che non è più possibile scaricare sul nostro territorio astrusi equilibri generali come è avvenuto recentemente all'ANCI e all’ASL. Per quanto ci riguarda, ribadiamo l’assoluta priorità per l'Orvietano della guida di governo della Comunità Montana, a cui vanno peraltro date risposte immediate visto l’aggravarsi delle difficoltà politiche, organizzative e finanziarie in cui versa l’Ente.

Il nostro congresso ha tracciato indirizzi chiari ed equilibri politici ben definiti. Pertanto deve finire la stagione delle decisioni cadute dall’alto e prese al di fuori dagli organismi dirigenti e con atteggiamenti di trasversalismo politico non chiari ed equivoci.
Anche il rapporto con le forze di Centro Destra, che ovviamente assume tutt’altro significato dopo che sono alla guida di importanti comuni come Orvieto, deve essere improntato alla chiarezza ed avere un limpido ancoraggio politico - territoriale.

Infine, il Partito Democratico dell’Orvietano deve darsi strumenti organizzativi adeguati agli obiettivi che si propone e che tendono al recupero di autorevolezza, capacità progettuali, originalità, rafforzamento del consenso attorno alla missione politica del PD. E’ quindi necessario che il PD dell’Orvietano compia una ricognizione sui territori – ciò in vista del prossimo confronto elettorali sulle regionali - per ricostruire un suo punto di vista generale sulle principali questioni inerenti allo sviluppo e alle politiche di coesione sociale. A tal fine, è di fondamentale importanza realizzare strumenti di comunicazione all’altezza dei compiti, adeguati sia agli obiettivi politici contingenti sia all’urgenza di alimentare quella solida cultura politica e di progetto in precedenza richiamata.

Il peso politico dell’Orvietano in ambito provinciale e regionale passa attraverso la sfida dell’innovazione, del sapere, della democrazia e della riconquista di tratti di originalità progettuale. Elementi, questi, da iscrivere nel DNA della nuova classe dirigente del PD e dentro le visibili scelte politiche delle amministrazioni municipali e di area vasta.

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