domenica 22 novembre 2009
Pd, segreteria e nuovi incarichi Bersani apre alla minoranza
da www.unita.it articolo di Simone Collini
Fine settimana di incontri e colloqui, per Pier Luigi Bersani. Il segretario del Pd presenterà la sua squadra alla Direzione di martedì, ma il puzzle dell’organigramma del Pd si sta dimostrando di non facile soluzione. E ora il leader democrat ha deciso di inserire un elemento in più, che solo le prossime ore diranno se renderà la pratica più o meno complicata. Bersani ha infatti deciso di far entrare nella segreteria anche esponenti delle minoranze. A Dario Franceschini e a Ignazio Marino ha proposto di presentare una serie di nomi che corrispondano alle caratteristiche anticipate alla Direzione di lunedì: giovani, con alle spalle esperienza politica o amministrativa, non parlamentari. Né il capogruppo alla Camera né il senatore chirurgo si sono tirati indietro, e tra oggi e domani presenteranno al segretario i loro nomi. Gianluca Lioni, ventottenne sardo esperto di terzo settore, è tra i nomi su cui potrebbe puntare Franceschini, mentre Marino ha avviato una consultazione tra i suoi coordinatori locali.
LA SQUADRA DI BERSANI
L’ultima parola spetterà comunque a Bersani. Quelli che deciderà di «coinvolgere» andranno ad affiancare i nomi già messi in lista: Nico Stumpo, che si occuperà dell’organizzazione del partito, il braccio destro di D’Alema a Italianieuropei Matteo Orfini, il direttore del Nens Stefano Fassina responsabile Economia, l’ex presidente della Provincia di Venezia Davide Zoggia, l’ex sindaco di Todi ed ex europarlamentare Katiuscia Marini, Stefano Di Traglia, portavoce di Bersani quando era ministro e prima ancora quando era responsabile Economia dei Ds ed eurodeputato. A questa squadra di quarantenni (più o meno) che a lista completata arriverà a 12 membri (ognuno con la sua competenza tematica) verranno affiancati i presidenti dei forum. Per questo ruolo saranno indicate personalità politiche di più lunga esperienza. E anche in questo caso Bersani ha proposto alle minoranze di proporre dei nomi. Tra le caselle già occupate c’è il governatore della Toscana (in scadenza) Fabio Martini, che dovrebbe andare a sostituire Piero Fassino agli Esteri, Marco Follini, Giovanni Bachelet, Laura Puppato. Dovrebbero esserci Paolo Gentiloni e Beppe Fioroni per «Area democratica» e Sandro Gozi e Anna Paola Concia per l’area Marino. Gianni Cuperlo dovrebbe mettersi alla guida di un centro studi su cui Bersani punta molto. L’idea è di lavorare coinvolgendo le fondazioni, da Italianieuropei al Nens, da Astrid all’Arel a Glocus (che può tra l’altro essere il mezzo attraverso cui riallacciare un dialogo con la sua fondatrice, Linda Lanzillotta). Bersani è convinto che la formula stessa dei forum, come organismi che siano in grado di collegare il partito con il mondo delle associazioni, riesca più dei dipartimenti classici a «riattivare un’apertura verso l’esterno del Pd». E che il centro studi, insieme a un’attività di formazione «che va rilanciata», possa colmare una lacuna che si è formata in questi due anni. «Abbiamo lasciato andare gli intellettuali - è uno dei chiodi fissi di Bersani - e ora dobbiamo recuperarli». E tra le varie iniziative che chiederà di mettere in campo, c’è una «ricerca sui grandi flussi di opinione». Il terzo organismo che Bersani presenta martedì è il coordinamento politico, composto da circa 25 personalità di punta di tutte le anime del Pd. Tra gli altri, ci saranno Massimo D’Alema e Walter Veltroni.
IL NODO DEI VICECAPOGRUPPO
Ancora tutto da sciogliere, invece, il nodo dei vicecapogruppo di Camera e Senato. Che non a caso sarà affrontato dopo Direzione, quando tutte le caselle interne al partito saranno riempite. A Montecitorio l’unico punto fermo è Rosa Calipari, sostenuta dalla componente che fa capo a Marino. Sono ancora due i nomi tra cui deve scegliere la maggioranza: l’“esperto” Michele Ventura e il “giovane” Andrea Orlando. Per quanto riguarda «Area democratica» il franceschiniano Gianclaudio Bressa potrebbe dover passare il testimone al veltroniano Andrea Martella. Discussione aperta nella componente che ha sostenuto Franceschini anche al Senato, dove l’ala popolare vorrebbe sostituire il rutelliano Luigi Zanda con l’ex-ppi Paolo Giaretta.
21 novembre 2009
Etichette:
Catiuscia Marini,
Cogresso PD,
Pierluigi Bersani,
Segreteria PD
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento