giovedì 12 novembre 2009
L’ORVIETANO, TERRA DA CONQUISTARE di Silvia Fringuello
L’attuale scenario politico dell’orvietano, scaturito dalle elezioni amministrative, la perdita dei Sindaci e le scissioni delle sperimentate coalizioni, nel comune di Orvieto, di Allerona, di Porano, di Montecchio, hanno prodotto un ulteriore frammentazione delle forze politiche del centro sinistra e, cosa ancor più grave, incidono negativamente sui processi programmatici e decisionali di area vasta, generando sofferenze economiche ed occasioni di mancato sviluppo su tutto il territorio dell’Orvietano. Alla crisi economica mondiale si può attribuire soltanto in parte lo sbandamento e la perdita del management territoriale. La stasi economica e di elaborazione e pianificazione, si avverte ed è più evidente sui luoghi del lavoro, nei consumi. La politica è assente.
A tutt’oggi il comune di Orvieto non ha prodotto una linea politica economica chiara e comprensibile, su come s’intende sviluppare nel prossimo futuro il territorio, vive e vegeta sulla programmazione delle passate amministrazioni e stenta ad avere una visione ed una gestione complessiva della macchina comunale, i provvedimenti sono presi a macchia di leopardo, sull’urgenza amministrativa del momento ovvero, si amministra “alla giornata”.
I comuni del comprensorio subiscono drammaticamente l’assenza del ruolo politico del comune capofila e si affannano sui tavoli provinciali e regionali cercando di salvare il salvabile, tentando di operare in rete e di sostituirsi al vecchio compito trainante del comune di Orvieto. Il problema è sono troppo piccoli, non riescono a competere con le altre aree umbre, essendo quest’ultime forti di una loro direzione politica unita e coesa, di sistema.
E’ dunque impellente, per tutte le forze del centro sinistra, in particolare per il Partito Democratico dell’Orvietano, affrontare le debolezze politiche e costruire un’ unione ed una sintesi che dia inizio ad un nuovo ruolo centrale e non periferico del territorio. Questo per evitare, che altri politici o soggetti economici, siano loro di destra o di centro sinistra, si affaccendino alla risoluzione dei nostri problemi, trasformando in questo modo l’Orvietano in una vera e propria colonia tutta da sfruttare.
Per ovviare al pericolo strisciante della “colonizzazione”, la risolutezza dell’opposizione del consiglio comunale di Orvieto è determinate . E’opportuno imporre una linea politica che ha per primo obiettivo l’interesse generale dei cittadini, fatta di proposte e di idee nuove, alternative alla destra, che si distinguano dalle passate amministrazioni e dalla giunta attuale, che diano continuità al tanto annunciato cambiamento ed innovamento. E’ necessaria un’attività politica che esca dal labirinto degli errori del passato e da una posizione di difesa, ma che invece allarghi la visone e la concezione di programmazione del sistema, progetti il futuro del territorio. I numeri in consiglio comunale ci sono, il centro sinistra è maggioranza è solo questione di volontà politica.
Le primarie del Partito Democratico appena passate, ci hanno consegnato un unico, vero ed autentico messaggio: l’assunzione di responsabilità. Ancora una volta in massa gli elettori hanno riposto, confermato, nel partito e nei candidati all’ assemblea nazionale e regionale la loro fiducia, delegando con il proprio voto l’amministrazione politica di una parte importante del proprio vissuto quotidiano, che vale la loro qualità della vita. Questa volta non sono concessi errori agli eletti, ai dirigenti, al “partito”, non si può deludere l’aspettativa e la speranza profusa nella campagna elettorale per le primarie, non è più permesso di discostari dal dire e dal fare. La coerenza è un valore e in quanto tale va praticato e non solo predicato.
Domenica 15 novembre 2009, prima assemblea regionale del Partito Democratico, Lamberto Bottini sarà confermato segretario regionale. I dirigenti del partito regionale, eletti grazie all’ampio consenso conseguito dalla lista “Con Bersani e bottini 09 per l’Umbria”, si dovranno impegnare fin da subito a farsi portavoce della nostra terra, rappresentando le istanze del popolo delle primarie. A loro spetterà l’arduo compito di generare nel Partito Democratico e nel centro sinistra di Orvieto e dell’Orvietano un dialogo positivo e costruttivo, che inverta l’attuale tendenza alla disgregazione e dunque al progressivo abbandono della pratica della buona politica, che abbia come risultato un nuovo intervento politico unito e compatto, che la nostra gente reclama ad alta voce.
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