mercoledì 22 aprile 2009

Uno sguardo oltre la crisi, con Pierluigi BERSANI



Dopo le giornate pisane di “Manifutura”, Nens intende dare seguito al suo lavoro di analisi e di proposta per fronteggiare la crisi economica in atto promuovendo un convegno che si svolgerà giovedì 23 aprile nella sala del teatro Capranica di Roma e che sarà concluso da Pier Luigi Bersani, articolato sui temi qui di seguito indicati:
Verso un “New Deal” globale (Stefano Fassina)
Il lavoro ed i sindacati in Europa (Nicoletta Rocchi)
Le culture economiche alla prova della crisi (Roberto Artoni)
Le sfide dell’energia e dell’ambiente (Tullio Maria Fanelli)
Identità e consumi dal marketing al societing (Giampaolo Fabris)
Il Mezzogiorno e la crisi (Gianfranco Viesti)
Ricerca e innovazione tecnologica (Maria Chiara Carrozza)
L’Europa ed il neoumanesimo (Card. Achille Silvestrini)

Conclude Pier Luigi Bersani

NENS - Nuova Economia Nuova Società
Tipo: Incontri - Riunione informativa
Rete: Global
Data: giovedì 23 aprile 2009
Ora: 14.30 - 18.30
Luogo: Teatro Capranica
Indirizzo: Piazza Capranica - ROMA
Città/Paese: Rome, Italy

Telefono: 0637500534
E-mail: www.nens.it

lunedì 20 aprile 2009

AUGURI LEADER MAXIMO....D'ALEMA





di Fabrizio Rondolino, su La Stampa del 20 aprile 2009, pag. 13

Massimo D'Alema è l’ultimo hegeliano in un mondo politico new age attraversato e divelto dal peggior irrazionalismo. La sua proverbiale arroganza, l'insofferenza per la superficialità, l'antipatia per il giornalismo dei retroscena che ignora la scena, scaturiscono dalla convinzione che il reale sia complesso e articolato, e richieda uno sforzo della ragione per poter essere afferrato e compreso; e che sia precisamente in questo sforzo - in questa «fatica del concetto» - che la ragione percorre il cammino inverso tornando nella realtà, e dunque diventando prassi, azione, trasformazione. Maneggiare la complessità con gli strumenti della ragione è il lavoro di D'Alema, la sua cifra e il suo maggior limite, nonché la causa principale tanto del disprezzo quanto dell'ammirazione che il personaggio è capace di suscitare in misura assai maggiore del potere reale di cui dispone (D'Alema compie sessant'anni senza incarichi di partito, né parlamentari, né sovrannazionali: è, tecnicamente, un peone).

Il comunista italiano che è diventato presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, e che potrebbe un giorno diventare presidente della Repubblica, è un uomo decisamente complesso, la cui passione per la politica è soltanto una forma - la predominante, la pubblica - di una passione intellettuale e sentimentale per la natura e l'intelletto umani. Come ogni intellettuale, D'Alema riserva alla sfera dell'interiorità le passioni più violente e le confessioni più intime; ed è proprio la ricchezza interiore, non l'indubbio professionismo, a dare al personaggio quella «marcia in più» che sovente sorprende. Il rapporto fra D'Alema e il mare, per esempio, è un rapporto sentimentale e privato - e dunque, nel mondo d'oggi, appare sgradevolmente aristocratico. D'Alema non va in barca per ricevere gli amici, fare affari o abbronzarsi: ci va perché il telefonino non prende. Il mare di D'Alema è il silenzio della bonaccia e il fischio rauco del vento, l'orizzonte aperto e la solitudine, la violenza indifferente della tempesta e il volo radente dei gabbiani.


Nella vita di D'Alema le donne hanno una centralità assoluta e indiscussa. Dalla nonna paterna, maestra elementare (pare) di grande severità e rigore, alla madre, presto soprannominata dai figli «il Generale»; dalla moglie Linda Giuva alla figlia Giulia, che si dice abbia il padre sotto assoluto controllo: le donne di D'Alema non sono soltanto donne intelligenti, o indipendenti, o con una vita lavorativa propria: esprimono prima di tutto un principio di autorità, di coesione e di sicurezza al cui interno si costruisce lo spazio della famiglia - che per D'Alema, in questo assai meridionale, è comunità indistruttibile e sacrario inviolabile. C'è dunque un forte elemento femminile, che per dir così controbilancia il «maschilismo» della tradizione comunista. E forse è per questo che D'Alema è da sempre incuriosito dal pensiero taoista, il cui cuore è una concezione non-dualistica (e dunque intimamente complessa, non lineare, interdipendente) della realtà. Sun Tzu, secondo cui «sconfiggere il nemico senza combattere è la massima abilità», insegna nella sua Arte della guerra come al centro della strategia ci sia il posizionamento.

L'abilità consiste nel trovare il luogo e il tempo giusto in cui collocarsi; poi, accada quel che deve accadere. È in questa cornice, ancorché simbolica e un poco immaginifica, che va collocato il problema del potere. D'Alema ne ha una visione, di nuovo, fortemente intellettuale. L'istinto combattente del giovane campione di Risiko! che ascende rapidamente nella nomenklatura del Pci si è stemperato nel corso degli anni in una qualche forma di rassegnazione. Difficilmente oggi D'Alema si farebbe rimproverare da Berlinguer, come gli accadde quando, in coppia con Andreotti, sistematicamente batteva a scopone scientifico l'allora presidente Pertini durante il volo che portava i quattro ai funerali di Andropov. Oggi D'Alema probabilmente lascerebbe vincere il presidente. Il potere infatti è forma, simbolo da esibire, rito da officiare: non è mai esibizione; è auctoritas (o, gramscianamente, egemonia), e non imposizione o rapina; in fin dei conti, non è neppure vittoria o sconfitta. Bisogna tener presente un dettaglio fondamentale: il giovanissimo pioniere che Togliatti, secondo un aneddoto mai confermato, avrebbe definito per la tanta sapienza «un nano, non un bambino», si è poi ritrovato a giocare la sua partita in un campo da gioco sconvolto dal crollo del Muro e dal terremoto di Tangentopoli.

Figlio del partito, D'Alema diventa adulto mentre i partiti si sbriciolano. Naturalmente, molto spesso la realtà si discosta dai suoi modelli teorici, tanto più se raffinati, e dunque a D'Alema è capitato spesso di passare per (o di essere effettivamente) il guastatore, il giocatore d'azzardo, o il «mercante fenicio» (come una volta lo definì l'Avvocato, che per altro lo stimava non poco). Gli avversari sostengono che sia più bravo a distruggere che a costruire, ma si potrebbe obiettare che il primo Ulivo - l'unico che vinse abbastanza da governare per cinque anni - fu opera sua, dal pranzo a Gallipoli con Buttiglione fino alla «creazione» di Prodi insieme a Beniamino Andreatta. Più vera è invece una certa ingenuità - ne ha parlato qualche volta la madre, nelle poche interviste che era costretta a rilasciare -, che a volte rasenta la sprovvedutezza. Del resto, D'Alema sembra evitare con accanita meticolosità ogni tentativo di rendersi simpatico; o meglio, il piacere di una battuta tagliente, di un guizzo dialettico, di un repentino sfoggio d'intelligenza spesso vanificano le sue più brillanti strategie. Ad una giornalista che gli chiedeva: «Posso farle una domanda?», D'Alema un giorno rispose: «L'ha già fatta». Buon compleanno, presidente.

domenica 19 aprile 2009

PD Ficulle : dalle consultazioni un partito spaccato a metà

Le consultazioni che si sono svolte la scorsa settimana all'interno del PD di Ficulle hanno confermato la spaccatura verticale dei democratici. Galanello Fauso e Giorgo Posti hanno sentito i 20 membri del coordinamento comunale eletti alle primariette dello scorso anno e 10 si sono espressi per Alfieri mentre 10 hanno indicato Terrezza. I tre consiglieri ed il sindaco si sono espressi per Terrezza. Si conferma quindi la divisione che era emersa al momento dell'elezione del rappresentante provinciale quando Di Girolamo superò Elvira Busà per un solo voto. La situazione interna al PD in realtà riflette il conflitto che vive nel paese da diversi anni e che non ha risparmiato un'istituzione benemerita come La Casa di Riposo per Anziani. Anche le altre forze politiche sembrano vivere le stesse contraddizioni tantè che il centro destra non è riuscito sino ad oggi a varare una proposta alternativa e si fa strada una lista civica di "salute pubblica" che stà raccogliendo forze ed esponenti di vario orientamento.
Nei prossimoi giorni il PD sarà chiamato ad una difficile sintesi il cui unico sbocco è una terza candidatura. Altrimenti il Democratici andranno al voto amministrativo divisi in due tronconi.

venerdì 17 aprile 2009

IL SINDACATO REGIONALE SULLE COMUNITA' MONTANE

Come sindacato abbiamo condiviso la necessità di semplificare e riorganizzare le comunità montane sostenendo il progetto di riforma che l’Umbria ha intrapreso per prima (si veda la scheda allegata contenenti lo stato di approvazione delle leggi regionali di riordino delle Comunità montane a cura dell’Uncem) e che vede nelle cinque comunità montane condensarsi le competenze di gestione associata dei servizi comunali e di sviluppo delle aree montane, governate con organismi snelli e in strettissimo raccordo con gli esecutivi dei comuni che le compongono.
Con lo stesso senso di responsabilità abbiamo affrontato le conseguenze, anche sul piano occupazionale, che la riduzione a regime della spesa corrente per il loro funzionamento, disciplinato dal DPCM del novembre 2008 sulla base della Legge n.244/2007 sul riordino della disciplina delle Comunità montane voluta dal Governo nazionale prevedeva, per un importo pari ad un terzo della quota del fondo ordinario.
Dal 2008 al 2009 il Governo Berlusconi ha scelto - attraverso un provvedimento mirato alla riduzione pura dei costi come è già avvenuto in altri settori pubblici (pensiamo, ad esempio, allo smantellamento dei presidi scolastici in molte aree montane) - di svalutare il ruolo delle Comunità montane, escludendo Comuni con forti caratteristiche montane, che necessitano di politiche mirate e di sostegno per lo sviluppo del territorio, passando, come è avvenuto nella nostra regione, da 5.7 milioni di euro (2007) a 1.2 milioni (2009), con la previsione nel 2010, se non interverranno novità di rilievo, di un finanziamento di soli 300 mila euro.
Siamo convinti che raggiungere l’obiettivo di una riduzione del numero degli enti, del numero dei componenti degli organi e del montante complessivo delle indennità, con un conseguente risparmio sul versante della spesa corrente, sia stato un passo necessario, ma siamo e saremo contrari a ogni scelta che impedisca il rilancio di una politica a favore della montagna, a una politica incapace di valorizzarne le potenzialità economiche e di relazioni sociali. Per questo chiediamo che i risparmi derivanti dal riordino vengano reinvestiti su politiche per lo sviluppo delle aree montane e non utilizzati dallo Stato per fare cassa.
Intravediamo dietro questo incomprensibile comportamento l’interesse di alcune istituzioni pubbliche e del privato a considerare superata l’esperienza delle Comunità Montane, proprio nel momento in cui ne avremmo più bisogno: pensiamo al dramma dell’Abruzzo e al prezioso apporto che le c.m. possono dare rilanciando la cultura della protezione civile, non solo in riferimento alla fase dei soccorsi, ma anche alle attività di previsione, prevenzione e pianificazione a salvaguardia della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente.
Di certo la posizione assunta dal Governo non avvantaggerà i piccoli Comuni, cioè più dei due terzi dei Comuni umbri, che rischiano di essere messi in difficoltà nella gestione di politiche di forestazione e di sviluppo rurale, di manutenzione del territorio e di prevenzione dal dissesto idrogeologico.
La situazione che ci è stata illustrata nell’incontro avvenuto il 9 aprile u.s. con l’Assessore Riommi in presenza dei Presidenti e dell’UNCEM, desta nei sindacati, di categoria pubblici e privati oltre alle confederali regionali, grande preoccupazione.
Sono necessarie risorse adeguate per lo svolgimento delle funzioni attribuite e finanziamenti certi che consentano di dare massime garanzie ai lavoratori di tutte e cinque le comunità montane e agli organismi direttivi di predisporre i bilanci di previsione, basati su veri e propri piani di sviluppo socio economico che le Comunità Montane sono chiamate a elaborare.
La situazione attuale, al contrario, è caratterizzata da scarsezza di risorse e da difficoltà insite nella gestione di alcuni enti che stanno impedendo la chiusura dei Bilanci di previsione in particolare in due realtà: a causa della necessità un finanziamento aggiuntivo di circa 600mila euro per quanto riguarda la Valnerina, problemi di natura politico-organizzativa coinvolgono, invece, la Comunità montana dell’Orvietano-Narnese-Amerino-Tuderte.
Inoltre, la fase preventiva attivata dalla regione con la condivisione delle organizzazioni sindacali di categoria del settore pubblico e di quello privato, che prevedeva l’attivazione di procedure di esodo anticipato e mobilità incentivati per il personale non ha dato, sino ad ora, i risultati attesi. Ciò è avvenuto principalmente per ragioni che attengono alla scarsa disponibilità degli enti pubblici soprattutto della provincia di Terni, esclusa la regione, ad attivare tali procedure che consentirebbero la copertura delle dotazioni organiche con lavoratori provenienti dalle c.m. e alla conseguente indisponibilità da parte di alcuni lavoratori ad aderire in modo volontario in assenza di certezze per quanto riguarda la collocazione delle nuove sedi interessate a trasferimenti.
A conclusione dell’incontro i sindacati di categoria e confederali - oltre a chiedere che, in questa fase estremamente delicata, la Regione svolga un ruolo di coordinamento per affrontare le problematiche, ancora aperte, nelle singole comunità montane - hanno convenuto sulla necessità di sollecitare, a livello nazionale, la riapertura di un confronto tra Regioni e Governo per la definizione di nuovi criteri di finanziamento dato che, quelli attuali, penalizzano fortemente la nostra regione mettendo in discussione non solo la stabilità occupazionale dei lavoratori ma anche la salvaguardia e la promozione del territorio.

CGIL Regionale CISL Regionale UIL Regionale

mercoledì 15 aprile 2009

IL PD COMPATTO VERSO LE ELEZIONI : CONFERMATA LA FIDUCIA A TRAPPOLINO




La riunione del 15 aprile della Direzione Comunale del PD di Orvieto ha chiuso definitivamente la lunga vicende delle primarie che tenevano impegnato il partito dal settembre dello scorso anno. La conclusione è stata unanime : preso atto del risultato delle primarie tutti i partecipanti hanno riconfermato la fiducia all'on. Carlo Emanuele Trappolino che si era presentato alla riunione rimettendo il mandato all'assemblea e proponendo una lunga ed accurata relazione che si concludeva con un vero e proprio dispositivo da sottoporre al voto.
Il dibattito è stato ampio ma disteso, i molti interventi ( tra gli altri La Stella, Prosperini, Vincenzi, Gambetta, Silvia Fringuello....) hanno teso a valorizzare gli aspetti positivi emersi dalla consultazione ed hanno arricchito il confronto con vari spunti. Nelle conclusioni del segretario provinciale Roberto Montagnoli, che ha sottolineato anche le problematicità emerse con le primarie, è arrivato l'invito al partito per un forte impegno per la campagna elettorale, le indicazioni per il lavoro futuro e la piena fiducia e sostegno all'on. Carlo Emanuele Trappolino che poco prima si era visto approvare all'unanimità la relazione.
I punti fondamentali sono tre : la convivisione della linea provinciale di alleanze ampie ed aperte a tutte le forze del centro sinista, un programma che riprende quanto già stabilito con la conferenza programmatica del PD e arricchito con i punti salienti del Disegno Strategico Regionale. Criteri per la formazione delle liste che mettono una particolare enfasi sulla necessità di una nuova classe dirigente della città in tutti i campi, da quello politico a quelli economico e sociale, dando peso e valore all'innovazione, la competenza ed il saper fare.

giovedì 9 aprile 2009

POST PRIMARIE - Analisi dei flussi elettorali delle primarie del 5 aprile a Orvieto

Dobbiamo fare una piccola premessa. Per supportare la campagna delle primarie di Loriana Stella abbiamo costituito un piccolo ufficio elettorale. Sono stati costituiti dei focus group che ci hanno permesso di formulare delle previsioni che si sono dimostrate esatte. Sabato sera a diversi giornaslisti, tra cui la Direttrice di Orvietonews, sono state mostrate queste previsioni che dicevano:
Mocio in una forbice tra 43,4 % - 48,4 %
Stella in una forbice tra 50,6 % - 55,6 %
Come si è visto la previsione è stata sostanzialmente confermata.
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Quella che vi proponiamo oggi è un'analisi ( artigianale) dei flussi elettorali; anche questa crediamo che sia verosimile.
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Una serie di exit pool ( il campione intervistato è di 200 persone) fatte da nostri incaricati
all’uscita dai seggi principali del Comune di Orvieto, ha evidenziato i seguenti dati:


Sul dato generale l’elettorato dichiarava di appartenere:




Tra coloro che si sono dichiarati elettori di Loriana Stella ( 106 - 53% ) questa era la divisione:


Analisi Flussi Elettorali Elezioni Primarie Sindaco Orvieto 5 Aprile 2009

Tra coloro che si sono dichiarati elettori di Stefano Mocio ( 94 - 47% ) questa era la divisione :


NO A LA MOCIÓ DE CENSURA!

Ai membri di Joventut Socialista de les Comarques Tarragonines

Companys/es:

Us convoquem a la concentració de repulsa a la moció de censura presentada contra l'Ajuntament de Salou, ens trobarem avui a les 20:00 hores a la rotonda del carrer Barcelona i així successivament durant tota la setmana fins el dimecres pròxim dia 15 d'Abril.

DIGUES NO A LA MOCIÓ CENSURA!!!
JOVE MOBILITZAT!!!

lunedì 6 aprile 2009

LA NASCITA DEGLI ATI : QUALE FUTURO PER I DIPENDENTI COINVOLTI ? QUALI PROSPETTIVE PER I SERVIZI PUBBLICI?




Nella lunga, faticosa, e complessa stagione delle riforme endoregionali, la Fp-Cgil, coerentemente con la strategia della Cgil, ha sempre ribadito la necessità di riformare il sistema dei livelli istituzionali presenti in Umbria, ponendo al centro del confronto la funzione pubblica e sociale dei beni comuni (acqua, servizi socio-sanitari, etc.) e la valorizzazione delle professionalità presenti attraverso processi di riorganizzazione e di riqualificazione della pubblica amministrazione.


Nella fase di avvio degli Ambiti Territoriali Integrati (ATI), dobbiamo registrare che non sempre è chiaro il livello di intreccio ed interlocuzione tra i vari Enti e Soggetti preposti alla programmazione ed alla gestione su materie particolarmente delicate come il socio-sanitario, il turismo, la tutela del patrimonio ambientale, i servizi a rete, e per questo unitariamente a Cisl e Uil di categoria abbiamo richiesto un incontro urgente all’Assessore Regionale Vincenzo Riommi


Il rischio che dobbiamo assolutamente evitare è la non chiarezza dei ruoli e dei compiti delle strutture coinvolte, la fuoriuscita dalla contrattazione pubblica, garanzia di qualità dei servizi e di partecipazione democratica da parte dei cittadini utenti, e l’incertezza delle modalità di gestione del personale che transiterà nella nuova struttura.


La stagione delle riforme, per la Fp-Cgil dell’Umbria, si deve connotare con il recupero di risorse dalla riduzione degli apparati amministrativi e burocratici, garantendo l’erogazione di servizi pubblici di alto livello qualitativo, ed accessibili a tutti i cittadini.


In occasione della discussione sul Piano Regionali “strategici” ( sanità, dei rifiuti, sociali, etc), abbiamo sempre sostenuto che l’integrazione tra Enti, la conferma dei principi ispiratori delle riforme, deve trovare piena e compiuta applicazione nelle scelte della Giunta Regionale e delle Istituzioni locali.


In preparazione dell’incontro con l’Assessore Riommi, la Fp-Cgil ha programmato un attivo regionale dei quadri e delegati dei settori coinvolti, in primis degli Enti Locali, per fare il punto della situazione e per concordare iniziative sindacali da confrontare con Cisl e Uil Funzione Pubblica, al fine di tutelare e valorizzare i lavoratori coinvolti, e per non disperdere un patrimonio di professionalità fondamentale per far crescere il servizio pubblico e la coesione sociale.


POST PRIMARIE- Democrazia, partecipazione e qualità delle proposte politiche e programmatiche: Il PD di Orvieto riparte da quì.

Il PD di Orvieto ha fatto presto a metabolizzare lo straordinario risultato delle Primarie del 5 Aprile. Il primo comunicato già parla un linguaggio nuovo

"I contributi raccolti con le primarie a sostegno delle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma. E al via l'impegno unitario per il nuovo corso del partitodi Partito Democratico Orvieto

La straordinaria affluenza alle primarie del 5 aprile (6186 votanti) e il loro risultato (Stefano Mocio 2946 voti pari al 48,27 %, Loriana Stella 3157 voti pari al 51,73%) indicano al Partito Democratico di Orvieto tre obiettivi irrinunciabili: la democrazia, la partecipazione e la qualità delle proposte politiche e programmatiche.

Tre termini che, fuor di retorica, costituiscono la premessa di una nuova fase, e che inizia da una comunità riunita per esercitare il diritto di decidere il proprio destino. Le primarie di domenica 5 chiedono inoltre al Partito Democratico di portare a sintesi le diverse posizioni attraverso la qualità delle proposte progettuali e di classe dirigente. Dobbiamo infatti saper cogliere nel risultato della consultazione la pluralità delle voci, la complessa vivacità della mobilitazione, il potenziale di un nuovo e diverso impegno politico. Un compito che richiede responsabilità, maturità e apertura verso le differenti sensibilità che fanno la ricchezza del Partito Democratico, rispetto a cui il contributo di Loriana Stella, candidato sindaco del Partito Democratico di Orvieto, sarà senz'altro determinante.

Un caloroso ringraziamento va agli oltre cento volontari del PD di Orvieto impegnati nella realizzazione delle primarie di domenica 5. Un formidabile drappello di appassionati democratici che, dalle prime ore della mattina a notte fonda, hanno consentito lo svolgimento di questa grande festa della partecipazione.
Ai candidati va il merito di aver saputo gestire la competizione politica praticando toni moderati e civili. Una misura, questa, della qualità della classe dirigente che il Partito Democratico ha saputo proporre al giudizio dei cittadini, sancita dalla firma congiunta del "patto etico" con il quale Stefano Mocio e Loriana Stella si sono pienamente riconosciuti nel percorso del PD orvietano, attribuendo infine ad esso il compito della definizione del programma e della alleanze per il governo della città. Partiamo dal positivo lavoro svolto dall'Amministrazione Comunale guidata da Stefano Mocio con l'obiettivo di proseguire in uno sviluppo capace di libertà, uguaglianza, benessere e opportunità.

Nei prossimi giorni, si riunirà il Coordinamento Comunale del Partito Democratico per stabilire il percorso unitario - che specifica localmente quello provinciale e regionale - da intraprendere in vista delle elezioni amministrative del 6/7 giugno, al fine consolidare il grande patrimonio di intelligenze e passioni nate da questo appuntamento di democrazia.

Il Partito Democratico di Orvieto ha inoltre deciso di devolvere, al netto delle spese di organizzazione, i contributi raccolti in occasione delle primarie del 5 aprile a sostegno delle popolazioni abruzzesi colpite dal terribile sisma di questa mattina."

PRIMARIE PD ORVIETO, commento : "Le Cose le Devono Fare Quelli del Posto"


i vincitori delle primarie del 5 aprile Pattuglia e Stella

Tra i tanti commenti raccolti a caldo ieri notte ne abbiamo scelto uno che a nostro avviso coglie il senso del voto e della straordinaria partecipazione popolare alle primarie.
"LE COSE LE DEVONO FARE QUELLI DEL POSTO"
I cittadini di Orvieto hanno reagito alle intromissioni esterne che da anni determinano le scelte della classe dirigente locale a prescindere dalla volontà degli orvietani, pure espressa formalmente in deliberati istituzionali, decisioni di organo politici sondaggi vari.

domenica 5 aprile 2009

Primarie ORVIETO : VINCE LA STELLA

PRIMARIE ORVIETO : Votanti 6160 ( alle politiche 2008 il PD aveva preso 6538 voti) - STELLA 3157 (51,7%) - MOCIO 2946 ( 48.3%)




Mocio - Stella
Canale 103 112
Tordimnote 36 20
Sugano 140 159
Torre S.Severo 55 59
Colonnetta 67 106
Benano 5 18
Corbara 36 29
Morrano 102 47
Ponte sole 99 160
Orvieto 271 306
Orvieto 2 332 466
Sferracavallo 376 509
Orvieto scalo 432 323
Ciconia 892 843

2946 3157

48,27% 51,73%

ORVIETO CAPACE di FUTURO : ad Orvieto hanno già vinto le PRIMARIE

da www.orvietonews.it

"Ad Orvieto hanno già vinto le primarie": lo afferma una nota stampa di Orvieto Capace di Futuro, sottolineando che nel corso delle votazioni per le elezioni primarie del PD a Orvieto, a metà giornata già si può dare un giudizio politico di questo tipo.
Infatti alle ore 12.00 hanno già votato 1800 persone: il 30% in più del dato finale delle ultime primarie e i cittadini mostrano un forte gradimento per la possibilità che viene loro data di poter partecipare alla scelta del candidato sindaco proposto dal PD.
"La forte partecipazione e il clima festoso che accompagna la consultazione - conclude Orvieto Capace di Futuro - premiano il lavoro delle centinaia di volontari che da settimane lavorano per questo evento.

sabato 4 aprile 2009

Oltre 5 mila umbri in corteo a Roma. 87 pulman, 2 treni speciali.




Decine di migliaia di lavoratori, pensionati, studenti e precari sono scesi in piazza a Roma per la manifestazione nazionale della CGil divisa in cinque che confluiranno al Circo Massimo. «È un corteo già da 200 mila persone», aveva detto in mattinata il segretario organizzativo del sindacato, Enrico Panini. Il corteo si è aperto con due mega striscioni con gli slogan: «Futuro sì, indietro no», «Insieme per costruire un futuro diverso». Oltre 5 mila gli umbri presenti a Roma provenienti da tutto il territorio regionale, da Città di Castello a Terni. Molti i delegati sindacali e moltissimi i giovani che hanno raggiunto la capitale attraverso i due treni speciali e i quasi 90 pulman auto-organizzati.

giovedì 2 aprile 2009

Appello Ingrao: in piazza con la CGIL




"Sento tutta l'importanza dell'appuntamento del 4 aprile. Le ragioni della manifestazione sono clamorose e brucianti. In Italia abbiamo un governo disastroso, nemico dichiarato dei lavoratori. Per questo ora il bisogno di unità è grande. Scendiamo in campo per questo." E' l'appello di Pietro Ingrao a scendere in piazza sabato con la Cgil, dalle colonne del settimanale 'left'. "Dobbiamo restituire ai lavoratori - afferma Ingrao- la dimensione internazionale dei grandi cambiamenti che sconvolgono il Pianeta. Il modo in cui i lavoratori risponderanno alla manifestazione avrà un grande valore per la vita del nostro Paese. Oggi siamo di fronte a un governo cupamente reazionario, c'è bisogno urgente di opporsi, un verbo importante per la nostra storia." "Saremo di nuovo - conclude- dove ci trovammo nel 2002 per la battaglia contro l'art.18. Ricordo quella platea sterminata con grande emozione. Oggi viviamo una situazione ancora più grave. La parola rottura è esagerata ma certo la divisione tra i sindacati è profonda. Dalla manifestazione del 4 deve venire un appello all'unità per coloro che non hanno ancora aderito alla protesta".

(APCOM)

Approvato dalla Giunta Regionale l'intesa fra la Regione Umbria, la Provincia di Terni e il Comune di Orvieto. Al via il casello Orvieto Nord

da http://www.regione.umbria.it/

La G.R. dell'Umbria APPROVA INTERVENTI A ORVIETO, MONTECASTRILLI, NARNI E CANNARA; PREVISTE RISORSE PER 9 MILIONI DI EURO

(AGENZIA UMBRIA NOTIZIE) – Perugia, 2 apr. 09 - Sono finalizzati alla realizzazione di interventi per il miglioramento della circolazione stradale, dell’accessibilità e della sicurezza i quattro Protocolli d’intesa, approvati dalla Giunta regionale, che verranno a breve sottoscritti tra Regione Umbria, Province e Comuni interessati.
I protocolli, che regolano compiti e impegni dei soggetti firmatari relativamente alla progettazione, al finanziamento e gestione delle opere, prevedono la concessione di contributi complessivi da parte della Regione Umbria per circa 9 milioni di euro. Gli interventi riguardano la realizzazione della viabilità di collegamento tra la SP 56 e la SP 44 in località Sferracavallo e lo svincolo Nord di Orvieto dell’autostrada A1 (d’intesa fra la Regione Umbria, la Provincia di Terni e il Comune di Orvieto); della variante alla viabilità dell’abitato di Casteltodino, fra la SP 41 “Settevalli” e la SP 9 “Tuderte Amerina” nel territorio del Comune di Montecastrilli (d’intesa fra la Regione Umbria, la Provincia di Terni e il Comune di Montecastrilli), un nuovo collegamento stradale in località San Liberato nel territorio del Comune di Narni (d’intesa fra la Regione Umbria, la Provincia di Terni e il Comune di Narni) e la variante al centro abitato di Cannara (d’intesa fra la Regione Umbria, la Provincia di Perugia e il Comune di Cannara).
Si tratta di interventi che non interessano direttamente la viabilità principale, ma che sono ritenuti strategici per il superamento di alcune criticità locali. Le opere consentiranno di separare le componenti di traffico per tipologia di mezzi (passeggeri e merci), di velocità, di destinazione (traffici locali o di attraversamento) e di ridurre o evitare l’attraversamento dei centri abitati, con evidenti ricadute positive anche sul piano ambientale, per il contenimento di rumore ed emissioni, e della sicurezza stradale. Ciò in sintonia con gli indirizzi della programmazione regionale territoriale, di settore (“Put” 2000 e “Prt” 2003) e con il Disegno strategico territoriale (“Dst”) di recente approvazione.
MC/CM
ASTER/TR 15

Approvato dalla Giunta Regionale l'intesa fra la Regione Umbria, la Provincia di Terni e il Comune di Orvieto.