sabato 19 dicembre 2009

Telecom bocciata da JP Morgan, non basta l'ok Ue ad Agcom

CONSIDERANDO IL RUOLO CHE SONO ANDATI ASSUMENDO AD ORVIETO TANTI PERSONAGGI PROVENIENTI O IN FORZA A TELECOM INFORMEREMO I NOSTRI LETTORI, PER QUELLO CHE CI SARA' POSSIBILE, SULLE VICENDE PIU' IMPORTANTI DI QUESTA AZIENDA.
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http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200912071432018224&chkAgenzie=TMFI

Telecom Italia non riesce a recuperare l’avvio negativo della giornata nemmeno dopo il via libera da parte della Commissione Europea alla proposta di Agcom sulla liberalizzazione delle linee tlc fisse. Responsabile del calo è il rapporto molto negativo pubblicato da Jp Morgan sull’operatore tlc, che ha confermato il rating di neutral ma abbassato il target price da 1,30 a 1,20 euro.

Secondo la banca americana, infatti, Telecom Italia sta risentendo di una concorrenza agguerrita che le sta strappando quote di mercato e che la spinge a investire per invertire il trend, operazione questa resa molto complicata dal forte indebitamento della società. La debolezza dimostrata dalla società nel 2009 è dovuta, secondo Jp Morgan, alla quota di mercato persa dopo la decisione di un anno fa di alzare i prezzi. Gli analisti ritengono anche troppo ambizioso il piano del management, che prevede di stabilizzare i ricavi nel 2010 tramite il controllo delle spese e un ritorno alla crescita nel 2011. Secondo Jp Morgan, al momento le stime del consensus per il 2010 rimangono troppo elevate.
Buone notizie per il gruppo guidato da Franco Bernabè, invece, dal fronte legale. La Commissione Europea ha infatti autorizzato oggi il piano Agcom per la regolamentazione dei segmenti di terminazione di linee in leasing, con l’eccezione delle connessioni in cui operatori di telefonia mobile abbiano già replicato l'infrastruttura di Telecom Italia o potrebbero farlo facilmente. In una lettera inviata oggi la Commissione ha approvato le proposte di Agcom, chiedendo di rimuovere la regolamentazione solo dopo un periodo di transizione sufficientemente lungo da consentire agli operatori di telefonia mobile di eliminare i restanti colli di bottiglia nella propria rete. Con questo provvedimento si arriverebbe dunque alla piena liberalizzazione del settore tlc sulla rete fissa.
Lo scorso 29 ottobre Agcom aveva notificato alla Commissione i piani di provvedere a una parziale deregulation del leasing di segmenti di terminazione delle linee telefoniche. Le linee in leasing in questione sono connessioni che consentono la trasmissione di voce e dati tra due posti. Esse possono essere acquistate da consumatori oppure da fornitori che hanno accesso alla rete di un operatore e in cambio forniscono ai consumatori i servizi ottenuti in leasing. L'Agcom ha definito due mercati per i segmenti di terminazione di linee in leasing. Uno riguarda le linee in leasing tra i punti di connessione di Telecom Italia, ai quali sono interconnessi un operatore terzo e l'utilizzatore finale del punto di connessione. L'altro è invece quello delle linee in leasing che portano alle stazioni di base di operatori di telefonia mobile.
Agcom ha informato la Commissione di aver rilevato che Telecom Italia, in quanto ex monopolista, è dominante sul primo mercato e ha proposto una serie di rimedi. Per il secondo mercato, invece, Agcom ha spiegato che gli operatori di telefonia mobile stanno replicando l'infrastruttura fissa dell'ex monopolista e per questo ha proposto di rimuovere la regolamentazione.
“Le regole europee sulle telecom”, ha commentato la commissaria Ue alle Tlc, Viviane Reding, “quando vengono correttamente messe infrastrutture, la concorrenza, eliminando i monopoli, a beneficio dei consumatori”. Soddisfatta anche la commissaria Ue alla concorrenza, Neelie Kroes, che sottolinea i vantaggi della cooperazione tra la Commissione Ue e le autorità nazionali di
regolamentazione.


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