mercoledì 23 dicembre 2009

IL “GIOCO delle TRE CARTE” dello PSICANALISTA dei POVERI



Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale di Orvieto, dove si discutevano le linee programmatiche del Sindaco, Tony Concina nella replica si è autodefinito “lo psicanalista dei poveri”.
I poveri sarebbero i tanti cittadini orvietani che si rivolgono al Sindaco per sottoporgli i loro problemi.
A quanto pare “il pianista” prestato alla politica inizia a mostrare segni di cedimento per un’avventura che si pensava molto piu’ confortevole. Non si è trovato in un grande salotto dove invitare amici e conoscenti e deliziarli delle bellezze della Rupe, ma in una selva, quasi una casba, piena di problemi.
Si è trovato a condividere dei compagni di strada occasionali e delle vicende, come l’eredità della giunta Mocio, che non può denunciare per le benevolenze ricevute in campagna elettorale ma che ogni giorno presentano nuovi conticini da saldare.
Ma a questo punto il manager delle relazioni ha tirato fuori il mestiere ed ha fatto la “mossa del cavallo”.
Ci ha regalato per Natale il Patto con Roma, un’alleanza strategica con la Capitale.
Ci piace sottolineare la portata del Patto con Roma che consta di ben due pagine e quattro articoli.
Roba da far tremare i polsi a qualsiasi programma di compressione digitale.
In pratica si affida la programmazione urbanistica futura di Orvieto al Comune di Roma.
Infatti all’articolo 1 comma 3 si dice che “Le parti si impegnano a ideare ad elaborare progetti di riqualificazione del centro storico, individuando soluzioni abitative al di fuori dello stesso ed in zone di futura espansione che possano essere di attrattiva anche per tante famiglie romane”.
Ed a seguire all’articolo 2 comma 2 si dice che “Al fine di assicurare l’attuazione degli obbiettivi previsti nel presente protocollo, è istituito in forma concordata e paritaria tra le parti un comitato di coordinamento generale…composta di : due membri designati dal Comune di Orvieto e tre membri designati dal Comune di Roma.”
Esattamente quello che andava predicando Martin Luter King, come era stato anticipato da un noto mensile locale qualche settimana fa.
Evidentemente si tratta di tecniche psicanalitiche sperimentali e moderne.
Di sicuro non seguono l’aritmetica e mostrano una certa considerazione degli orvietani.
Alla presentazione dell’ultimo libro di Riscaldati sono state evocate le vicende della peste nera della metà del XIV secolo quando Orvieto dopo gli splendori dei Monaldeschi e dei Filippeschi conobbe la fame e la malattia mortale che la costrinsero a rinunciare all’autonomia comunale e ad abdicare in favore del Papa.
Non credo che questa sia la storia di oggi che per essere capita, forse, necessita studiare meglio ed a fondo le vicissitudini di Ciaurro, compianto sindaco di Terni.

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