giovedì 6 agosto 2009

Noi stiamo con Pierluigi.




Sembra uno slogan, di certo è la frase con cui si riassumono tante dichiarazioni sul congresso del PD.

A cominciare da quella di Carlo Azeglio Ciampi, che è stata davvero una bella sorpresa: “Lo stimo molto, è un uomo pacato, sereno, competente, concreto, di coscienza. Semplificando: può essere un'ottima combinazione del nuovo, che ha esperienza della vecchia identità. Un autentico rifondatore, insomma”.
Ciampi ha conosciuto bene Bersani negli anni passati fianco a fianco al governo, tra il 1996 e il 2001, tanto da dire che “è ancora "a cavallo". Più che anagraficamente, per un fresco approccio di curiosità verso il futuro.
Magari sono influenzato dal fatto di averlo avuto compagno di governo, io all'Economia e lui all' Industria, ma la mia opinione su di lui è davvero di grande apprezzamento”.
Con Bersani due dei candidati che affrontarono Veltroni nelle primarie del 2007, Enrico Letta e Rosy Bindi: “ l’Ulivo è stato un patrimonio del centrosinistra e del paese. Nel PD ci vuole più Ulivo e Pierluigi è la persona più indicata per ricostruire una solida alternativa di governo. E' questa la vera posta in gioco del congresso, a cui va orientata la stessa opera di radicamento del PD. Parole simili da Livia Turco per la quale “l’esperienza dell’Ulivo non va buttata”.
Anni che hanno ben impressionato anche Matteo Colaninno, imprenditore e deputato PD: “Credo che oggi il Pd abbia un problema di leadership ed un problema di mondi e ruoli da rappresentare e credo che Bersani sia la persona giusta, il leader giusto in questo momento delicato. Ha gia' dimostrato in altre occasioni di avere competenze per gestire situazioni complesse, capisce e si fa capire da chi fa impresa. 'Ho fatto una scelta naturale, autentica e serena - ha aggiunto Colaninno - come quando Veltroni mi chiese di candidarmi.
Allora ritenni giusto dire di 'si' al progetto del PD, oggi credo di avere il diritto come tutti di poter scegliere in assoluta indipendenza e scelgo Bersani anche perché è difficile parlare di 'tenuta' se passiamo dal 33 al 26 %; questo passaggio implica una perdita di quattro milioni di voti''.
Il 1° luglio la corsa alla segreteria è cominciata sulle note di uno dei sostenitori che più ha sorpreso tante persone. Le note erano quelle di “UN SENSO”, di Vasco Rossi il cui staff l’ha rielaborata in chiave strumentale per Bersani. E poi c’è stata l’affettuosa vignetta di Staino dove è Bobo a guardare delle palafitte e a farci dimenticare con una risata le polemiche sul vecchio contro il nuovo che hanno guadagnato i titoli dei giornali. Bobo, pardon, Staino ha spiegato: “Mi sono considerato prestato a Sinistra e Libertà per dare voce a un progetto. Guardo con simpatia a Bersani perché ha detto che sosterremo un dialogo costruttivo con le forze vicino al PD".
Tra chi è convinto che bisogna dare un senso a questa storia ci sono anche Maurizio Martina ed Elisa Meloni, componenti della segreteria del PD dal 2009.
Spiega la Meloni: “Ci vuole più coraggio, più determinazione e più voglia ascoltare e di stare tra la gente. Per questo ci vogliono posizioni chiare sui temi eticamente sensibili, partendo dal principio inviolabile della laicità dello Stato; ci vogliono proposte concrete su come risolvere i nuovi problemi del lavoro, partendo dalla crisi e dal precariato. Questo, fino ad oggi, e' mancato e da questo dobbiamo ripartire con un nuovo progetto, guidato da chi ha voglia veramente di fare squadra e non da chi vuole fare, per forza, 'l'uomo da solo in campo”. Appoggia Bersani anche Marco Follini.
“C’è bisogno di tutti” ama ripetere Pierluigi. E pensiamo anche a chi il PD lo costruisce sul territorio, giorno per giorno confrontandosi con i cittadini e i loro problemi, i nostri amministratori locali. A cui Bersani piace.
Tanti i governatori pronti ad appoggiarlo. In Piemonte Mercedes Bresso, che gli riconosce di essere tra “i pochi veri riformatori del Paese" , in Emilia Romagna Vasco Errani, in Toscana Claudio Martini. “Mi sento piu' vicino a Bersani, per il suo vissuto ed il suo modo di ragionare. Penso quindi di sostenerlo, pur in modo dialettico e certo non acritico”. Martini indica tre ''punti cruciali'': che ''il congresso non ia solo una conta tra candidati o mozioni, ma un luogo dal quale emerga una linea politica''; ''Bisogna fa parlare e contare tutti gli iscritti, non solo i candidati o i dirigenti piu' famosi''; ''Dobbiamo sintonizzarci con la realtà concreta del Paese, non chiuderci in un congresso autoreferenziale'', in Umbria Maria Rita Lorenzetti.
Nel Lazio ha incassato la fiducia del presidente della regione, Piero Marrazzo - “Il Partito democratico deve cambiare, e cambiare significa anche scegliere uomini che non hanno avuto finora responsabilita' nella guida del Pd.
In questa fase l'uomo per cambiare e' Pierluigi Bersani e quindi lo voterò" – e del presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti. ''Voterò' per Bersani perché credo che in un momento come questo sia la persona che può aiutarci a ripartire bene. Penso che un dirigente politico abbia il dovere di dire quello che pensa, la trasparenza e' la base del rispetto reciproco. Quindi - ha aggiunto - pur non impegnandomi direttamente nel congresso e' giusto che si sappia: anche in un congresso cosi' difficile credo sia importante garantire in questo momento di confronto un rapporto con la societa'''.
Con Bersani anche tanti sindaci: quello di Bologna, Flavio Delbono: “Nel 2007 se si fosse candidato lo avrei votato, ma non l'ho potuto fare. Ora si candida e non ho cambiato opinione". Di Bersani gli piacciono almeno tre cose: le proposte, la visione e le idee.
O spostandoci di pochi chilometri il sindaco di Padova Flavio Zanonato: “Bersani e' il miglior punto di sintesi all'interno del partito" e poi 22 sindaci del bolognese che dicono: "Conosce le autonomie" .
Cè chi entra nel PD per sostenerlo come Massimo Cialente, il sindaco de l’ Aquila, che ha preso carta e penna per dirgli “Caro Pier Luigi, ho aderito al Partito Democratico perché ci sei tu, per affiancarti in questa sfida che dovrà portarci a creare un partito vero, opposto a quello liquido, un partito che sia tra la gente. Dopo aver letto i tuoi ultimi interventi, le cose che hai detto ma soprattutto conoscendo benissimo il tuo modo di interpretare la politica – continua Cialente ho deciso di iscrivermi al Pd, al circolo Pd della mia città.
Dopo due anni da sindaco de L’Aquila e dopo la terribile esperienza del terremoto, ho capito che non può esserci una politica gridata, che non sia vicina ai bisogni, ai problemi, alle speranze delle persone. Di tutte le persone. La politica deve rifuggire dagli show, dalle chiacchiere inutili e sostenere sempre la necessità di confrontarsi sulle cose concrete e chi amministra, una istituzione o un partito non importa, deve avere come unica stella polare gli interessi dei cittadini. Caro Pier Luigi sono d’accordo con te quando ti fai promotore di un partito realmente radicato sul territorio, capace di costruire e valorizzare una nuova leva di classe dirigente, certamente utile prima che al Pd all’Italia intera. Concludo questa mia lettera appellandomi a tutti quelli che come me si erano allontanati dal Pd perché delusi da questi primi 20 mesi, e che mai come in questo momento – conclude il sindaco de L’Aquila - è necessario impegnarsi di nuovo”. E torna Gavino Angius: “Penso che quello del Partito Democratico sia un congresso molto importante, non solo per il futuro del Pd , ma per il futuro dell’intero centrosinistra, e per le stesse prospettive della democrazia italiana. Ritengo che sia Bersani quello con le idee più chiare”.
L’ex Vice Presidente del Senato si aspetta un Pd capace di portare avanti una politica che sia espressione di quei “pensieri lunghi” di berlingueriana memoria.
E ancora i Cristiano Sociali, l’associazione Sinistra PD, tanti degli Ecologisti Democratici come Sergio Gentili e Vanni Bulgarelli, le persone che hanno ancora voglia di far poltiica pensando ai temi etici e civili, a un PD più forte della semplice sommatoria di DS e Margherita come Daria Colombo, o il consigliere regionale del Lazio Alessio D’Amato. Adesioni che crescono di girono in girono affiancandosi a quelle del segretario regionale uscente del Friuli Venezia Giulia Bruno Zvech, della parlamentare bolognese Donata Lenzi, del senatore Filippo Bubbico, di Raffaele Donini, capogruppo del Pd in provincia di Bologna, Valerio Tabacchi, coordinatore Pd della provincia di Belluno, Marco Barbieri, consigliere regionale del Pd ed ex segretario del Ppi dell'Emilia-Romagna, Antonio Carbone, Presidente dell’ALPA (Associazione Lavoratori Produttori Agroalimentare).
Adesioni anche su internet. Con decine di migliaia di visitatori per www.
pierluigibersani.it e piazze democratiche, centinaia di domande nella video chat con Zoro e su facebook. Dove Bersani ha toccato quota 100 gruppi spontanei a sostegno della sua candidatura. Magari il 101 comitato sarà proprio il tuo.

Nessun commento: