mercoledì 31 dicembre 2008

LA SINISTRA CONTRO IL PASTROCCHIO ALLA COMUNITA' MONTANA

Sembra proprio che il battito delle ali di una farfalla sia diventato un uragano. L'operazione realizzata alla Comunità Montana per ridare lustro al sindaco di Orvieto Mocio e per far uscire il sindaco di Narni Bigaroni dalle difficoltà scaturite dalla revoca del suo vicesindaco si stà risolvendo in una vera e propria tragedia per i suoi ideatori e in una grana enorme per Di Girolamo,segretario provinciale del PD.
Ieri anche Sinistra Democratica e Rifondazione Comunista hanno sparato a zero.

In una nota congiunta del Coordinatore regionale di Sinistra Democratica, Giuseppe Ricci, e del Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista Alberto Sabatini hanno fatto sapere che sono indisponibili a ogni confronto con il PD se non si ridiscute la soluzione adottata alla Comunità Montana,.

"Sinistra Democratica, Rifondazione Comunista di Terni e la Sinistra dell'Orvietano si interrogano – si afferma nel comunicato - se, nella nostra Provincia, le alleanze di centrosinistra siano ancora un obiettivo di tutte le forze politiche o no. A ben guardare quanto è avvenuto in fase di insediamento della nuova Comunità Montana Orvietano-Narnese-Amerino-Tuderte sembrerebbe proprio che il disegno strategico, almeno di una parte del Partito Democratico, sia di segno sicuramente contrario al centrosinistra".

"In un consiglio comunitario che conta una larghissima maggioranza di centro sinistra, oltre i 2/3 dei consiglieri – prosegue la nota - si è messa in scena una farsa che ha prodotto un esecutivo istituzionale con la presenza, come assessore, del sindaco di Todi espressione di un'amministrazione di centro-destra. Tutto è avvenuto senza tener minimamente conto di una prospettiva politica di rilancio della Comunità Montana e della sua forza lavoro, in una fase delicatissima per il contesto internazionale e locale di forte crisi".

"Ci dobbiamo interrogare – affermano ancora Ricci e Sabatini - se sia logico che per piccoli interessi di bottega, per la salvaguardia di interessi di parte, per egoismi territoriali o per quale altra recondita o forse palese ragione una parte del Partito Democratico metta in discussione le alleanze di centrosinistra, ammiccando chiaramente alle forze politiche di centro destra. Anche dai compagni socialisti, che non hanno assolutamente condiviso la soluzione istituzionale con affermazioni in sede di consiglio comunitario, ci saremmo aspettati una posizione più netta in quella sede. Apprezziamo, comunque, la posizione pubblica espressa dal segretario provinciale Piacenti".

Secondo Sd e PRC, se sono vere le affermazioni che si sono succedute ai tavoli provinciali di coalizione, riaffermando la piena disponibilità alla riconferma del centrosinistra nella Provincia di Terni, bisognerà provvedere alla riconvocazione dell'Assemblea della nuova Comunità Montana e all'elezione di un esecutivo politico di chiara matrice di centro sinistra. E questo sulla base di un documento programmatico che individui in maniera chiara il ruolo dell'Ente e la garanzia occupazionale della forza lavoro, che ha dimostrato negli anni un alto grado di professionalità nel proprio settore.

"Sia chiaro che fino a quando non sarà ripristinato un percorso politico chiaro per l'Ente montano - affermano perentori i due schieramenti - le forze di sinistra diserteranno qualsiasi tavolo di coalizione".

domenica 28 dicembre 2008

I SOCIALISTI CONTRO IL PATERACCHIO ALLA COMUNITA' MONTANA

La vicenda della Comunità Montana Umbria Sud stà mettendo a dura prova la coalizione di centrosinistra.I socialisti intervengono con un duro comunicato del segretario provinciale, Vittorio Piacenti D’Ubaldi e mandano a dire al Pd, responsabile di non aver trovato l’accordo su un presidente e di aver fatto passare d’ufficio la soluzione istituzionale con Ruggiano in giunta: o si chiarisce subito il pastrocchio della comunità montana o niente tavoli per programmi o alleanze. “La soluzione scelta dal Pd (o forse da alcuni loro “capibastone”) è quella “istituzionale” che a nostro giudizio – afferma i segretario provinciale - nasconde in maniera subdola la volontà di gestire questa fase costitutiva dell’ente montano in maniera consociativa, insieme al Pdl e contro la volontà delle altre forze del centrosinistra, che chiedevano un accordo chiaro, trasparente e responsabile. Non è stato possibile neanche condividere la scelta di fissare i tempi e alcuni paletti all’operatività di questo “governo consociativo” in quanto tra rinvii e ritardi si è fatto in modo che mancasse il numero legale”. I socialisti, come noto, avevano proposto un ordine del giorno per dare alla comunità nuovi vertici entro trenta giorni dall’insediamento. “Un vero capolavoro politico a cui i vertici del Pd dovrebbero dare risposte”, tuona Piacenti D’Ubaldi che adesso arriva a chiedere un incontro di coalizione urgente e una nuova assemblea dell’ente come pregiudiziale a qualsiasi confronto con il Pd. “Se ciò non avvenisse – manda a dire i segretario provinciale - come socialisti vediamo il rischio dell’acuirsi di fratture e divisioni con un inevitabile sfaldamento della coalizione e una progressiva presa di distanza da un percorso unitario e condiviso”. La frattura ha già dato voce al PdL che attacca duramente e parla di "Caporetto per tutto il centro sinistra"
Intanto cresce l'inquetudine tra i Sindaci di Centro Sinistra per una vicenda che rischia di azzerarare anni di proficuo lavoro compiuto dalla Comunità Montana del Peglia e compromettere il confronto per la definizione delle alleanze per il 2009.

venerdì 26 dicembre 2008

DAL PATERACCHIO DELLA COMUNITA MONTANA I PRIMI ERRORI

Il pateracchio realizzato al Consiglio della Comunità Montana dove Stefano Mocio ha affossato, insieme al sindaco di Narni, la proposta avanzata dal sindaco Tiracorrendo ( che era stata fatta dal PD provinciale) di riproporre fino alle elezioni Giorgio Posti con una giunta ( tre membri) di centro sinistra comincia a produrre i primi effetti. Molti hanno protestato per la ricostruzione apparsa sui mezzi di comunicazione. Non è vero che è uscita solo la Sinistra. Infatti alla fine erano rimasti 40 consiglieri alcuni dei quali di centro destra. Poichè Pd + socialisti sono 60, almeno 20 del PD hanno abbandonato l'aula. Per capire l'assurdità della cosa bisogna tener conto che si è costituito un nuovo ente che mette insieme la CM del Peglia, quella dell'Amerino e parte di quella di Terni.
Mentre quella del Peglia insieme quella del Trasimeno era in pareggio quella dell'Amerino insieme a Norcia era la peggiore, con un forte deficit e quella di Terni è uscita sconvolta dopo le note vicende legate all'impianto di cippaggio. Nella CM dell'amerino già si registrano forti ritardi nel pagamento degli stipendi.
Inoltre il personale della CM d Terni dovrà essere diviso tra la nuova CM Umbria Sud e quella della Valnerina con tutti i problemi ed il caos che ne consegue.
Quindi quello che serviva era una gestione forte politicamente, coerente con le amministrazioni che esprimono i consiglieri e amministratori con una capacità dimostrata sul campo come nel caso di Posti.
Non si è voluto fare questo e ci si è imboccata una strada avventurosa.
La conferma è venuta dalle prime nomine.
Giampiero Lattanzi (già Sindaco di Guardea oggi assessore, Consigliere Provinciale e Presidente del Servizio Idrico Integrato) è stato nominato Direttore Tecnico, Datore di Lavoro e Responsabile della Sicurezza (ex 626).
Lattanzi è un dirigente che ha partecipato a due tra le gestioni piu' contestate e deficitarie come quella della CM dell'Amerino e la SII.Forse Mocio l'ha scelto proprio per le analogie con la sua esperienza amministrativa segnata dal deficit colossale del Comune di Orvieto. Bisogna tener conto che c'è un legame amministrativo diretto tra Lattanzi che dirige la SII e CApoccia che presiede l'ATO.
Nessuno riesce a capire come Lattanzi, un amministratore così impegnato possa dedicarsi a tempo pieno alla fusione delle tre Comunità Montane ma soprattutto la nomina è discutibile dal punto di vista amministrativo.
Infatti non è possibile, a mio avviso cumularle, avendo la Comunità Montana anche attività in campo agricolo.
Quindi presto si dovrà rimettere in discussione tutto, presidente compreso, e ritornare ad una politica trasparente e coerente.
P.S.
Per gli appassionati consigliamo la lettura dell’articolo 3, comma 2, lettera b del Codice Etico del PD per capire che tutto questo non ha niente a che vedere con il Partito Democratico

giovedì 25 dicembre 2008

La Stella fa ombra a Forza Nuova

Le favolette messe in giro dai soliti buontemponi sui TERIBILI POTEREI FORTI che starebbero dietroLoriana STELLA sono stati prese sul serio da Forza Nuova che ha tra i propri obbiettivi irrinunciabili ( il n.4) la “messa al bando di massoneria e sette segrete”.

La ForzaNuovista Irma ( quella che si dichiara una estimatrice dell’Arcangelo Gabriele) ha impugnato la penna e ha scritto l’editto anti Stella. Innanzi tutto ha sentenziato : “ Audacemente, pectore abo imo, si sperava in una vergine: della politica e della sua malizia. La signora ( n.d.r. la Stella) non lo é.”

E continua …….

“ La signora candidata , con garbo, parla di sviluppo, di lavoro e di donne...ma come potrebbero le intenzioni essere disonorevoli? Con garbo, ma senza originalità, ne guizzi. Proponimenti fausti da scolara in prima, parole gentili, accidiose e piatte come di una vecchia zia. Lezioni da scuola di partito mal digerita. Chiediamo stoffa e di qualità non retorica prosaica; attitudine al lavoro e non alla ciancia di fazione; idee, non ibride mescolanze di nulla.”

Possono riprendere fiato e dormire sonni tranquilli i combattenti dei POTERI FORTI, hanno un nuovo alleato, potente e con rapporti angelici.

martedì 23 dicembre 2008

Comunità Montana :Mocio, Bigaroni e Trappolino bloccano la giunta politica e regalano un assessore ad AN

Si è riunito oggi (22/12/08) il primo consiglio della neonata Comunità Montana Umbria Sud che va da Fratta Todina ad Otricoli.
Della Comunità Montana fanno parte 30 Comuni per 90 membri così ripartiti.
37 del PD, 23 del Partito Socialista, 3 SD, 3 Rif. Comunista ( pari al 67%) e 24 del centro destra.
Il PD nei giorni scorsi aveva messo a punto una proposta basata sull'alleanza uscente di centro sinistra con candidato Giorgio Posti e la giunta con assessori per ciascuna delle forze politiche di centrosinistra. Già nei giorni scorsi Bigaroni e Mocio avevano contestato questa ipotesi ed oggi l'hanno fatta saltae in assemblea con la copertura dell'on. Trappolino.

Sconcerto nel gruppo PD che in gran parte ha abbandonato l'aula insieme alla sinistra e qualche socialista. Al momento del voto sono risultati presenti 40 consiglieri , 6 meno del necessario e l'elezione del presidente e della giunta da parte del consiglio è saltata.

E' scattato così il meccanismo di salvaguardia previsto dalla legge che impone come presidente il sindaco del comune con maggiore popolazione ( Mocio di Orvieto - PD)e i tre assessori tra i tre sindaci con maggiore popolazione ( Bigaroni - Narni PD, Ruggiano - Todi Allenza Nazionale e Sensini - Amelia PD).

Grande sconcerto nel PD e nel centro sinistra. Trappolino si troverà un'altra grana con la base del partito. Infatti la sera prima si era tenuta l'assemblea dei segretari di circolo dell'orvietano che aveva deciso unanimemente per la soluzione politica.

Ma soprattutto si moltiplicano le occasioni in cui si dice una cosa e se ne fa un'altra. Nella recente conferenza programmatica nel Documento "ORVIETO 2020, i principi ed i valori" al punto 2.2 si annuncia Orvieto Città Antifascista.
Un proclama distante anni luce dalla soluzione adottata per la Comunità Montana dove si è regalato un assessore ad Alleanza Nazionale.

Prende corpo viceversa la strategia politica di Mocio. Dopo avev caratterizzato l'ultima parte del suo mandato con la nomina di collabortatori e consulenti di destra ora si passa direttamente alle alleanze.

AZIONE CATTOLICA di TERNI : Primarie Vere contro i rischi della Cooptazione

L'Azione Cattolica di Terni, Narni e Amelia ha organizzato lunedi 22 dicembre a Terni un incontro per discutere 14 GIUGNO, MOVIMENTO CATTOLICO E PD, strumento di lavoro per il discernimento dei rapporti tra il movimento cattolico e PD a Terni alla luce e dopo il convegno ecclesiale.

Dopo un breve saluto del presidente Sereni ha preso la parola Augusto Magliocchetti che ha illustrato il documento predisposto dall'equipe diocesana per il discernimento ecclesiale.

Si è partiti dagli appuntamenti precedenti del 2007 e del giugno 2008 per mettere a fuoco l'incontro:

"Il rapporto tra movimento cattolico e PD a Terni ci sembra oggi una delle questioni più urgenti nel senso che all’espressione dà la Gaudium et Spes. Le questioni più urgenti sono quelle che emergono alla “luce del Vangelo e dell’esperienza umana” (Gaudium et Spes, n.46).
Allo stesso tempo dobbiamo esercitare la nostra responsabilità sociale, secondo la visione aperta e pluralista di società e di bene comune che abbiamo ricordato, e non esprimere la nostra preferenza per uno o l’altro dei partiti politici che competono per il governo della città.
Dobbiamo avviare una riflessione aperta al contributo di tutti e non irrigidita da schemi ideologici precostituiti. Dobbiamo spendere i nostri talenti senza farne un elemento di divisione nella città ma anzi testimoniando concretamente l’essere la Chiesa segno di unità di tutta la città."

Per poi entrare nel cuore del problema ponendo alcune domande :

"Come giudicare la situazione del PD ternano? Abbiamo a che fare con un esperimento riuscito, anche se parzialmente? C’è a Terni il nuovo partito della sinistra di governo, moderato, riformista, pluralista, convinto del ruolo pubblico della cultura religiosa e del decisivo contributo riformista del cattolicesimo ternano? Si rintracciano - e in quale misura - nel PD ternano i segni della cultura politica riformista di ispirazione cristiana che abbiamo riassunto negli esempi precedenti? Ci sono a Terni idee, élite ed interessi extra-politici che reclamano un vero nuovo partito della sinistra di governo?

Le riposte della relazione sono state abbastanza negative :

"A Terni il PD non sembra temere questo rischio. Il che non significa che molti nel PD non temano, soggettivamente, la sconfitta elettorale. La sensazione è che l’intreccio di gruppi che lo controlla, fatto di reticoli sociali a base generazionale, pubblica amministrazione allargata (regione, comune, provincia, sanità, aziende pubbliche), sindacati del pubblico impiego e della grande impresa, non pensi – fino in fondo - di rischiare tutto. Non c’è la percezione di una vera posta in palio.
In questi casi la competizione tra gruppi dirigenti per la conquista del controllo del PD, per l’avvio di un processo di cambiamento diretto a conquistare la fiducia della città si trasforma in una competizione interna al PD, fatta di soli interessi di ceto politico, nella quale si misura non la capacità di catturare il consenso della città ma quella di cooptare il maggior numero possibile di risorse nel gruppo dominante. Immaginando che questo, automaticamente, consolidi ed allarghi il consenso elettorale.
Solo un processo di selezione per conflitto e non per cooptazione migliora la formazione del gruppo dirigente e finisce con l’imporre la creazione di un partito nuovo. Un vero processo di selezione per conflitto, non una babele di proposte alimentata da competizioni di pura facciata.
In questo senso la questione non è tanto quella del “luogo” di provenienza del candidato a Sindaco: l’essere interno o esterno all’organizzazione del PD non fa una grande differenza. Come non fa una gran differenza l’essere o il non essere un candidato “locale”; o l’avere avuto esperienze di governo nazionale. La differenza sta nel metodo di selezione: è uno dei casi nei quali il metodo si fa contenuto.
Un vero processo di selezione per conflitto richiede però molti ingredienti per affermarsi autenticamente. Possiamo identificare quattro clausole di autenticità del processo di cambiamento nel segno della competizione. La prima richiede primarie “vere”, fatte di conflitto tra valori, interessi, organizzazioni, progetti e candidati. Primarie che contano perché scavalcano – in gran parte – il ruolo del ceto politico interno. E non primarie “finte” che non contano se non per costruire la legittimazione di scelte già fatte dal medesimo ceto politico, locale o nazionale. La seconda richiede l’archiviazione della formula di coalizione che ha governato la città negli ultimi dieci anni: anche a sinistra deve valere la regola della competizione e non quella della cooptazione. Non può esistere un partito a vocazione maggioritaria “intermittente”. La vocazione maggioritaria è un contenuto e non un metodo. La terza richiede la neutralizzazione delle “liste civetta” mediante le quali una finta competizione nasconde una surrettizia cooptazione. La quarta richiede una forte coerenza tra biografia politica dei candidati e programmi che questi assumono, con la conseguenza che più è lunga la carriera dei candidati, sia sul piano politico locale che su quello nazionale, sia all’interno delle istituzioni politiche che nel mondo della pubblica amministrazione e dell’impresa pubblica, maggiore è la necessità di compiere immediate e concrete discontinuità che li rendano credibili. E’ questa la ricetta contro la cooptazione. Da settimane assistiamo a molti movimenti dentro il PD: evolveranno nel senso di un sano e virtuoso conflitto o daranno vita ad un ennesimo processo di cooptazione?

Per concludere :

"La distanza tra il 14 giugno e il PD ternano è in questo momento molto grande. Certo, ci sono stati in questi mesi esempi di avvicinamento. Pensiamo al convegno dello scorso settembre “Terni 2020: innovazione, creatività, ricerca” o a quello di inizio ottobre “Politica e territorio: il ruolo dei cattolici”. Tuttavia in assenza di un dibattito pubblico vero e sincero dentro il PD – che non si riduca ad un mero gioco di posizione interno al ceto politico - l’agenda del 14 giugno rischia di trasformarsi in un giudizio solo negativo del movimento cattolico su questa prima fase di vita del PD ternano. Come giudicare, da questo punto di vista, le conclusioni del recente congresso provinciale? Un congresso nel quale “non ci si conta” è un vero congresso? Un congresso nel quale non ci sono “vincitori e vinti” è un vero congresso? E’ il segno di una competizione aperta o di una cooptazione difensiva? E’ un passo in avanti del PD ternano o una battuta di arresto?"

E per fare una domanda :

"Il 14 giugno ha generato un’agenda per la leadership del cambiamento a Terni: il PD ternano accoglie quell’agenda?"

sabato 20 dicembre 2008

Primarie PD a Terni e Provincia : Il Percorso non cambia.

Questa mattina a Terni si è riunita l’assemblea provinciale del PD . All’ordine del giorno il documento programmatico predisposto da Roberto Montagnoli ed il punto sul percorso delle primarie.Il dibattito si è incentrato sul secondo punto dopo la relazione del segretario sen. Di Girolamo.La Proposta era quella di seguire la strada indicata dal segretario di Perugia on. Stramaccioni: primarie di coalizione con un solo candidato del PD scelto non con le primarie ma con la consultazione dei gruppi dirigenti. Dopo un lungo dibattito la conclusione è stata molto diversa dall'introduzione.
Si è deciso di confermare le primarie di coalizione per il 22 febbraio dando mandato al Segretario ed alla segreteria di perseguirte tutti gli sforzi per arrivare al massimo della sintesi e delle convergenze per il programmma, le alleanze ed i candidati. Nel caso in cui 17 gennaio ci siano piu’ candidati essi potranno, tutti, partecipare alle primarie di coalizione.

martedì 16 dicembre 2008

PRIMARIE PD A FORLI' : il sindaco uscente Masini perde con il 49,73%




Lo scorso fine settimana si sono tenute le primarie del PD in diverse città ( Bologna, Ferrara, Forlì) per sceglire i candidati democratici.

Ovunque si è registrata una buona affluenza anche se al di sotto delle ultime primarie. Previsioni rispettate a Bologna dove ha vinto Flavio Delbono ( 49,95%), a Ferrara dove ha vinto Tiziano Tagliani ( 78,7%) mentre a Forlì c'è stato una sorpresa.
Il sindaco uscente ( al primo mandato ) Nadia Masini si è fermata al 49,73% mentro lo sfidante, Roberto Balzani, ha preso il 50,27 %.
La vittoria di Balzani è avvenuta con solo 44 voti di scarto ed ha sorpreso perchè si tratta di un esordiente , professore universitario e allievo di Giovanni Spadolini.
Nadia Masini, oltre ad aver amministrato il comune per cinque anni, era parlamentare uscente e contava sull'appoggio dell'apparato di partito.

domenica 14 dicembre 2008

ORVIETO è CAPACE DI FUTURO



Otre 250 cittadini ( vedi TV ACQUESIO) hanno partecipato al FORUM CIVICO autoconvocato ad Orvieto da alcuni democratici domenica 14 dicembre presso il Palazzo dei Sette.
Ci sono stati 18 interventi. Erano presenti rappresentanti dell'associazionismo sportivo e culturale, professionisti,insegnanti, medici, 5 segretari di circolo del PD di Orvieto, i Giovani Democratici, Altra città, Cittadinanza Attiva, dirigenti nazionali e provinciali del PD e dell'IDV, Sindaci ed amministratori dei comuni del Comprensorio.

L'incontro ha avuto come conduttore il giornalista Simone Zazzera che ha dato la parola ai vari oratori e poi ha rivolto alcune domande a Loriana Stella candidata alle primarie per le prossime elezioni amministrative.

venerdì 12 dicembre 2008

Direzione PD di Orvieto : poco meno del 50% chiedono a Mocio di candidarsi

Un'altra riunione della Direzione Pd di Orvieto conclusa a tarda notte, all'1,30 del 12 dicembre. Al momento del voto hanno votato il documento proposto dal segretario on Trappolino 35 democratici, un astenuto e un non partecipante al voto.
La maggioranza dei membri, in totale sono 74 i componenti del coordinamento comunale, avevano abbandonato la riunione per l'ora tarda, ma anche in netto dissenso con un documento che viola le regole del PD.

Riunione tesa, aperta dalla relazione dell'on. Trappolino che ha illustrato il documento poi messo in votazione nel quale, oltre alle solite considerazioni generali, si proponeva di chiedere al sindaco Mocio di ricandidarsi.

Si sono alternati vari interventi di segno diverso. A metà della riunione il Presidente del partito Picchialepri ha chiesto di mettere in votazione il documento senza aspettare la conlusione del dibattito. Alcuni hanno addirittura proposto che che chi voleva abbandonare la riunione poteva farlo lasciando però prima una dichiarazione di voto scritta, la proposta ha creato un vero e proprio incidente, con sospensione della riunione che poi è ripresa con gli interventi senza nessun voto.

Nonostante la richiesta da parte di alcuni dirigenti di modificare parte del documento appellandosi al senso di responsabilità e di unità, al termine è stata riproposta la votazione del documento senza discutere le modifiche proposte, a fronte dell'insistanza della presidenza, una parte dei membri della direzione hanno abbandonato la riunione.

I pochi contrari al documento rimasti hanno chiesto la verifica del numero legale ma la presidenza, ben conoscendo l'esiguo numero dei presenti, si è opposta e ha proceduto con l'esito che prima dicevamo.

Tra le tante curiosità l'exit poll inaugurato da Settimi che chiedeva a coloro che se ne andavano come avrebbero votato.

Rimane il mistero su come si intende procedere in quanto la stragrande maggioranza ha ribadito la volontà di far svolgere le primarie.

giovedì 11 dicembre 2008

L'11 Dicembre il PD di Orvieto decide sull'articolo 4 delle Primarie

L'11 dicembre alle 21 si riunisce il coordinamento comunale del PD di Orvieto.
All'ordine del giorno l'attuazione dell'articolo 4 del Regolamento per le Primarie.
In realtà è una riunione che deve stabilire la data entro la quale il Sindaco Mocio deve dire se intende o no ricandidarsi e la data delle Primarie del PD.
Infatti essendo state ipotizzate le primarie di coalizione per il 22 gennaio 2008 quelle del PD si possono fare o il 7 o il 14 febbraio.
In realtà a livello nazionale si fa strada l'idea di privilegiare le primarie di coalizione (vedi Firenze) dando la possibilità a piu' candidati del PD di parteciparvi. Continua intanto la spinta dei supporter di Mocio a chiedere un voto del Coordinamento Comunale che indichi nel sindaco uscente l'unico candidato del PD.
Scelta fuori dalle regole e destinata ad inasprire il confronto che invece deve avvenire nelle regole e sui contenuti.
Di seguito il testo integrale dell'articolo 4 del regolamento delle primarie.
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Regolamento quadro per Ie elezioni primarie
del PD dell'Umbria per Ie elezioni amministrative del 2009


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Articolo 4 (Candidatura)

1. Il Sindaco o Presidente di Provincia uscente, quando risulti rieleggibile a norma di legge e dei requisiti richiesti dagli Statuti nazionale e regionale,
comunica in forma scritta al Comitato organizzatore del livello corrispondente, entro iI termine previsto dall'Assemblea competente, la disponibilità a ricandidarsi, accompagnandola ad una relazione sulla attività svolta e sui risultati conseguiti.
2. Qualora il Sindaco o il Presidente di Provincia uscente, al termine del primo mandato, avanzi nuovamente la propria candidatura ai sensi del comma precedente, essa non necessita, ai fini della partecipazione alle primarie, di alcuna sottoscrizione a sostegno. In questa caso Ie candidature alternative di cittadini che si dichiarino elettori del Partito Democratico, possono essere presentate con il quorum minima di sottoscrizioni previsto dallo Statuto regionale, nonché dall'art. 4, comma 4, del Regolamento quadro nazionale.
3. In tutti gli altri casi, ove cioè non vi sia la conferma della candidatura del Sindaco o del Presidente di Provincia uscente, Ie nuove candidature a Sindaco o Presidente di Provincia, di cittadini che si dichiarino elettori del Partito Democratico ed aderiscano allo Statuto, al Codice Etico e alle norme del presente Regolamento, possono essere avanzate con Ie modalità e con il quorum di sottoscrizioni richiesto dallo Statuto regionale e dal Regolamento quadro nazionale.
4. Le sottoscrizioni a sostegno delle candidature a Sindaco 0 Presidente di Provincia, possono essere raccolte entro il trentacinquesimo giorno antecedente a quello fissato per Ie primarie e debbono essere consegnate al Comitato organizzatore entro Ie 24 ore successive.
5. II Comitato organizzatore procede nelle 48 ore successive alla verifica della documentazione sulla base di quanta previsto dall'Art. 4 del Regolamento quadro nazionale.
6. Eventuali ricorsi, che devono essere presentati non oltre Ie 48 ore successive al termine di cui al comma precedente vengono esaminati dalla commissione di garanzia regionale entro i tre giorni successivi alla presentazione del ricorso, in modo che ciascun comitato organizzatore possa procedere rapidamente al sorteggio previsto dall'art. 4 del Regolamento quadro nazionale.

domenica 7 dicembre 2008

Il PD FISSA PER IL 22 FEBBRAIO LE PRIMARIE DI COALIZIONE



Il Pd ha indicato nel 22 febbraio 2009 la data da proporre agli alleati per le primarie di coalizione. Le riunioni si sono tenute a livello regionale venerdi 5 dicembre ed in provincia di terni sabato 6 dicembre . Nel caso non si raggiunga con la futura coalizione un accordo, le primarie saranno solo di partito. Una data così lontana permette lo svolgimento anche di primarie di partito nel caso in cui si volesse portare alle primarie di coalizione un solo candidato PD. Altrimenti le primarie saranno aperte a tutti coloro che raccoglieranno le firme necessarie stabilite dall'apposito comitato di coalizione.

Si infittisce intanto il mistero sulle reali intensioni del Segretario PD di Orvieto Trappolinosu come intenda gestire queste decisioni ormai ufficiali.
Ad oggi non è stato ancora chiarito ufficialmente se il Sindaco uscente di Orvieto vuole candidarsi o meno alle primarie.
Non ci sono impedimenti formali perchè ciò avvenga, basta una lettera ed il rispetto del Codice Etico. Affiorano notizie di stampa ( la nazione del 7/12/2008) che attribuiscono ai supporter del Sindaco uscente la volontà di evitare ad ogni costo il confronto alle primarie con la Stella temendo una sconfitta bruciante.
Ma la notizia sembra infondata in quanto in questo modo i Mociani si metterebbero fuori dal PD.

Si ha notizia di un incontro PSI - Di Girolamo sabato 6 dicembre a Terni al termine dell'Assemblea Provinciale del PD. L'incontro ha già creato qualche effetto politico perchè la segreteria provinciale era completamente all'oscuro e nessum membro, ad esclusione del segretario, vi ha potuto prender parte.
Fonti vicini al PSI fanno sapere che i socialisti avrebbero richiesto la presidenza della Nuova Comunità Montana come condizione per l'alleanza rendendosi disponibili per le primarie di coalizione.

Questo quadro è vissuto con grande preoccupazopne dai militanti del PD, soprattutto di quelli che si sono avvicinati al partito con le Primarie e non sono da esclutere manifestazioni politiche pubbliche.

mercoledì 3 dicembre 2008

Varata la variante al PRG. Una nuova idea di città: sostenibilità e qualità dello sviluppo di Massimo Gambetta, Capogruppo PD-Orvieto

Nella seduta consiliare del 1° dicembre la maggioranza con voto compatto (PD, PS, PDCI) ha varato la variante al piano regolatore generale, parte strutturale. Una discussione articolata nella quale il nostro gruppo ha espresso un giudizio sicuramente favorevole visto che, dopo alcuni anni, la suddetta variante cambia concretamente il profilo del territorio orvietano.

Un'idea nuova della nostra città e del nostro territorio, mutuando l'idea che il futuro appartiene a coloro che credono fermamente nella concretezza delle proprie scelte. Questa variante al PRG/S si basa sulla qualità urbana e tutela ambientale e disegna non solo la regolazione dell'uso del suolo, ma un'idea di città aperta all'innovazione e al cambiamento, che antepone la riqualificazione all'espansione edilizia. Viene preso in esame tutto il territorio comunale con una serie notevole di interventi, soprattutto pubblici.

Sono stati adeguati alla L.R. le norme in materia di governo del territorio inerenti alla pianificazione urbanistica comunale e gli indici sono stati trasformati da mc. a mq. Ad eccezione delle zone E5. Riviste e ridisegnate tutte le zone B e sono ben 53.000 mq. le superfici delle aree che saranno destinate a verde pubblico, dimostrando da parte dell'amministrazione grande trasparenza ed una visione completa del territorio.

Il gruppo del PD ha messo in evidenza anche la politica non più rinviabile dell'edilizia cimiteriale con un potenziamento della stessa nelle frazioni di: San Bartolomeo, Tordimonte, Canale, Prodo, Bardano, Corbara, Rocca Ripesena, Capretta, Torre San Severo, Bagni, Morrano e Sugano.

Un'altra iniziativa degna di nota all'interno del piano è sicuramente inerente alla costruzione di un asilo nido nel quartiere di Ciconia, all'interno di una zona C di quasi 5.000 mq. contiguo alla scuola materna, così da mettere in atto un centro integrato per l'infanzia, creando le condizioni per una risposta socio-culturale di tutto rispetto.

Il gruppo del PD si è soffermato su una parte centrale della variante basata sul piano di mobilità che, soprattutto nei quartieri di Ciconia, Orvieto Scalo e Sferracavallo dovrà, tramite interventi infrastrutturali di grande valenza, "sconfiggere" totalmente la considerevole mole di traffico, soprattutto pesante, che ogni giorno affligge i suddetti quartieri, diminuendo così la qualità della vita e la sicurezza. Le tre opere, fra le tante, che meritano di essere ricordate sono: la Complanare, la Variante di Sferracavallo che dovrà essere collegata alla stessa e il Casello di Orvieto Nord.

Inoltre, la variante approvata ieri, mette al centro del dibattito il sistema produttivo, le nuove politiche di valorizzazione dei beni territoriali, la qualità dello sviluppo e l'edilizia sportiva.

Infine, volevo ricordare che nel PRG vigente è stata stralciata l'area estrattiva di Benano ed inserito UN PARCO CULTURALE per creare sviluppo sostenibile e mettere in evidenza tutte le peculiarità del nostro territorio.