mercoledì 31 dicembre 2008

LA SINISTRA CONTRO IL PASTROCCHIO ALLA COMUNITA' MONTANA

Sembra proprio che il battito delle ali di una farfalla sia diventato un uragano. L'operazione realizzata alla Comunità Montana per ridare lustro al sindaco di Orvieto Mocio e per far uscire il sindaco di Narni Bigaroni dalle difficoltà scaturite dalla revoca del suo vicesindaco si stà risolvendo in una vera e propria tragedia per i suoi ideatori e in una grana enorme per Di Girolamo,segretario provinciale del PD.
Ieri anche Sinistra Democratica e Rifondazione Comunista hanno sparato a zero.

In una nota congiunta del Coordinatore regionale di Sinistra Democratica, Giuseppe Ricci, e del Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista Alberto Sabatini hanno fatto sapere che sono indisponibili a ogni confronto con il PD se non si ridiscute la soluzione adottata alla Comunità Montana,.

"Sinistra Democratica, Rifondazione Comunista di Terni e la Sinistra dell'Orvietano si interrogano – si afferma nel comunicato - se, nella nostra Provincia, le alleanze di centrosinistra siano ancora un obiettivo di tutte le forze politiche o no. A ben guardare quanto è avvenuto in fase di insediamento della nuova Comunità Montana Orvietano-Narnese-Amerino-Tuderte sembrerebbe proprio che il disegno strategico, almeno di una parte del Partito Democratico, sia di segno sicuramente contrario al centrosinistra".

"In un consiglio comunitario che conta una larghissima maggioranza di centro sinistra, oltre i 2/3 dei consiglieri – prosegue la nota - si è messa in scena una farsa che ha prodotto un esecutivo istituzionale con la presenza, come assessore, del sindaco di Todi espressione di un'amministrazione di centro-destra. Tutto è avvenuto senza tener minimamente conto di una prospettiva politica di rilancio della Comunità Montana e della sua forza lavoro, in una fase delicatissima per il contesto internazionale e locale di forte crisi".

"Ci dobbiamo interrogare – affermano ancora Ricci e Sabatini - se sia logico che per piccoli interessi di bottega, per la salvaguardia di interessi di parte, per egoismi territoriali o per quale altra recondita o forse palese ragione una parte del Partito Democratico metta in discussione le alleanze di centrosinistra, ammiccando chiaramente alle forze politiche di centro destra. Anche dai compagni socialisti, che non hanno assolutamente condiviso la soluzione istituzionale con affermazioni in sede di consiglio comunitario, ci saremmo aspettati una posizione più netta in quella sede. Apprezziamo, comunque, la posizione pubblica espressa dal segretario provinciale Piacenti".

Secondo Sd e PRC, se sono vere le affermazioni che si sono succedute ai tavoli provinciali di coalizione, riaffermando la piena disponibilità alla riconferma del centrosinistra nella Provincia di Terni, bisognerà provvedere alla riconvocazione dell'Assemblea della nuova Comunità Montana e all'elezione di un esecutivo politico di chiara matrice di centro sinistra. E questo sulla base di un documento programmatico che individui in maniera chiara il ruolo dell'Ente e la garanzia occupazionale della forza lavoro, che ha dimostrato negli anni un alto grado di professionalità nel proprio settore.

"Sia chiaro che fino a quando non sarà ripristinato un percorso politico chiaro per l'Ente montano - affermano perentori i due schieramenti - le forze di sinistra diserteranno qualsiasi tavolo di coalizione".

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