sabato 28 febbraio 2009
Altra Città : "Lorenzetti? No grazie!"
“Ti rappresento la mia piena disistima per la grande stronzata che hai fatto oggi ad Orvieto”, così mi sono rivolto alla Presidente della Giunta Regionale Lorenzetti alla fine del pranzo organizzato dal PD a Ciconia, dopo che aveva “benedetto” la ricandidatura di Mocio al II mandato, di fatto bruciando quella di Loriana Stella.
Mentre Trappolino, segretario locale del PD e Montagnoli, fresco di nomina provinciale, tenevano un atteggiamento equidistante nei confronti dei due possibili candidati alle primarie del PD, la Presidente Lorenzetti si gettava nella mischia e, evidentemente ubbidendo ad ordini superiori, ha parteggiato sfacciatamente per il candidato scelto dagli apparati perugino-romani, così come era accaduto in occasione delle amministrative del 2004.
Si tratta in realtà di un tentativo disperato messo in campo dal partito per salvare un Sindaco indifendibile sul piano amministrativo, ma necessario a garantire gli equilibri tra ex Margherita ed ex DS sul territorio provinciale.
L’alto ruolo istituzionale avrebbe dovuto invitare a maggior prudenza la Lorenzetti, che contribuirà così a lacerare ulteriormente i rapporti all’interno del PD.
L’importante è evidentemente giungere all’appuntamento delle Europee senza ulteriori “casini” sui territori, ma così facendo rimarrà un partitino di soli apparati e faccendieri.
La Presidente è stimata per la sua grinta ed i suoi attributi, ma questa volta passerà alla storia per il sadico cinismo delle sue scelte e, ce lo auguriamo, per venirne clamorosamente smentita!
Maurizio Conticelli Orvieto 28 febbraio 2009
mercoledì 25 febbraio 2009
martedì 24 febbraio 2009
Il Partito del Sorriso e della Porchetta e quello delle Ronde
Nella tappa di Sferracavallo del tour pre elettorale del Sindaco Mocio ( lunedì 23 febbraio 2009) c'è stato un fuori tema singolare. Stefano Mocio, nel concludere la riunione, ha attaccato duramente i politici che si dedicano ai raduni a base di porchetta e che sono sempre pronti a dispensare sorrisi. La platea, dopo un attimo di smarrimento, l'ha presa con un sorriso ed un po di battute.In realtà il Sindaco poche ore prima aveva detto "Io , sindaco Pd favorevole alle ronde", così come ha resocontato il quotidiano La Nazione nella cronaca di Terni del 24 febbraio.
Quindi Mocio sembra essere contro il partito del sorriso e della porchettas e favorevole al partito delle ronde. Ci sembra troppo anche per Don Italo. Quindi Mocio può rimanere sicuramente vegetariano e triste ma deve rettificare rapidamente quanto dichiarato con conseguente querela al quotidiano.
Altrimente le primarie del PD non si faranno di sicuro, perchè chi è per le ronde deve frequentare altri partiti.
Quindi Mocio sembra essere contro il partito del sorriso e della porchettas e favorevole al partito delle ronde. Ci sembra troppo anche per Don Italo. Quindi Mocio può rimanere sicuramente vegetariano e triste ma deve rettificare rapidamente quanto dichiarato con conseguente querela al quotidiano.
Altrimente le primarie del PD non si faranno di sicuro, perchè chi è per le ronde deve frequentare altri partiti.
Etichette:
porchetta e sorriso,
Ronde,
Stefano Mocio
domenica 22 febbraio 2009
ELEZIONI ad ORVIETO : sondaggio in corso
Abbiamo ricevuto molte mail e telefonate su un sodaggio che si starebbe svolgendo ad Orvieto in vista delle prossime elezioni amministrative con domande che riguarderebbero i due candidati potenziali del Pd Stefano Mocio e Loriana Stella.
Dalle informazioni che abbiamo assunto questo sondaggio non è stato commissionato dal Pd o dai candidati.
Comunque per lo svolgimento dei sondaggi devono essere utilizzate ditte specializzate che devono dichiarare le generalità dell'azienda e fare domande brevi e facilmente interpretabili. Non ci sono limiti ai sondaggi tranne quelle previste dalla legge 10 dicembre 1993, n. 515 .
Legge 10 dicembre 1993, n. 515 ( Pubblica sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 292, S.O. del 14/12/1993)
Articolo 6 comma 2
La diffusione e la pubblicazione dei risultati, anche parziali, dei sondaggi per le elezioni politiche devono essere accompagnate dalle seguenti indicazioni della cui veridicità è responsabile il soggetto che realizza il sondaggio:
a) soggetto che ha realizzato il sondaggio e, se realizzato con altri, le collaborazioni di cui si è avvalso;
b) committente ed acquirenti;
c) numero delle persone interpellate e universo di riferimento;
d) domande rivolte;
e) percentuale delle persone che hanno risposto a ciascuna domanda;
f) criteri seguiti per l'individuazione del campione;
g) date in cui è stato realizzato il sondaggio;
h) metodo di raccolta delle informazioni e di elaborazione dei dati].
Dalle informazioni che abbiamo assunto questo sondaggio non è stato commissionato dal Pd o dai candidati.
Comunque per lo svolgimento dei sondaggi devono essere utilizzate ditte specializzate che devono dichiarare le generalità dell'azienda e fare domande brevi e facilmente interpretabili. Non ci sono limiti ai sondaggi tranne quelle previste dalla legge 10 dicembre 1993, n. 515 .
Legge 10 dicembre 1993, n. 515 ( Pubblica sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 292, S.O. del 14/12/1993)
Articolo 6 comma 2
La diffusione e la pubblicazione dei risultati, anche parziali, dei sondaggi per le elezioni politiche devono essere accompagnate dalle seguenti indicazioni della cui veridicità è responsabile il soggetto che realizza il sondaggio:
a) soggetto che ha realizzato il sondaggio e, se realizzato con altri, le collaborazioni di cui si è avvalso;
b) committente ed acquirenti;
c) numero delle persone interpellate e universo di riferimento;
d) domande rivolte;
e) percentuale delle persone che hanno risposto a ciascuna domanda;
f) criteri seguiti per l'individuazione del campione;
g) date in cui è stato realizzato il sondaggio;
h) metodo di raccolta delle informazioni e di elaborazione dei dati].
Etichette:
Legge n. 515,
orvieto,
primarie,
sondaggi
venerdì 20 febbraio 2009
Il Futuro del PD - di Valentino Filippetti
Il futuro del PD.
In questi giorni molti si interrogano sul futuro del PD. C’è chi auspica un suo rapido dissolvimento invece chi lo teme, come i molti italiani che hanno partecipato con entusiasmo alla sua fondazione.
Ma la domanda vera da porsi è se serve all’Italia il Pd. Ovvero se in un paese che stà sprofondando in una crisi economica e sociale senza precedenti e con classi dirigenti di centro destra tentate dalla svolta autoritaria, serve una forza che unisca i riformismi di varia matrice e natura.
Questo è il punto. Certamente Veltroni ha fatto degli errori ( a mio avviso vocazione maggioritaria, partito liquido, incertezza su temi fondamentali come quelli etici ed internazionali) ma il PD non è questa o quella scelta politica ma l’idea di invertire la tendenza tipica della sinistra ( non solo italiana) di frantumarsi ripetutamente. I tanti elettori di rifondazione che hanno votato PD le ultime elezioni politiche questo ci hanno detto, tanto per fare un esempio.
Oggi di fronte all’ennesima vittoria Berlusconiana questa esigenza è ancora piu’ forte. La necessità di costruire processi unitari nel centro sinistra ancora piu’ impellente.
La missione del PD rimane intatta e chiama ad un impegno ulteriore tutti quelli che hanno a cuore le sorti della democrazia e vogliono difendere le ragioni della parte piu’ laboriosa ed indifesa della società italiana.
Il PD si darà un nuovo segretario e si dovrà dare una nuova politica. Con l’assemblea di sabato inizia una nuova fase e la responsabilità dei 3.000 costituenti ( tra i quali i nostri Carlo Emanuele Trappolino, Silvia Fringuello e Loriana Stella) è grande.
E’ una responsabilità non solo verso i tre milioni e mezzo di cittadini che li hanno eletti ma nei confronti di tutto il popolo del centro sinistra.
L’orientamento espresso dalla stragrande maggioranza dei dirigenti di affidare a Dario Franceschini la gestione di questa fase elettorale e poi di avviare il congresso mi sempre giusta e spero che venga approvata. A livello locale bisogna farla finita con la doppiezza che ha contraddistinto parte rilevante del gruppo dirigente del PD. Il partito si è dato nuove regole, bisogna rispettarle.
Come ha scritto giustamente il vice presidente del consiglio comunale di Orvieto Fausto Vergari : “ Il PD si è dato buone regole (vedere lo statuto): elezioni primarie per individuare i candidati per le cariche amministrative di vertice e per le cariche all’interno del partito, alcune incompatibilità, limite di due mandati per le cariche elettive. E sono queste regole che fanno la differenza con gli altri partiti, queste regole sono uno dei principali valori del Partito Democratico. Guai a tornare indietro: allora si che il PD morirebbe per consunzione come stava accadendo ai DS e alla Margherita”
Come bisogna prendere atto del limiti della visione “maggioritaria” portata avanti fino ad oggi che spesso è scaduta in una pericolosa autosufficienza.
Se il PD andasse da solo alle elezioni nei 24 Comuni della provincia di Terni perderebbe quasi dappertutto. Quindi rimbocchiamoci le maniche ed affrontiamo con tutto il centro sinistra ( anche qualcuno che era all’opposizione) un serio discorso programmatico che deve essere il vero discrimine per le alleanze.
Abbiamo molte cose in comune a partire dal Disegno Strategico Territoriale approvato dalla giunta regionale a fine dicembre 2008. Il Pd ha fatto già la sua parte elaborando sia a livello provinciale che comunale due piattaforme molto serie e documentate.
Al tempo stesso il centro sinistra è chiamato a dare da subito un contributo per dare risposte alla grave crisi economica. Obama ha iniziato con un massiccio programma di opere pubbliche. Ebbene in Umbria ci sono tre opere ( le piastre logistiche) che da sole hanno in dotazione 60 milioni di euro. Le provincie hanno progetti approvati e finanziati per 30 milioni di euro. Non parliamo dei Servizi Idrici. Ebbene bisogna che chi governa faccia il proprio mestiere . Anche così si aiuta il centro sinistra ed il PD.
In questi giorni molti si interrogano sul futuro del PD. C’è chi auspica un suo rapido dissolvimento invece chi lo teme, come i molti italiani che hanno partecipato con entusiasmo alla sua fondazione.
Ma la domanda vera da porsi è se serve all’Italia il Pd. Ovvero se in un paese che stà sprofondando in una crisi economica e sociale senza precedenti e con classi dirigenti di centro destra tentate dalla svolta autoritaria, serve una forza che unisca i riformismi di varia matrice e natura.
Questo è il punto. Certamente Veltroni ha fatto degli errori ( a mio avviso vocazione maggioritaria, partito liquido, incertezza su temi fondamentali come quelli etici ed internazionali) ma il PD non è questa o quella scelta politica ma l’idea di invertire la tendenza tipica della sinistra ( non solo italiana) di frantumarsi ripetutamente. I tanti elettori di rifondazione che hanno votato PD le ultime elezioni politiche questo ci hanno detto, tanto per fare un esempio.
Oggi di fronte all’ennesima vittoria Berlusconiana questa esigenza è ancora piu’ forte. La necessità di costruire processi unitari nel centro sinistra ancora piu’ impellente.
La missione del PD rimane intatta e chiama ad un impegno ulteriore tutti quelli che hanno a cuore le sorti della democrazia e vogliono difendere le ragioni della parte piu’ laboriosa ed indifesa della società italiana.
Il PD si darà un nuovo segretario e si dovrà dare una nuova politica. Con l’assemblea di sabato inizia una nuova fase e la responsabilità dei 3.000 costituenti ( tra i quali i nostri Carlo Emanuele Trappolino, Silvia Fringuello e Loriana Stella) è grande.
E’ una responsabilità non solo verso i tre milioni e mezzo di cittadini che li hanno eletti ma nei confronti di tutto il popolo del centro sinistra.
L’orientamento espresso dalla stragrande maggioranza dei dirigenti di affidare a Dario Franceschini la gestione di questa fase elettorale e poi di avviare il congresso mi sempre giusta e spero che venga approvata. A livello locale bisogna farla finita con la doppiezza che ha contraddistinto parte rilevante del gruppo dirigente del PD. Il partito si è dato nuove regole, bisogna rispettarle.
Come ha scritto giustamente il vice presidente del consiglio comunale di Orvieto Fausto Vergari : “ Il PD si è dato buone regole (vedere lo statuto): elezioni primarie per individuare i candidati per le cariche amministrative di vertice e per le cariche all’interno del partito, alcune incompatibilità, limite di due mandati per le cariche elettive. E sono queste regole che fanno la differenza con gli altri partiti, queste regole sono uno dei principali valori del Partito Democratico. Guai a tornare indietro: allora si che il PD morirebbe per consunzione come stava accadendo ai DS e alla Margherita”
Come bisogna prendere atto del limiti della visione “maggioritaria” portata avanti fino ad oggi che spesso è scaduta in una pericolosa autosufficienza.
Se il PD andasse da solo alle elezioni nei 24 Comuni della provincia di Terni perderebbe quasi dappertutto. Quindi rimbocchiamoci le maniche ed affrontiamo con tutto il centro sinistra ( anche qualcuno che era all’opposizione) un serio discorso programmatico che deve essere il vero discrimine per le alleanze.
Abbiamo molte cose in comune a partire dal Disegno Strategico Territoriale approvato dalla giunta regionale a fine dicembre 2008. Il Pd ha fatto già la sua parte elaborando sia a livello provinciale che comunale due piattaforme molto serie e documentate.
Al tempo stesso il centro sinistra è chiamato a dare da subito un contributo per dare risposte alla grave crisi economica. Obama ha iniziato con un massiccio programma di opere pubbliche. Ebbene in Umbria ci sono tre opere ( le piastre logistiche) che da sole hanno in dotazione 60 milioni di euro. Le provincie hanno progetti approvati e finanziati per 30 milioni di euro. Non parliamo dei Servizi Idrici. Ebbene bisogna che chi governa faccia il proprio mestiere . Anche così si aiuta il centro sinistra ed il PD.
Etichette:
il futuro,
pd. valentino filippetti
lunedì 16 febbraio 2009
Primarie PD a Firenze: 37.468 votanti, vince Renzi con il 40,52%
immagine da www.repubblica.it
Ancora una voltà la realtà ha smentito tutti coloro che dipingono le Primarie come una disgrazia capace solo di disgregare il PD ed il Centrosinista.
A Firenze gli ingredienti per confermare questa tesi c'erano tutti. Una lunga discussione, interventi romani per bloccare le primarie, la presenza di 4 candidati PD su 5 concorrenti avevano fatto dire a molti che sarebbe stato un disastro.
Invece i cittadini/e si sono dimostrati/e piu' maturi e lungimiranti dei propri dirigenti ed hanno realizzato una partecipazione senza precedenti, quasi 40.000 elettori, molti di piu' di quanti avevano preso parte alle primarie in cui era stato eletto Veltroni. Così è stato in tutta la Toscana e prima a Bologna, in Umbria, nelle Marche ed in ogni posto dove si è votato.
Veltroni ha dichiarato :" Le Primarie sono una scelta irrinunciabile per il Partito Democratico e uno straordinario strumento di partecipazione e di coinvolgimento dei cittadini"
Ora tocca ad Orvieto, dove per la prima volta dopo tanti anni i cittadini che si riconoscono nel PD e nel centro sinistra potranno scegliere il proprio candidato a sindaco. Vi alleghiamo ( preso da www.repubblica.it) la cronaca della nottata fiorentina con i candidati che si abbracciano dopo il risultato finale.
.....................................................................................
Renzi: "Ha vinto chi ha avuto coraggio"
Matteo Renzi, il neo candidato sindaco della coalizione di centrosinistra a Firenze, prende la parola nel suo comitato elettorale in via Martelli, alle 1.15. Intorno facce stravolte dalla felicità, urla, battimani, bottiglie stappate con champagne versato su tutti i presenti. Soprattutto sullo stesso Renzi, che prima di parlare si toglie il golf di cachemire viola e rimane in maniche di camicia.
"Voglio dire tre cose" è l'esordio di Renzi. "La prima è che ho ricevuto due telefonate che mi hanno fatto molto piacere. Quella di Daniela Lastri e quella di Lapo Pistelli. Vorrei dire a entrambi che hanno fatto una battaglia vera, bella, leale. Da oggi lavoreremo tutti insieme in vista della sfida del 7 giugno perchè sia vinta e vinta bene. La seconda cosa: ha vinto l'idea di partecipazione, di coinvolgimento. Il contributo di ciascuno è stato fondamentale. La terza cosa infine: ha vinto la politica di quelli che hanno coraggio, di quelli che sanno rischiare".
Dopo il discorso Renzi abbraccia tutti i colaboratori, uno a uno. All'1:40 nella sede del comitato elettorale del vincitore arriva anche Michele Ventura. Tra i due un lungo abbraccio. Poi la festa continua. (16 febbraio 2009)
Etichette:
orvieto,
Primarie Firenze,
umbria,
walter veltroni
sabato 14 febbraio 2009
Loriana STELLA : il 22 Febbraio parte la campagna per le primarie ad Orvieto
Ancora una settimana e poi il via alle primarie ad Orvieto. Giovedì notte il responsabile nazionale EELL del PD on Fontanelli è stato incaricato di trovare una soluzione unitaria per il candidato PD alla provincia di Terni, dando per fatta la candidatura del sen. Leopoldo Di Girolamo al Comune di Terni e le primarie ad Orvieto.
In quella riunione Loriana Stella aveva ricostruito pazientemente la lunga ed estenuante trafila per arrivare alla candudatura per le primarie ed aveva chiesto chiarezza e tempi certi. Ora interviene con un comunicato, spedito alla stampa dopo aver informato i vertici nazionali, regionali, provinciali e l'on. Carlo Emanuele Trappolino. Ad Orvieto rimangono ancora alcuni strenui sostenitori "dell'aiuto fraterno" che dovrebbe arrivare dall'esterno, ma in realtà Mocio ha niziato la campagna elettorale con una riunione presso la sede PD di Sferracavallo e nominando Settimi responsabile delle iniziative.
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
Comunicato Stampa di Loriana Stella
Alla vigilia della campagna elettorale per le primarie dell’8 marzo 2009, intendo comunicare all’opinione pubblica, che il mio personale percorso politico-procedurale interno al Partito Democratico, è compiuto.
La mia candidatura alle primarie per l’elezione del candidato Sindaco della Città di Orvieto, è stata attentamente esaminata e valutata da tutti i livelli dirigenziali del Partito Democratico: locale, provinciale,regionale e nazionale.
Anche se un po’ affaticata dal lungo ed estenuante iter, ma con un grande entusiasmo, sono consapevole del fatto, che tutti gli elettori della Città di Orvieto potranno indicare con il proprio voto il candidato Sindaco, alle elezioni amministrative del 6-7 giugno 2009 ed incidere sui processi decisionali del Partito Democratico di Orvieto.
Nonostante la campagna elettorale per le primarie dovrebbe iniziare il 16 febbraio, credo opportuno aspettare il 22 febbraio, data fissata per la conclusione del lavoro di sintesi che il Coordinamento Provinciale del PD ha affidato all’On. Fontanelli, responsabile nazionale degli Enti Locali.
Il “Partito Nuovo” avanza, si concretizza, ci ho creduto fin dall’inizio, contribuendo personalmente a tutta la fase costituente, spinta e motivata dalle nuove esigenze della gente, del popolo del centro sinistra, dal cambiamento che avvertivo che tutt’oggi vive e colgo.
La mia candidatura scaturisce da questo nuovo sentire ed interpretare la politica che è lo stesso per il quale è nato il mio partito, il Partito Democratico, per affrontare e programmare il nostro futuro con metodi e pratiche che siano all’insegna:del cambiamento, del rinnovamento, dell’innovazione, delle pari opportunità e della partecipazione.
E’ con questo spirito, costruttivo,dinamico e gioioso e con questa volontà,che spenderò il mio impegno insieme a tanti giovani, donne e uomini, che condividono i miei stessi
Propositi ed intendimenti,affinché l’appuntamento dell’8 marzo 2009, assumi il giusto significato per la mia, per la nostra Città,ovvero,per una democrazia più partecipata, capace di decidere e trasparente.
Loriana Stella
Etichette:
Fontanelli,
Loriana Stella,
primarie orvieto
mercoledì 11 febbraio 2009
MOCIO FUORI DALLE PRIMARIE ?
Il Corriere dell'Umbria dell '11 febbraio ci informa che “secondo i vertici nazionali ( del PD n.d.r.) gli statuti di Terni e di altre località, che prevedono primarie aperte a piu' candidati del PD sarebbero inefficaci” “ dunque a Terni sarebbe tutto da rifare”.
In pratica l'unica regola in vigore per le primarie tornerebbe ad essere “ IL REGOLAMETO QUADRO PER LA SELEZIONE DELLE CANDIDATURE ALLE CARICHE ISTITUZION ALI” di carattere nazionale.
Uno degli effetti collaterali di una simile impostazione sarebbe l'esclusione di Stefano Mocio dalle primarie di Orvieto.
Infatti il sopracitato regolamento all'articolo 4 comma 2 così recita :
“2. Il Sindaco, il Presidente di Provincia o il Presidente di Regione uscente e che, ai termini della legge e degli statuti nazionale e regionale del PD, risulti rieleggibile, scioglie la riserva circa una eventuale riproposizione della propria candidatura entro nove mesi dalla prima data utile per lo svolgimento delle elezioni. In caso di termine ordinario del mandato entro il 15 settembre dell’anno precedente alle elezioni.”
Poiché Mocio ha sciolto la riserva e si è candidato attorno al 15 dicembre sarebbe fuori dalla competizione elettorale.
C'è da chiedersi che senso ha tutto questo correre dietro a regole regolette e regolamenti. Il PD è nato innanzitutto per dare nuova linfa alla vita democratica del paese ,a partire dalla propria vita interna. Per questo si sono scelte le primarie. Chi non è daccordo può scegliersi un altro partito e chi ha paura di confrontarsi si ritiri. Ma non si butti via il bambino con l'acqua sporca.
Come spesso accade “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi” e chi ha cercato di bloccare le primarie brandendo i regolamenti rischia di finire colpito proprio dai regolamenti.
martedì 10 febbraio 2009
PASTROCCHIO alla COMUNITA' MONTANA : MOCIO bocciato dal Consiglio
I FATTI
Il 22 dicembre 2008 viene convocato il primo consiglio della Nuova Comunità Montana nata dalla riforma. La mancanza del numero legale porta ad una giunta istituzionale guidata dal sindaco della città piu' popolosa (Orvieto) ed una giunta composta da tre sindaci con il maggior numero di abitanti ( Narni,Todi e Amelia).
Questo epilogo suscita un vero e proprio vespaio perchè da un parte in giunta vede solo esponenti del PD per il centrosinistra mentre il quarto assessore è del centro destra.La soluzione provoca una sostanziale paralisi dell'ente.
16 sindaci su 30 prendono carta e penna e scrivono alla Lorenzetti e ai due presidenti delle Provincie di Perugia e Terni chiedendo una soluzione politico- istituzionale ( sostanzialmente una giunta fatta dai due presidenti uscenti Posti e De Giovenale e dalle altre due forze di centro sinistra ).
Il 30 gennaio 2009 viene convocato di nuovo il consiglio comunitario per eleggere una giunta "politica" ma pochi giorni prima il presidente rinvia al 10 febbraio 2009.
Negli ultimi 15 giorni si susseguono gli incontri e le riunioni che alla fine approdano ad una proposta largamente condivisa : Presidente Bigaroni Sindaco di Narni, assessori Leoni ( Castelviscardo), Cerquaglia ( Sindaco di Montecastello Vibio) e un assessore indicato dai socialisti.
Ieri notte in una riunione a Terni e nel pomeriggio a Orvieto tutto azzerato. Il segretario PD Di Girolamo propone Mocio Presidente, Bigaroni, Cerquaglia e Binchini assessori. Scoppia la contestazione da piu' parti.
Alle 17,20 del 10 febbraio si apre il Consiglio della Comunità Montana Todi-Orvieto-Narni-Amelia. Si tenta l'elezione di un presidente e di una giunta dopo la fumata nera del 22 dicembre 2008. Presenti 69 consiglieri su 90 ( 30 PD, 20 PSI,4 Sinistra ed il resto Centro Destra ).
Si arriva al momento dell'elezione e votano 49 consiglieri di cui 2 o 3 del centro destra. Viene candidato Mocio. Servono 46 voti per eleggere il presidente.
Mocio prende 34 voti piu' 5, 4 bianche, 3 nulle, 2 Bigaroni ed 1 Zefferino Cerquaglia.
Mocio non viene eletto.
LE OPINIONI
- Innanzi tutto si domostra la giustezza della posizione assunta da tutti i consigli comunali dell'orvietano che avevano contestato i confini della nuova Comunità Montana. Troppo grande e poco omogenea.
- Viene confermata la validità della posizione espressa dai 16 Sindaci che avevano chiesto esperienza, continuità amministrativa ed equilibrio politico
- Non funziona il Partito Democratico basato su un continuo ed estenuante equlibrismo politico. Anche oggi nessuno si è presentato con uno straccio di programma per il governo della comunità montana
- Mocio si conferma un uomo politico arrogante, poco avveduto e ( guardando le sue reazioni dopo la legnata) rancoroso
- I sindaci dei piccoli comuni dell'Orvietano si sono dimostrati capaci ( hanno indicato le soluzioni giuste e praticabili), pazienti ( sono stati convocati 4 volte a Terni alle 21) e lungimiranti ( hanno puntato alla funzionalità ed alla tenuta della coalizione di centro sinistra)
CONCLUSIONI
- La regione dovrebbe commissariare prima possibile la Comunità Montana al fine di evitare ulteriori danni all'attività di un ENTE che svolge ( ricordiamolo) anche attività economiche
- I responsabili di questo disastro si dovrebbero dimettere o quanto meno non interessarsi piu' di questi problemi
Etichette:
pastrocchio cm,
Stefano Mocio
lunedì 9 febbraio 2009
PRIMARIE PD a BASTIA, grande partecipazione e a sorpresa vince Criscuolo
Grande successo delle Primarie PD a BASTIA UMBRA : votano 1844 e vince a sorpresa Antonio Criscuolo con 1238 voti pari al 67,1%. Il candidato ufficiale del PD , segretario uscente ha preso 514 voti ( 27,9%) e Maria Rita Ascani 66 voti ( 3,6%). Le primarie si confermano grande occasione di partecipazione e di pratica democratica. Ora tocca a Orvieto.
A Bastia hanno votato 700 elettori in piu' rispetto alle primarie di Veltroni un vero successo e soprattutto si è dimostrato ancora una volta che le primarie possono cambiare decisioni già prese dalle segreterie dei partiti se non condivise dalla cittadinanza.
Ad Orvieto faticosamente si va verso la consultazione dell'8 marzo. Oggi c'è stata la prima riunione del comitato pro Mocio alla sede PD di Sferracavallo ( alla faccia del comma 4 dell'articolo 2 del Codice di Autoregolamentazione firmato dai due candidati). Dopo aver tentato in ogni modo di impedire le primarie, invocando un giorno si ed uno no un intervento d'autorità da Roma ora si tenta la carta del candidato di partito.
Ma i cittadini parteciperanno e decideranno su altre cose : la qualità dei candidati e le proposte messe in campo. Bastia insegna
Etichette:
Bastia Umbra,
Comune di Orvieto,
primarie,
primarie pd
sabato 7 febbraio 2009
VELTRONI a Bastia Umbria : PRIMARIE, AVANTI TUTTA
La lunga giornata di Walter Veltroni in Umbria del 6 febbraio si è conclusa davanti ad un'affollatissimo attivo del Partito Democratico al Centro Fieristico "Ludovico Maschiella" di Bastia Umbra.
Veltroni aveva iniziato il "viaggio" dalla sede del PD, si era incontrato con le categorie produttive e le forze sociali, aveva pranzato alla mensa della Perugina, aveva visitato una fabbrica occupata, aveva inaugurato la sezione PD di TREVI e per finire l'attivo.
Di fronte a 500 militanti Veltroni ha analizzato la difficile situazione del paese, i rischi ma anche le possibilità offerte dalla crisi, il ruolo dei Democratici.
E propio parlando del ruolo del partito il segretario nazionale del PD ha rilanciato con forza le primarie.
Sicuramente sono fischiate le orecchie ai tanti dirigenti che a Perugia, Terni, Spoleto e Orvieto ostacolano in ogni modo lo svolgimento delle primarie, ma la base è con il segretario. Le primarie, quindi, avanti tutta.
Etichette:
primarie,
umbria,
walter veltroni
giovedì 5 febbraio 2009
PASTROCCHIO alla COMUNITA' MONTANA : MOCIO RISPONDE A RUGGIANO
da www.orvietonews.it
Il Sindaco di Orvieto e Presidente della Comunità Montana, Stefano Mocio interviene in relazione alle notizie di stampa apparse all'indomani della conferenza stampa del PdL in Regione. "Ciò - precisa - al fine di riportare la discussione nei giusti termini". "Non corrisponde al vero - spiega il Presidente della Comunità Montana Orvietano-Narnese-Amerino-Tuderte - che l'Ente sia in una situazione di completo stallo con il conseguente blocco delle attività, né tanto meno che non siano stati corrisposti gli stipendi. Al contrario, nella prima fase, si è lavorato alacremente e per quanto possibile per creare una sinergia orizzontale tra i due Enti: Comunità Montana Monte Peglia e Amerino, e per assolvere senza scossoni a tutti i processi amministrativi inerenti la materia della nuova Comunità Montana". "I cantieri sono pienamente operativi - prosegue - e per i Comuni di Acquasparta, Narni, Otricoli, Calvi dell'Umbria, Sangemini, al fine di non creare disagio agli utenti e in accordo con le municipalità interessate, ci si è avvalsi degli Enti che vi operavano prima della riforma. Il ricorso alle ferie obbligatorie è stato attivato nel 2009 solo per 2 giorni-ponte: il 2 ed il 5 gennaio, al solo scopo di poter attivare le nuove posizioni assicurative INAIL. Infine, lo schema tecnico del bilancio di previsione è all'elaborazione dei competenti uffici che, nelle more delle indicazioni della Regione circa i trasferimenti, lo rimetteranno all'esame della Giunta".
"Il Consiglio della Comunità Montana è convocato per il 10 febbraio p.v. con all'ordine del giorno l'elezione della nuova Giunta - conclude - e al riguardo auspico che per quella data, i gruppi consiliari siano in grado di definire una soluzione politica di alto profilo che, allo stesso tempo sia garante di una realtà territoriale complessa e fortemente articolata".
Il Sindaco di Orvieto e Presidente della Comunità Montana, Stefano Mocio interviene in relazione alle notizie di stampa apparse all'indomani della conferenza stampa del PdL in Regione. "Ciò - precisa - al fine di riportare la discussione nei giusti termini". "Non corrisponde al vero - spiega il Presidente della Comunità Montana Orvietano-Narnese-Amerino-Tuderte - che l'Ente sia in una situazione di completo stallo con il conseguente blocco delle attività, né tanto meno che non siano stati corrisposti gli stipendi. Al contrario, nella prima fase, si è lavorato alacremente e per quanto possibile per creare una sinergia orizzontale tra i due Enti: Comunità Montana Monte Peglia e Amerino, e per assolvere senza scossoni a tutti i processi amministrativi inerenti la materia della nuova Comunità Montana". "I cantieri sono pienamente operativi - prosegue - e per i Comuni di Acquasparta, Narni, Otricoli, Calvi dell'Umbria, Sangemini, al fine di non creare disagio agli utenti e in accordo con le municipalità interessate, ci si è avvalsi degli Enti che vi operavano prima della riforma. Il ricorso alle ferie obbligatorie è stato attivato nel 2009 solo per 2 giorni-ponte: il 2 ed il 5 gennaio, al solo scopo di poter attivare le nuove posizioni assicurative INAIL. Infine, lo schema tecnico del bilancio di previsione è all'elaborazione dei competenti uffici che, nelle more delle indicazioni della Regione circa i trasferimenti, lo rimetteranno all'esame della Giunta".
"Il Consiglio della Comunità Montana è convocato per il 10 febbraio p.v. con all'ordine del giorno l'elezione della nuova Giunta - conclude - e al riguardo auspico che per quella data, i gruppi consiliari siano in grado di definire una soluzione politica di alto profilo che, allo stesso tempo sia garante di una realtà territoriale complessa e fortemente articolata".
Etichette:
Mocio Stefano,
pastrocchio cm,
ruggiano antonino
mercoledì 4 febbraio 2009
Comunità Montana, Ruggiano vuole uscire dalla Giunta "fantasma"
da http://www.iltamtam.it/
Il sindaco di Todi, ritrovatosi assessore per la scelta di un organismo istituzionale "ponte" in attesa che nel centrosinistra maturassero soluzioni, denuncia i ritardi in una conferenza stampa a Perugia coi big dell'opposizione
Il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano è andato in trasferta a Perugia, dove con una conferenza stampa a Palazzo Cesaroni insieme ai capigruppo regionali di An e Fi (Franco Zaffini e Fiammetta Modena) ed ai consiglieri De Sio (An) e Mantovani (Fi) ha lanciato il suo “je accuse” sulla situazione di stallo politico che si è determinata nella Comunità montana del Centro.
Qui l’assemblea è stata riconvocata per il 10 febbraio ed all’interno del centro-sinistra fervono le trattative per decidere a chi assegnare il posto di Ruggiano, anche se dall’opposizione viene la previsione di Mantovani per il quale “niente si sbloccherà fino alle prossime elezioni amministrative: il centro sinistra e il Pd aspettano quel risultato per dividersi poi le poltrone”.
“Dal 23 dicembre scorso sono passati 40 giorni e la Giunta della Comunità montana, che raggruppa 30 comuni con 100 mila residenti, non si è mai riunita” ha reso noto il sindaco di Todi, parlando di uno “scandalo” che sta “paralizzando un ente nato con la recente riforma che ha portato da nove a cinque le Comunità montane ma che, nel caso in questione, si è risolta in uno stallo totale.
Non ci sono sedi dove riunirsi, non si fa il bilancio di previsione e non si fanno progetti, con i circa 200 dipendenti messi per settimane in ferie forzate perchè non si sa cosa fargli fare".
"Non sono più disposto a vedere il mio nome - ha sottolineato Ruggiano - iscritto come assessore della Giunta di quell'ente: la Giunta regionale, la presidente Lorenzetti si muovano per sbloccare una situazione che, visto che in quell'ente 'comanda’ il Pd, è diretta conseguenza di quanto sta avvenendo dentro quel partito e della 'guerra’ in corso per nominare il presidente della Comunità montana”.
Il caso diventa, quindi, per i gruppi di opposizione del Consiglio regionale, “l'emblema di una riforma-fantoccio, che non ha ridotto le spese e non ha portato miglioramenti sul fronte dei servizi ai cittadini”.
Il sindaco di Todi, ritrovatosi assessore per la scelta di un organismo istituzionale "ponte" in attesa che nel centrosinistra maturassero soluzioni, denuncia i ritardi in una conferenza stampa a Perugia coi big dell'opposizione
Il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano è andato in trasferta a Perugia, dove con una conferenza stampa a Palazzo Cesaroni insieme ai capigruppo regionali di An e Fi (Franco Zaffini e Fiammetta Modena) ed ai consiglieri De Sio (An) e Mantovani (Fi) ha lanciato il suo “je accuse” sulla situazione di stallo politico che si è determinata nella Comunità montana del Centro.
Qui l’assemblea è stata riconvocata per il 10 febbraio ed all’interno del centro-sinistra fervono le trattative per decidere a chi assegnare il posto di Ruggiano, anche se dall’opposizione viene la previsione di Mantovani per il quale “niente si sbloccherà fino alle prossime elezioni amministrative: il centro sinistra e il Pd aspettano quel risultato per dividersi poi le poltrone”.
“Dal 23 dicembre scorso sono passati 40 giorni e la Giunta della Comunità montana, che raggruppa 30 comuni con 100 mila residenti, non si è mai riunita” ha reso noto il sindaco di Todi, parlando di uno “scandalo” che sta “paralizzando un ente nato con la recente riforma che ha portato da nove a cinque le Comunità montane ma che, nel caso in questione, si è risolta in uno stallo totale.
Non ci sono sedi dove riunirsi, non si fa il bilancio di previsione e non si fanno progetti, con i circa 200 dipendenti messi per settimane in ferie forzate perchè non si sa cosa fargli fare".
"Non sono più disposto a vedere il mio nome - ha sottolineato Ruggiano - iscritto come assessore della Giunta di quell'ente: la Giunta regionale, la presidente Lorenzetti si muovano per sbloccare una situazione che, visto che in quell'ente 'comanda’ il Pd, è diretta conseguenza di quanto sta avvenendo dentro quel partito e della 'guerra’ in corso per nominare il presidente della Comunità montana”.
Il caso diventa, quindi, per i gruppi di opposizione del Consiglio regionale, “l'emblema di una riforma-fantoccio, che non ha ridotto le spese e non ha portato miglioramenti sul fronte dei servizi ai cittadini”.
Etichette:
Antonino Ruggiano,
Pateracchi CM,
sindaco di Todi
lunedì 2 febbraio 2009
APPELLO DEI CIRCOLI PD DI TERNI PER LE PRIMARIE
Alcuni Circoli PD di Terni hanno promosso un appello a favore delle primarie che di seguito vi proponiamo.
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
LE PRIMARIE STRUMENTO D’INNOVAZIONE E PARTECIPAZIONE
Con questa iniziativa alcuni circoli ed alcune persone che vivono con entusiasmo la costruzione del partito democratico cittadino intendono offrire a tutti, nessuno escluso, la possibilità di ribadire, propagare ed estendere la cultura della partecipazione rinnovando con forza l’uso dello strumento delle primarie per l’individuazione delle rappresentanze politiche.
Le primarie rappresentano il “giusto pretesto” per ribadire la volontà di condividere nella costruzione del nuovo partito democratico le scelte, le regole comuni ed una nuova modalità fondativa di partecipazione
L’obiettivo è quello di sviluppare un processo virtuoso di contatto, condivisione e rappresentanza di persone ed idee capace di coinvolgere in modo attivo tutti i nostri aderenti, simpatizzanti ed ogni singolo cittadino interessato alle sorti della sua città e della nostra Provincia. Dobbiamo essere capaci di costruire con forza un’ alleanza strutturale tra noi che possa offrire momenti permanenti di confronto e di presenza non solo nei luoghi della politica
Soprattutto in questi momenti di scelta, c’è bisogno di riannodare i fili con tutte quelle persone che si sono messe in gioco ed in cammino con la speranza di contare per condividere scelte, progetti, speranze e……. rappresentanze!
Noi abbiamo bisogno di tutti e non possiamo deludere l’entusiasmo, che si respira nei circoli ed altrove che però aspetta conferme quotidiane e non periodiche e rivendica un giusto protagonismo nella costruzione dei percorsi.
Con questo spirito ci piace ribadire alcuni concetti che rappresentano per noi il codice di comportamento naturale che ogni democratico deve praticare per rendere il partito allo stesso tempo accogliente ed inclusivo.
Pensiamo che molte virtù siano già presenti nel nuovo soggetto politico ma sentiamo la necessità, in un momento così delicato, di ricordare a tutti noi il sentire comune di chi anima le discussioni nei circoli, nei luoghi di lavoro, nelle famiglie, le necessità cioè che rivendicano tutti i nostri aderenti e simpatizzanti.
Informare prima e coinvolgere le persone nelle scelte debbono rappresentare la base culturale del nostro agire.
Molte persone avvicinatisi alla politica nella prospettiva della costruzione del Partito Democratico nella nostra città, vogliano continuare ad affermare le ragioni che sono all’origine delle scelte che ci hanno portato con entusiasmo nel PD e che hanno alimentato la straordinaria partecipazione dei cittadini alle primarie del 14 ottobre.
A nostro avviso lo spirito delle primarie e le tante attese e le speranze che queste hanno suscitato devono continuare a rappresentare la ”stella polare” da seguire nella formazione di una nuova cultura politica democratica .
Dobbiamo essere capaci di fare i conti con il passato ma soprattutto dobbiamo misuraci con i profondi cambiamenti del nostro tempo, cercare di dare risposte ai nuovi problemi ed alla ricerca di nuove identità sociali, anche in relazione agli effetti della profonda crisi economica in atto.
Fin dai primissimi momenti di confronto sul profilo del “partito nuovo” anche nella nostra città si è affermato il bisogno di innovazione e discontinuità nella politica.
La crisi dei partiti e la percezione di un crescente degrado della politica hanno infatti generato una diffusa convinzione sulla necessità di rinnovare i partiti che rimangono, comunque, l’unica forma possibile per organizzare i singoli cittadini in una comunità politica.
A nostro avviso è fondamentale affermare che il partito deve fare i conti con “cittadini” ormai sempre più consapevoli dei propri diritti , nella vita democratica , economica e sociale.
In ragione di ciò uno dei compiti del “partito nuovo” deve essere quello di rilanciare il senso di appartenenza alla propria comunità, attraverso un maggior rafforzamento sistematico del rapporto con il territorio e capace di favorire il coinvolgimento e la partecipazione dell’intera comunità.
Il rinnovamento della vita democratica del partito è fondamentale: eravamo e siamo consapevoli della difficoltà e delle resistenze che si sarebbero dovute affrontare , nonostante alcune positive esperienze come quella della costruzione dei circoli, riteniamo che molta strada ci sia ancora da percorrere in questa direzione e crediamo altresì che i prossimi appuntamenti elettorali comunque impongano di dare segnali concreti e forti in questo ambito.
Ormai non è più il tempo solo degli slogan.
Senza voler entrare nel merito delle scelte delle candidature anzi promuovendo la partecipazione di figure nobili, capaci e rappresentative alla competizione delle primarie di coalizione, ci interessa invece riaffermare con determinazione e convinzione l’esigenza di un profondo rinnovamento nel rapporto tra le istituzioni, i partiti ed il cittadino/elettore.
Di seguito proponiamo una sintetica declinazione di quelli che a nostro avviso dovrebbero essere i fattori ed i principi indispensabili per dare seguito alla prospettiva di un concreto e reale rinnovamento, nel rapporto tra chi si candida a governare la nostra città, la nostra Provincia e gli elettori .
1. PARTECIPAZIONE
Solo la partecipazione, l’interazione e il coinvolgimento permettono di costruire una migliore comunità locale, promuovono la fiducia , la responsabilità e l’impegno democratico evitando di far percepire un pericoloso ripiegamento autoreferenziale di quella che nell’opinione generale è ormai una “casta” .
Le primarie sono uno importante strumento di democrazia e debbono essere usate con l’obiettivo di rafforzare, migliorare e allargare la democrazia. Le primarie non devono essere snobbate come presunto strumento di plebiscitarismo, come espressione di antipolitica, come veicolo di populismo e come possibile forma di disgregazione del partito. Una qualificante funzione delle primarie dovrebbe essere quella di attirare , su scelte importanti come quelle delle nomine dei candidati alle principali cariche istituzionali, un elettorato poco affine alla politica dei partiti ma incline alla politica della società, favorendo così la legittimazione democratica.
Le primarie non sono una panacea per tutti i malanni della politica ma potrebbero migliorare il funzionamento dei partiti, trasformare la politica e contribuire alla qualità delle scelte democratiche, riducendo la distanza tra società reale e i partiti.
Per questo bisogna farle con convinzione e con il giusto spirito di coinvolgimento di tutti.
2. RESPONSABILITA’
Il concetto di responsabilità deve generare un processo virtuoso, un circolarità continua e trasparente tra potere,responsabilità e sanzione, che riesca a restituire alle istituzioni, e soprattutto a chi solo temporaneamente le serve, il massimo dell’autorevolezza e, al tempo stesso , il massimo dell’incisività.
Il presupposto su cui fondare il principio di responsabilità è quello del perseguimento dell’interesse generale della comunità cittadina, piuttosto che quelli particolari e di piccoli e limitati gruppi di interesse.
Chi ricopre cariche istituzionali e pubbliche deve adottare comportamenti trasparenti, divulgare informazioni, e rendersi disponibile al confronto ed al dibattito cittadino sulle proprie scelte, in forza delle responsabilità che si è apertamente assunto.
Un presupposto fondamentale per un adeguato esercizio della responsabilità è costituito dalla ricerca delle massime competenze spendibili nei diversi incarichi rispetto ai diversi settori, scegliendo le soluzioni migliori per la collettività, evitando pericolosi meccanismi di autoreferenzialità e premiando la professionalità e cercando di rendere evidente il processo d’innovazione e ricambio della classe dirigente.
3. ETICA E MORALE
Negli ultimi tempi abbiamo assistito nel Paese alla profonda perdita di rispetto verso regole e leggi, anche quelle etiche e morali. Crediamo sia necessario rendere ancor più evidenti nella politica, comportamenti sobri, austeri, autorevoli, coerenti e trasparenti.
In questo ambito un ragionamento approfondito va fatto sul principio generale dell’ incompatibilità di incarichi, sulla necessità di valutare l’opportunità di separare le cariche amministrative da quelle politiche, nonchè al conflitto di interessi.
4. VALUTAZIONE
E’ auspicabile far crescere all’interno del partito la “giusta capacità valutativa”, delle performance amministrative messe in campo dai decisori individuati, un bilancio di legislatura che permetta di validare percorsi ed interpreti delle scelte dell’azione amministrativa.
5. CORAGGIO
Per essere fedeli al tanto auspicato e rivendicato rinnovamento nella politica riteniamo serva il coraggio di rompere gli schemi, di sfidare le convenzioni e di mettersi tutti in gioco. Bisogna avere il coraggio di guardare e pensare al futuro.
Una politica che sappia comunicare cioè fare i conti con le percezioni degli elettori, nella consapevolezza che i significati sono costruiti da coloro che ricevono i messaggi e non da chi li emette (l’attuale diffusione della comunità virtuale di Facebook lo dimostra).
Siamo convinti che anche in vista delle future sfide elettorali ci sarà bisogno di tanto coraggio e, consentiteci, forse anche di un po’ di incoscienza da parte di chi i meccanismi della politica li conosce bene, l’esperienza in politica è un bene prezioso ma deve essere accompagnata dalla capacità di rifondare, riformare ed innovare perché siamo di fronte ad una realtà i cui ritmi di trasformazione, velocissimi, richiedono conoscenza e capacità di adattamento, nonché di comunicazione.
IN SINTESI QUESTI SONO I PUNTI CHE A NOSTRO AVVISO DEVONO CARATTERIZZARE UNA AZIONE DI RINNOVAMENTO DA CUI NON SI PUO’ PRESCINDERE SE SI VOGLIONO VINCERE LE FUTURE SFIDE ELETTORALI .
Senza nessuna particolare ambizione di protagonismo, abbiamo inteso con questo documento riaffermare la nostra disponibilità ad un concreto impegno nella diffusione di una nuova cultura riformista, a condizione che, già in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali, si tenti di dare realmente e concretamente risposta alle evidenti richieste di rinnovamento nei rapporti con la politica provenienti dalla comunità cittadina.
Queste nostre considerazioni sono ovviamente aperte al contributo di tutti coloro (circoli o singoli aderenti) che intendono lavorare e profondere il loro impegno in questa direzione.
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
LE PRIMARIE STRUMENTO D’INNOVAZIONE E PARTECIPAZIONE
Con questa iniziativa alcuni circoli ed alcune persone che vivono con entusiasmo la costruzione del partito democratico cittadino intendono offrire a tutti, nessuno escluso, la possibilità di ribadire, propagare ed estendere la cultura della partecipazione rinnovando con forza l’uso dello strumento delle primarie per l’individuazione delle rappresentanze politiche.
Le primarie rappresentano il “giusto pretesto” per ribadire la volontà di condividere nella costruzione del nuovo partito democratico le scelte, le regole comuni ed una nuova modalità fondativa di partecipazione
L’obiettivo è quello di sviluppare un processo virtuoso di contatto, condivisione e rappresentanza di persone ed idee capace di coinvolgere in modo attivo tutti i nostri aderenti, simpatizzanti ed ogni singolo cittadino interessato alle sorti della sua città e della nostra Provincia. Dobbiamo essere capaci di costruire con forza un’ alleanza strutturale tra noi che possa offrire momenti permanenti di confronto e di presenza non solo nei luoghi della politica
Soprattutto in questi momenti di scelta, c’è bisogno di riannodare i fili con tutte quelle persone che si sono messe in gioco ed in cammino con la speranza di contare per condividere scelte, progetti, speranze e……. rappresentanze!
Noi abbiamo bisogno di tutti e non possiamo deludere l’entusiasmo, che si respira nei circoli ed altrove che però aspetta conferme quotidiane e non periodiche e rivendica un giusto protagonismo nella costruzione dei percorsi.
Con questo spirito ci piace ribadire alcuni concetti che rappresentano per noi il codice di comportamento naturale che ogni democratico deve praticare per rendere il partito allo stesso tempo accogliente ed inclusivo.
Pensiamo che molte virtù siano già presenti nel nuovo soggetto politico ma sentiamo la necessità, in un momento così delicato, di ricordare a tutti noi il sentire comune di chi anima le discussioni nei circoli, nei luoghi di lavoro, nelle famiglie, le necessità cioè che rivendicano tutti i nostri aderenti e simpatizzanti.
Informare prima e coinvolgere le persone nelle scelte debbono rappresentare la base culturale del nostro agire.
Molte persone avvicinatisi alla politica nella prospettiva della costruzione del Partito Democratico nella nostra città, vogliano continuare ad affermare le ragioni che sono all’origine delle scelte che ci hanno portato con entusiasmo nel PD e che hanno alimentato la straordinaria partecipazione dei cittadini alle primarie del 14 ottobre.
A nostro avviso lo spirito delle primarie e le tante attese e le speranze che queste hanno suscitato devono continuare a rappresentare la ”stella polare” da seguire nella formazione di una nuova cultura politica democratica .
Dobbiamo essere capaci di fare i conti con il passato ma soprattutto dobbiamo misuraci con i profondi cambiamenti del nostro tempo, cercare di dare risposte ai nuovi problemi ed alla ricerca di nuove identità sociali, anche in relazione agli effetti della profonda crisi economica in atto.
Fin dai primissimi momenti di confronto sul profilo del “partito nuovo” anche nella nostra città si è affermato il bisogno di innovazione e discontinuità nella politica.
La crisi dei partiti e la percezione di un crescente degrado della politica hanno infatti generato una diffusa convinzione sulla necessità di rinnovare i partiti che rimangono, comunque, l’unica forma possibile per organizzare i singoli cittadini in una comunità politica.
A nostro avviso è fondamentale affermare che il partito deve fare i conti con “cittadini” ormai sempre più consapevoli dei propri diritti , nella vita democratica , economica e sociale.
In ragione di ciò uno dei compiti del “partito nuovo” deve essere quello di rilanciare il senso di appartenenza alla propria comunità, attraverso un maggior rafforzamento sistematico del rapporto con il territorio e capace di favorire il coinvolgimento e la partecipazione dell’intera comunità.
Il rinnovamento della vita democratica del partito è fondamentale: eravamo e siamo consapevoli della difficoltà e delle resistenze che si sarebbero dovute affrontare , nonostante alcune positive esperienze come quella della costruzione dei circoli, riteniamo che molta strada ci sia ancora da percorrere in questa direzione e crediamo altresì che i prossimi appuntamenti elettorali comunque impongano di dare segnali concreti e forti in questo ambito.
Ormai non è più il tempo solo degli slogan.
Senza voler entrare nel merito delle scelte delle candidature anzi promuovendo la partecipazione di figure nobili, capaci e rappresentative alla competizione delle primarie di coalizione, ci interessa invece riaffermare con determinazione e convinzione l’esigenza di un profondo rinnovamento nel rapporto tra le istituzioni, i partiti ed il cittadino/elettore.
Di seguito proponiamo una sintetica declinazione di quelli che a nostro avviso dovrebbero essere i fattori ed i principi indispensabili per dare seguito alla prospettiva di un concreto e reale rinnovamento, nel rapporto tra chi si candida a governare la nostra città, la nostra Provincia e gli elettori .
1. PARTECIPAZIONE
Solo la partecipazione, l’interazione e il coinvolgimento permettono di costruire una migliore comunità locale, promuovono la fiducia , la responsabilità e l’impegno democratico evitando di far percepire un pericoloso ripiegamento autoreferenziale di quella che nell’opinione generale è ormai una “casta” .
Le primarie sono uno importante strumento di democrazia e debbono essere usate con l’obiettivo di rafforzare, migliorare e allargare la democrazia. Le primarie non devono essere snobbate come presunto strumento di plebiscitarismo, come espressione di antipolitica, come veicolo di populismo e come possibile forma di disgregazione del partito. Una qualificante funzione delle primarie dovrebbe essere quella di attirare , su scelte importanti come quelle delle nomine dei candidati alle principali cariche istituzionali, un elettorato poco affine alla politica dei partiti ma incline alla politica della società, favorendo così la legittimazione democratica.
Le primarie non sono una panacea per tutti i malanni della politica ma potrebbero migliorare il funzionamento dei partiti, trasformare la politica e contribuire alla qualità delle scelte democratiche, riducendo la distanza tra società reale e i partiti.
Per questo bisogna farle con convinzione e con il giusto spirito di coinvolgimento di tutti.
2. RESPONSABILITA’
Il concetto di responsabilità deve generare un processo virtuoso, un circolarità continua e trasparente tra potere,responsabilità e sanzione, che riesca a restituire alle istituzioni, e soprattutto a chi solo temporaneamente le serve, il massimo dell’autorevolezza e, al tempo stesso , il massimo dell’incisività.
Il presupposto su cui fondare il principio di responsabilità è quello del perseguimento dell’interesse generale della comunità cittadina, piuttosto che quelli particolari e di piccoli e limitati gruppi di interesse.
Chi ricopre cariche istituzionali e pubbliche deve adottare comportamenti trasparenti, divulgare informazioni, e rendersi disponibile al confronto ed al dibattito cittadino sulle proprie scelte, in forza delle responsabilità che si è apertamente assunto.
Un presupposto fondamentale per un adeguato esercizio della responsabilità è costituito dalla ricerca delle massime competenze spendibili nei diversi incarichi rispetto ai diversi settori, scegliendo le soluzioni migliori per la collettività, evitando pericolosi meccanismi di autoreferenzialità e premiando la professionalità e cercando di rendere evidente il processo d’innovazione e ricambio della classe dirigente.
3. ETICA E MORALE
Negli ultimi tempi abbiamo assistito nel Paese alla profonda perdita di rispetto verso regole e leggi, anche quelle etiche e morali. Crediamo sia necessario rendere ancor più evidenti nella politica, comportamenti sobri, austeri, autorevoli, coerenti e trasparenti.
In questo ambito un ragionamento approfondito va fatto sul principio generale dell’ incompatibilità di incarichi, sulla necessità di valutare l’opportunità di separare le cariche amministrative da quelle politiche, nonchè al conflitto di interessi.
4. VALUTAZIONE
E’ auspicabile far crescere all’interno del partito la “giusta capacità valutativa”, delle performance amministrative messe in campo dai decisori individuati, un bilancio di legislatura che permetta di validare percorsi ed interpreti delle scelte dell’azione amministrativa.
5. CORAGGIO
Per essere fedeli al tanto auspicato e rivendicato rinnovamento nella politica riteniamo serva il coraggio di rompere gli schemi, di sfidare le convenzioni e di mettersi tutti in gioco. Bisogna avere il coraggio di guardare e pensare al futuro.
Una politica che sappia comunicare cioè fare i conti con le percezioni degli elettori, nella consapevolezza che i significati sono costruiti da coloro che ricevono i messaggi e non da chi li emette (l’attuale diffusione della comunità virtuale di Facebook lo dimostra).
Siamo convinti che anche in vista delle future sfide elettorali ci sarà bisogno di tanto coraggio e, consentiteci, forse anche di un po’ di incoscienza da parte di chi i meccanismi della politica li conosce bene, l’esperienza in politica è un bene prezioso ma deve essere accompagnata dalla capacità di rifondare, riformare ed innovare perché siamo di fronte ad una realtà i cui ritmi di trasformazione, velocissimi, richiedono conoscenza e capacità di adattamento, nonché di comunicazione.
IN SINTESI QUESTI SONO I PUNTI CHE A NOSTRO AVVISO DEVONO CARATTERIZZARE UNA AZIONE DI RINNOVAMENTO DA CUI NON SI PUO’ PRESCINDERE SE SI VOGLIONO VINCERE LE FUTURE SFIDE ELETTORALI .
Senza nessuna particolare ambizione di protagonismo, abbiamo inteso con questo documento riaffermare la nostra disponibilità ad un concreto impegno nella diffusione di una nuova cultura riformista, a condizione che, già in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali, si tenti di dare realmente e concretamente risposta alle evidenti richieste di rinnovamento nei rapporti con la politica provenienti dalla comunità cittadina.
Queste nostre considerazioni sono ovviamente aperte al contributo di tutti coloro (circoli o singoli aderenti) che intendono lavorare e profondere il loro impegno in questa direzione.
Etichette:
innovazione,
partecipazione,
primarie terni
domenica 1 febbraio 2009
Grande Successo delle Primarie PD a Marsciano : votano il 3200 e vince Todini con il 55%
La giornata del 1 febbraio 2009 è di quelle destinate a lasciare il segno nella lunga marcia di avvicinamento alle amministrative 2009 in Umbria.
Innanzi tutto la partecipazione. Hanno votato piu’ di 3200 persone, piu’ delle primariette PD che vedevano candidato per le liste regionali il sindaco Chiacchieroni. Ha votato oltre il 20% dell’elettorato attivo della cittadina : un vero e proprio successo.
Le primarie si confermano così uno straordinario strumento democratico, di cui dovranno tener conto i vertici del PD umbro che le guardano con sospetto e sufficienza.
Ha vinto Alfio Todini, il giovane proposto da Chiacchieroni con 1723 voti contro i 1454 di Massoli uno dei pilastri della giunta uscente. Il risultato è stato deciso a Marsciano Centro. Infatti nelle 8 sezioni frazionali il risultato era stato un pari sostanziale ( Massoli 1039 e Todini 1002) mentre nel la sezione elettorale del centro Todini ha quasi doppiato l’altro candidato.
Clima di festa e di soddisfazione tra i militanti democratici di Marciano che ancora una volta hanno dato dimostrazione di grande passione politica e maturità democratica.
Etichette:
Alfio Todini,
Massoli,
primarie marsciano
Iscriviti a:
Post (Atom)