martedì 24 novembre 2009

CATIUSCIA MARINI nella segreteria nazionale delPD. Tutti i nomi ed i presidenti dei Forum







Nella Direzione in corso presso la sede del partito Pier Luigi Bersani ha presentato i nomi dei componenti della Segreteria (leggi le loro biografie) ed i presidenti di alcuni forum

Durante la Direzione Nazionale in corso presso la sede del PD il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, ha comunicato i nomi della nuova segreteria, e di alcuni dei presidenti dei forum

Coordinatore della Segreteria: Maurizio Migliavacca
Roberta Agostini
Stella Bianchi
Cecilia Carmassi
Stefano Fassina
Catiuscia Marini
Matteo Mauri
Marco Meloni
Matteo Orfini
Anna Maria Parente
Francesca Puglisi
Nico Stumpo
Davide Zoggia.


E' una squadra di sei donne e sei uomini, età media 41 anni, che sarà coordinata da Maurizio Migliavacca. Una segreteria di “giovani sperimentati” che hanno fatto esperienza sul territorio come amministratori o con l’attività politica.

Le biografie.
Catiuscia Marini, 42 anni, eletta sindaco di Todi nel 1998, riconfermata nel 2002, europarlamentare dal maggio 2008 al giugno 2009;
Stella Bianchi, 40 anni, economista e giornalista, nel 1995 ha dato vita ai Giovani per l’Ulivo facendo parte del coordinamento nazionale, ha fatto parte
dell’Assemblea costituente del PD;
Cecilia Carmassi, 41 anni, già presidente della Fuci, è stata assessore alla provincia di Lucca e oggi è vicepresidente del consiglio comunale della città;
è presidente di “La città delle donne”, associazione di volontariato;
Francesca Puglisi, 39 anni, consigliere comunale di Bologna, ha iniziato il suo impegno politico nel 1995 con l’Ulivo, di cui è stata responsabile nazionale Giovani fino al 1997. Ha contribuito alla nascita della Consulta
infanzia e Adolescenza “Gianni Rodari”;
Annamaria Parente, 49 anni, sindacalista della Cisl, è stata responsabile nazionale della Formazione del PD;
Roberta Agostini, 43 anni, consigliere provinciale a Roma, è responsabile delle politiche culturali e della comunicazione per il PD romano;
Matteo Orfini, 35 anni, è responsabile delle relazioni internazionali della Fondazione ItalianiEuropei;
Nico Stumpo, 40 anni, nella segreteria nazionale della Sinistra giovanile fino al 2001, responsabile del tesseramento dei Ds fino al 2003, quindi membro
della direzione e responsabile della segreteria dei Ds, è stato componente della direzione del PD e vice-responsabile dell’organizzazione;
Matteo Mauri, 39 anni, attualmente capogruppo PD in Consiglio provinciale a Milano, è stato assessore della Giunta di centrosinistra;
Marco Meloni, 38 anni, consigliere regionale in Sardegna, ricercatore Arel e segretario generale di “TrecentoSessanta”;
Davide Zoggia, 45 anni, è stato Presidente della Provincia di Venezia;
Stefano Fassina, 43 anni, direttore scientifico di Nens, è stato responsabile Finanza pubblica ed Economia del PD.

Presidenti Forum


Economia Paolo Guerrieri
Lavoro Emilio Gabaglio
Università Saperi e Ricerca Maria Chiara Carrozza
Giustizia Andrea Orlando
Esteri Piero Fassino
Politiche agricole Enzo Lavarra
Progetto Mezzogiorno Umberto Ranieri
Politiche Locali Claudio Martini
Welfare Giuseppe Fioroni
Politiche sociali e immigrazione Livia Turco
Politiche dell’Istruzione Giovanni Bachelet
Politiche ambientali Laura Puppato
ICT Paolo Gentiloni
Riforma sistema radiotelevisivo Carlo Rognoni
Riforma dello Stato Luciano Violante

CENTRO STUDI Gianni Cuperlo

CATIUSCIA MARINI nella segreteria nazionale delPD.

domenica 22 novembre 2009

Pd, segreteria e nuovi incarichi Bersani apre alla minoranza




da www.unita.it articolo di Simone Collini

Fine settimana di incontri e colloqui, per Pier Luigi Bersani. Il segretario del Pd presenterà la sua squadra alla Direzione di martedì, ma il puzzle dell’organigramma del Pd si sta dimostrando di non facile soluzione. E ora il leader democrat ha deciso di inserire un elemento in più, che solo le prossime ore diranno se renderà la pratica più o meno complicata. Bersani ha infatti deciso di far entrare nella segreteria anche esponenti delle minoranze. A Dario Franceschini e a Ignazio Marino ha proposto di presentare una serie di nomi che corrispondano alle caratteristiche anticipate alla Direzione di lunedì: giovani, con alle spalle esperienza politica o amministrativa, non parlamentari. Né il capogruppo alla Camera né il senatore chirurgo si sono tirati indietro, e tra oggi e domani presenteranno al segretario i loro nomi. Gianluca Lioni, ventottenne sardo esperto di terzo settore, è tra i nomi su cui potrebbe puntare Franceschini, mentre Marino ha avviato una consultazione tra i suoi coordinatori locali.

LA SQUADRA DI BERSANI
L’ultima parola spetterà comunque a Bersani. Quelli che deciderà di «coinvolgere» andranno ad affiancare i nomi già messi in lista: Nico Stumpo, che si occuperà dell’organizzazione del partito, il braccio destro di D’Alema a Italianieuropei Matteo Orfini, il direttore del Nens Stefano Fassina responsabile Economia, l’ex presidente della Provincia di Venezia Davide Zoggia, l’ex sindaco di Todi ed ex europarlamentare Katiuscia Marini, Stefano Di Traglia, portavoce di Bersani quando era ministro e prima ancora quando era responsabile Economia dei Ds ed eurodeputato. A questa squadra di quarantenni (più o meno) che a lista completata arriverà a 12 membri (ognuno con la sua competenza tematica) verranno affiancati i presidenti dei forum. Per questo ruolo saranno indicate personalità politiche di più lunga esperienza. E anche in questo caso Bersani ha proposto alle minoranze di proporre dei nomi. Tra le caselle già occupate c’è il governatore della Toscana (in scadenza) Fabio Martini, che dovrebbe andare a sostituire Piero Fassino agli Esteri, Marco Follini, Giovanni Bachelet, Laura Puppato. Dovrebbero esserci Paolo Gentiloni e Beppe Fioroni per «Area democratica» e Sandro Gozi e Anna Paola Concia per l’area Marino. Gianni Cuperlo dovrebbe mettersi alla guida di un centro studi su cui Bersani punta molto. L’idea è di lavorare coinvolgendo le fondazioni, da Italianieuropei al Nens, da Astrid all’Arel a Glocus (che può tra l’altro essere il mezzo attraverso cui riallacciare un dialogo con la sua fondatrice, Linda Lanzillotta). Bersani è convinto che la formula stessa dei forum, come organismi che siano in grado di collegare il partito con il mondo delle associazioni, riesca più dei dipartimenti classici a «riattivare un’apertura verso l’esterno del Pd». E che il centro studi, insieme a un’attività di formazione «che va rilanciata», possa colmare una lacuna che si è formata in questi due anni. «Abbiamo lasciato andare gli intellettuali - è uno dei chiodi fissi di Bersani - e ora dobbiamo recuperarli». E tra le varie iniziative che chiederà di mettere in campo, c’è una «ricerca sui grandi flussi di opinione». Il terzo organismo che Bersani presenta martedì è il coordinamento politico, composto da circa 25 personalità di punta di tutte le anime del Pd. Tra gli altri, ci saranno Massimo D’Alema e Walter Veltroni.

IL NODO DEI VICECAPOGRUPPO
Ancora tutto da sciogliere, invece, il nodo dei vicecapogruppo di Camera e Senato. Che non a caso sarà affrontato dopo Direzione, quando tutte le caselle interne al partito saranno riempite. A Montecitorio l’unico punto fermo è Rosa Calipari, sostenuta dalla componente che fa capo a Marino. Sono ancora due i nomi tra cui deve scegliere la maggioranza: l’“esperto” Michele Ventura e il “giovane” Andrea Orlando. Per quanto riguarda «Area democratica» il franceschiniano Gianclaudio Bressa potrebbe dover passare il testimone al veltroniano Andrea Martella. Discussione aperta nella componente che ha sostenuto Franceschini anche al Senato, dove l’ala popolare vorrebbe sostituire il rutelliano Luigi Zanda con l’ex-ppi Paolo Giaretta.
21 novembre 2009

venerdì 20 novembre 2009

Enrico BRUGNOLI guiderà l'Intercomunale del PD Orvietano



Il Dott. Enrico Brugnoli è stato eletto unanimemente alla guida del Coordinamento Comunale del PD dell'Orvietano nella riunione del 18 novembre alla presenza di Roberto Montagnoli segretario provinciale del PD.
Enrico Brugnoli ha una lunga esperienza politica ed amministrativa, ha fatto il sindaco di Porano per due mandati, ha coordinato l'ambito turistico dell'orvietano e molti altri incarichi amministrativi. E' stato tra i fondatori dell D nell'orvietano e nell'ultime primarie haa coordinato la mozione bersani, per la quale è atato eletto nella direzione regionale.

Con questa decisione il PD orvietano da gambe alla scelta compiuta nel dibattito post elettorale di mettere in campo una nuova gennerazione di dirigenti


Il Documento presentato per l'elezione

COSTRUIRE UNA MODERNA AGGREGAZIONE SOCIALE E CULTURALE, TRA LE MIGLIORI FORZE PROGRESSISTE E DEMOCRATICHE, PER RIDARE PESO POLITICO E CAPACITA’ DECISIONALE AL TERRITORIO ORVIETANO


Il recente congresso del Partito Democratico ha sancito una svolta politica che restituisce centralità ai territorio e ai processi di radicamento politico. Nell’Orvietano, nonostante una situazione certamente complessa e non priva di tensioni, il PD ha saputo mobilitare, negli ultimi mesi, un numero assolutamente consistente di persone. Ecco pertanto l’estrema sintesi dei nostri numeri: 2125 tesserati, 1232 votanti per le convenzioni regionali e provinciali, 4326 votanti alle primarie. Dati importanti che ci suggeriscono alcune cose: anzitutto che il PD è, e resta, un essenziale punto di riferimento politico; in secondo luogo, che la nostra proposta politica esibisce una grande capacità di attrazione; infine, che il PD viene ancora riconosciuto come il luogo dell’alternativa al governo delle destre.
Noi dobbiamo ripartire da questi elementi positivi per risolvere le nostre contraddizioni, che pur esistono, lavorando alla creazione di nuovi strumenti politici e di organizzazione fra i quali il Coordinamento intercomunale che resta determinante per l’identità delle politiche del PD di area vasta.

La decisione di costituire un coordinamento e una direzione politica delle organizzazioni comunali del Partito Democratico nei 13 Comuni dell'Orvietano è stata approvata nei congressi che si sono tenuti nel mese di settembre. E' una decisione unanime che ha visto concordi tutti i partecipanti alle varie fasi congressuali e che ha confermato l'orientamento assunto dal gruppo dirigente nella riunione del 1 settembre 2009 presieduta dal segretario provinciale Roberto Montagnoli.

Con l’odierna riunione si andrà alla elezione del coordinatore e si approveranno i criteri per la costituzione di una segreteria che supporterà nel lavoro esecutivo il coordinare stesso. Ai tre nomi già indicati (Enrico Brugnoli, Marco Spallacini e Isauro Grasselli ) nella sopra citata riunione, si affiancheranno il deputato del territorio, il Capogruppo del Comune di Orvieto ed i rappresentanti delle tre mozioni che si sono confrontate nel recente congresso nel rispetto della pluralità interna del nostro partito. All'interno della segreteria dovranno essere individuati dal Coordinatore: l'organizzatore (con funzioni di coordinamento dei tesorieri) ed il responsabile delle feste.

Il compito principale di questo organismo sarà quello di collaborare con i vari livelli di direzione politica del partito per realizzare quanto scaturito dal recente congresso e che ha, come obbiettivi principali: (a) la costruzione, assieme alle altre forze del centrosinistra, di un'alternativa di governo al centro destra: (b) il rafforzamento di un più incisivo rapporto fiduciario con i cittadini; (c) il radicamento del PD nel territorio, soprattutto nei luoghi di lavoro e di studio; (d) nuovi strumenti di governance territoriale che tengano conto sia dei fenomeni a scala planetaria ed europea (globalizzazione, riscaldamento globale, nuove economie del manifatturiero e agricolte, coesione sociale e nuovi bisogni sociali, società ed economia della conoscenza, “wellness economy”) sia di nuove metodologie di programmazione atte ad impegnare tutti gli attori economici e sociali del territorio in un comune progetto di sviluppo.

Al tempo stesso il Coordinamento Intercomunale dell'Orvietano dovrà lavorare, d'intesa con i circoli territoriali e le rappresentanze istituzionali del PD, per ricostruire un punto di osservazione autonomo ed autorevole sulle questioni principali del territorio, nella prospettiva di alimentare e condividere una comune cultura politica comune per quel che riguarda i temi dello sviluppo sostenibile, della società della conoscenza e della green economy (più in particolare, per i temi relativi alla sanità, welfare, urbanistica, tutela del paesaggio e dei beni comuni, politiche agricole, ambientali e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, politiche della formazione, politiche della mobilità, politiche del benessere). A tal fine, il Coordinamento del Partito Democratico dell’Orvietano è impegnato nell’organizzazione una serie di appuntamenti “politici-programmatici” attraverso i quali definire, assieme alle organizzazioni sociali, alle imprese e ai cittadini, le proprie idee di governo del territorio di area vasta.

Un progetto, questo, che si inscrive nella prospettiva della non più rinviabile necessità di procedere all’immediato e profondo rinnovamento della classe dirigente ed in sintonia con quanto previsto dalle funzioni assegnate al coordinamento intercomunale. In tal senso, ci preme indicare i criteri per il profilo e la selezione dei rappresentanti del PD negli organismi pubblici: (a) capacità di rappresentare l’unità del Partito; (b) meriti acquisiti per studi, conoscenze specifiche, esperienze e cultura generale; (c) autorevolezza indiscussa tra l’opinione pubblica; (d) autorevolezza morale e trasparenza; (e) fedeltà passata e presente allo statuto del partito e al Patto etico in esso contenuto; (f) propensione a lavorare su progetti condivisi attraverso i quali consentire di misurare le proprie capacità e la capacità di lavorare in squadra; (g) propensione a rendere tracciabili le proprie decisioni politiche; (h) capacità di far evolvere una nuova classe dirigente attraverso percorsi tracciabili di valorizzazione delle risorse umane; (i) propensione alla ricerca, all’indagine, allo studio dei nuovi fenomeni da valutare nella concretezza di iniziative e attività politiche.

Anche l'Orvietano è investito dalla crisi economica; per contrastare questa crisi il governo nazionale è stato completamente assente soprattutto negli interventi a sostegno delle piccole e medie imprese.
Tuttavia, la mancanza di un'adeguata politica governativa si fa sentire non solo verso le imprese ma anche nel settore dei servizi che è vitale per la protezione e l'assistenza alle fasce deboli e in perduranti gravi difficoltà.
Anche nel nostro territorio l'atteggiamento degli istituti di credito rischia di strangolare un'economia già in forte sofferenza, mentre l'agricoltura ed il turismo subiscono pesantemente la contrazione della domanda interna ed internazionale.

Sul versante della sicurezza locale assistiamo a problematiche nuove. L'incremento della microcriminalità, i reati contro la Pubblica Amministrazione, anche se ben lontane dai livelli raggiunti in altre aree del paese, sono decisamente in aumento producendo spesso un forte allarme sociale.
In ragione di ciò il Partito Democratico dell’Orvietano non può esimersi da una puntuale e innovativa riflessione sulle politiche urbanistiche e sull’uso dei suoli.

Il sistema politico-istituzionale che per anni ha rappresentato per il territorio un elemento dinamico e propositivo appare oggi frammentato e incapace di far fronte alle nuove problematiche sociali ed alla rapidità dei cambiamenti e dell’evoluzione dei sistemi economici-produttivi.
Occorre rilanciare dunque una pianificazione strategica di territorio tesa a recuperare, in una dimensione di governance più ampia, vocazioni e originalità, sviluppo sostenibile e tenuta della coesione sociale. Pianificazione strategica che significa trasformazione delle relazioni con gli attori dello sviluppo economico, sociale e culturale nella dimensione di una comune, condivisa e responsabile co-progettazione del futuro, attraverso accordi volontari, pubblici e trasparenti, a fronte dei quale la politica riscrive il patto di legittimazione con i cittadini e le articolazioni della società civile.

L'esito elettorale delle ultime elezioni amministrative denunzia questa debolezza, l’incapacità di stare sul fronte più avanzato della governance anche di area vasta, così come risulta evidente dalle affermazioni di giunte di Centro Destra al Comune di Orvieto (pur con una larga maggioranza consiliare di centro-sinistra) e Porano e di maggioranze di cnetrosinistra con il PD all'opposizione a Montecchio e Allerona. La fase nuova, apertasi a seguito del recento congresso, deve essere quindi adeguatamente rappresentata sui territori attraverso scelte politiche tali da determinare effettive, misurabili e trasparenti pratiche riformistiche ordinate secondo la logica dell’interesse generale e dei beni comuni


E' evidente che le soluzioni alle questioni aperte nell'Orvietano non verranno dall'esterno. Come è già accaduto più volte in passato è solo riorganizzando e unendo le forze migliori della nostra società che riusciremo a superarte la crisi e avviare una nuova stagione di sviluppo e di benessere. Crediamo che i programmi presentati alle recenti elezioni comunali e provinciali possano rappresenta una valida base di partenza. Quello che manca è la definizione di un preciso profilo politico del nostro territorio, una chiara indicazione sui soggetti che possono spingere in avanti una situazione che oggi appare stagnante.

Il Coordinamento intercomunale non può tuttavia esaurire la propria missione in un’attività “compensativa” e “rivendicazionista”. L’ambizione è diversa. Si tratta di recuperare guadagni in termini di democratica, intelligenza diffusa, saperi diffusi, approcci condivisi ai problemi per mezzo di conoscenze comuni, pubbliche e delle quali si può rendere ragione. Siamo chiamati a costruire una grammatica e una sintassi politica riformista che saranno poi declinate secondo le singolarità dei territori e che nondimeno restano egualmente patrimonio della classe dirigente chiamata alla politica di area vasta. In uno slogan: più democrazia per una più convincente qualità dello sviluppo

La scelta compiuta anni fa di adeguare la direzione politica alla dimensione dell'area vasta provinciale mantiene la sua validità ma bisogna riflettere, anche i questo caso, sui risultati conseguiti. Le nostre difficoltà, frutto sicuramente dei nostri errori, non hanno trovato quasi mai un contributo positivo da parte delle competenti sedi provinciali.

Certamente hanno pesato le vicissitudini politiche e i problemi legati alla nascita del Partito Democratico ma talora sul territorio orvietano si sono spesso scaricati i ritardi della direzione politica provinciale.

La vicenda della Comunità Montana Umbria Sud è, da questo punto di vista, esemplare.
Pertanto è necessario ribadire, nel momento in cui si mette mano alla definizione degli assetti territoriali e di area vasta e al perseguimento degli obiettivi imposti dal nuovo piano sanitario regionale per ciò che concerne il nostro ospedale, che non è più possibile scaricare sul nostro territorio astrusi equilibri generali come è avvenuto recentemente all'ANCI e all’ASL. Per quanto ci riguarda, ribadiamo l’assoluta priorità per l'Orvietano della guida di governo della Comunità Montana, a cui vanno peraltro date risposte immediate visto l’aggravarsi delle difficoltà politiche, organizzative e finanziarie in cui versa l’Ente.

Il nostro congresso ha tracciato indirizzi chiari ed equilibri politici ben definiti. Pertanto deve finire la stagione delle decisioni cadute dall’alto e prese al di fuori dagli organismi dirigenti e con atteggiamenti di trasversalismo politico non chiari ed equivoci.
Anche il rapporto con le forze di Centro Destra, che ovviamente assume tutt’altro significato dopo che sono alla guida di importanti comuni come Orvieto, deve essere improntato alla chiarezza ed avere un limpido ancoraggio politico - territoriale.

Infine, il Partito Democratico dell’Orvietano deve darsi strumenti organizzativi adeguati agli obiettivi che si propone e che tendono al recupero di autorevolezza, capacità progettuali, originalità, rafforzamento del consenso attorno alla missione politica del PD. E’ quindi necessario che il PD dell’Orvietano compia una ricognizione sui territori – ciò in vista del prossimo confronto elettorali sulle regionali - per ricostruire un suo punto di vista generale sulle principali questioni inerenti allo sviluppo e alle politiche di coesione sociale. A tal fine, è di fondamentale importanza realizzare strumenti di comunicazione all’altezza dei compiti, adeguati sia agli obiettivi politici contingenti sia all’urgenza di alimentare quella solida cultura politica e di progetto in precedenza richiamata.

Il peso politico dell’Orvietano in ambito provinciale e regionale passa attraverso la sfida dell’innovazione, del sapere, della democrazia e della riconquista di tratti di originalità progettuale. Elementi, questi, da iscrivere nel DNA della nuova classe dirigente del PD e dentro le visibili scelte politiche delle amministrazioni municipali e di area vasta.

domenica 15 novembre 2009

Lamberto Bottini è il nuovo segretario del Partito Democratico dell'Umbria




da www.perugianews.it
Lamberto Bottini è il nuovo segretario regionale del Partito Democratico. L'assemblea regionale gli ha riconosciuto 154 voti, mentre sono state 96 le schede bianche ed un voto nullo. L'assemblea ha anche eletto il presidente del Pd regionale Pierluigi Castellani e i due vice segretari Mercanti e Ruina. Bottini che non ha nascosto il proprio stato di commozione ha parlato di un partito plurale, di un partito nuovo da costruire onorando la fiducia attribuita dai cittadini in occasione delle Primarie, che sia capace di fare delle proprie differenze elemento di confronto e di dialogo, un partito che sappia guardare al futuro interpretando le nuove sfide nell'ottica di n protagonismo dell'Umbria in sintonia ed in sinergia con le altre regioni del centro Italia ed all'interno di un sistema che colleghi la nostra regione all'Italia, all'Europa, al mondo. Bottini ha parlato dei rapporti che si sono avviati con le altre mozioni valutandoli positivamente: "Certo sicuramente poteva andare meglio - ha detto - a a me interessa guardare avanti. Si sono compiuti passi significativi, ci sono pezzi di analisi delle altre mozioni che condivido, si sono compiuti tutti i passaggi per cominciare a costruire da oggi un partito nuovo". Quindi il suo discorso passa al tanto discusso rinnovamento generazionale e ricambio della classe dirigente. E' un tema che va affrontato seriamente e sul quale tutte le mozioni hanno assunto degli impegni - ha detto -. Abbiamo stabilito il calendario delle decisioni che il partito dovrà prendere da qui a dicembre, per definire il quadro che ci proietta verso l'elezione regionale". Quindi uno sguardo verso il passato: "L'Umbria non sarà un'isola felice - ha detto il nuovo segretario - ma non possiamo nascondere l'immagine che di essa si ha all'esterno sul fronte della qualità della vita dei suoi cittadini e rispetto agli indici sulla povertà, che parlano dell'Umbria come di una regione nella quale le differenze sono ridotte rispetto alle altre regioni d'Italia". Conclude Bottini parlando dell'Umbria del domani: il futuro va affrontato guardando alla green economy, alla filiera cultura - turismo - ambiente. Il nostro partito deve occupare un ruolo centrale per vincere queste sfide, ma deve essere un partito vero, organizzato, trasparente e aperto alla società". Ha preso la parola anche Alberto Stramaccioni che ha ritirato a propria candidatura dal ballottagio di oggi dichiarando la sua astensione costruttiva al voto. Straaccioni ha ribadito che va aperta una fase nuova per il partito democratico che deve partire dal rispetto delle reciproche differenze all'interno del Pd e dal rispetto degli impegni presi quanto alle decisioni che si dovranno affrontare rispetto alle prossime elezioni regionali e alla nuova classe dirigente. Si è detto non sufficientemente soddisfatto su alcuni punti che la sua mozione ha sottoposto alla mozione di Bottini riscontrando risposte "aleatorie". Tuttavia ha offerto la sua disponibilità al dialogo ed al lavoro comune, chiudendo il suo discorso con una affermazione: "Voglio portare a termine il mio mandato di segretario provinciale e se qualcuno dovesse pensare ad una mia candidatura istituzionale come quella alla Regione, voglio sgombrare il campo da ogni equivoco dicendo che non mi candiderò. Tengo a ribadire che deve esserci autonomia tra la politica e i doveri istituzionali, entrambi i ruoli talmente autorevoli da richiedere una chiara distinzione".

giovedì 12 novembre 2009

L’ORVIETANO, TERRA DA CONQUISTARE di Silvia Fringuello



L’attuale scenario politico dell’orvietano, scaturito dalle elezioni amministrative, la perdita dei Sindaci e le scissioni delle sperimentate coalizioni, nel comune di Orvieto, di Allerona, di Porano, di Montecchio, hanno prodotto un ulteriore frammentazione delle forze politiche del centro sinistra e, cosa ancor più grave, incidono negativamente sui processi programmatici e decisionali di area vasta, generando sofferenze economiche ed occasioni di mancato sviluppo su tutto il territorio dell’Orvietano. Alla crisi economica mondiale si può attribuire soltanto in parte lo sbandamento e la perdita del management territoriale. La stasi economica e di elaborazione e pianificazione, si avverte ed è più evidente sui luoghi del lavoro, nei consumi. La politica è assente.

A tutt’oggi il comune di Orvieto non ha prodotto una linea politica economica chiara e comprensibile, su come s’intende sviluppare nel prossimo futuro il territorio, vive e vegeta sulla programmazione delle passate amministrazioni e stenta ad avere una visione ed una gestione complessiva della macchina comunale, i provvedimenti sono presi a macchia di leopardo, sull’urgenza amministrativa del momento ovvero, si amministra “alla giornata”.

I comuni del comprensorio subiscono drammaticamente l’assenza del ruolo politico del comune capofila e si affannano sui tavoli provinciali e regionali cercando di salvare il salvabile, tentando di operare in rete e di sostituirsi al vecchio compito trainante del comune di Orvieto. Il problema è sono troppo piccoli, non riescono a competere con le altre aree umbre, essendo quest’ultime forti di una loro direzione politica unita e coesa, di sistema.

E’ dunque impellente, per tutte le forze del centro sinistra, in particolare per il Partito Democratico dell’Orvietano, affrontare le debolezze politiche e costruire un’ unione ed una sintesi che dia inizio ad un nuovo ruolo centrale e non periferico del territorio. Questo per evitare, che altri politici o soggetti economici, siano loro di destra o di centro sinistra, si affaccendino alla risoluzione dei nostri problemi, trasformando in questo modo l’Orvietano in una vera e propria colonia tutta da sfruttare.

Per ovviare al pericolo strisciante della “colonizzazione”, la risolutezza dell’opposizione del consiglio comunale di Orvieto è determinate . E’opportuno imporre una linea politica che ha per primo obiettivo l’interesse generale dei cittadini, fatta di proposte e di idee nuove, alternative alla destra, che si distinguano dalle passate amministrazioni e dalla giunta attuale, che diano continuità al tanto annunciato cambiamento ed innovamento. E’ necessaria un’attività politica che esca dal labirinto degli errori del passato e da una posizione di difesa, ma che invece allarghi la visone e la concezione di programmazione del sistema, progetti il futuro del territorio. I numeri in consiglio comunale ci sono, il centro sinistra è maggioranza è solo questione di volontà politica.
Le primarie del Partito Democratico appena passate, ci hanno consegnato un unico, vero ed autentico messaggio: l’assunzione di responsabilità. Ancora una volta in massa gli elettori hanno riposto, confermato, nel partito e nei candidati all’ assemblea nazionale e regionale la loro fiducia, delegando con il proprio voto l’amministrazione politica di una parte importante del proprio vissuto quotidiano, che vale la loro qualità della vita. Questa volta non sono concessi errori agli eletti, ai dirigenti, al “partito”, non si può deludere l’aspettativa e la speranza profusa nella campagna elettorale per le primarie, non è più permesso di discostari dal dire e dal fare. La coerenza è un valore e in quanto tale va praticato e non solo predicato.

Domenica 15 novembre 2009, prima assemblea regionale del Partito Democratico, Lamberto Bottini sarà confermato segretario regionale. I dirigenti del partito regionale, eletti grazie all’ampio consenso conseguito dalla lista “Con Bersani e bottini 09 per l’Umbria”, si dovranno impegnare fin da subito a farsi portavoce della nostra terra, rappresentando le istanze del popolo delle primarie. A loro spetterà l’arduo compito di generare nel Partito Democratico e nel centro sinistra di Orvieto e dell’Orvietano un dialogo positivo e costruttivo, che inverta l’attuale tendenza alla disgregazione e dunque al progressivo abbandono della pratica della buona politica, che abbia come risultato un nuovo intervento politico unito e compatto, che la nostra gente reclama ad alta voce.

domenica 8 novembre 2009

Storico sì della Camera alla riforma sanitaria di Obama





Washington, 08-11-2009

Decisione storica da parte della Camera degli Stati Uniti: per la prima volta in decenni i deputati americani hanno detto si' alla riforma del sistema sanitario. La Camera, in una rara seduta di sabato che si è conclusa a notte fonda, ha votato a favore della riforma fortemente voluta dal presidente, Barack Obama.

Il testo e' passato nonostante l'opposizione compatta di tutti i deputati repubblicani, tranne uno: 220 i voti a favore, 215 i contrari. Affinche' la riforma diventi legge, tuttavia, e' necessario che si esprima anche il Senato, dove la maggioranza democratica non e' affatto data per scontata. Allo stesso tempo, pero', il si' della Camera rappresenta una vittoria politica di straordinaria portata per l'amministrazione Obama. Lo stesso presidente, infatti, subito dopo la votazione ha telefonato alla Speaker della Camera, Nancy Pelosi, per congratularsi con lei e con tutti i deputati democratici per "un voto storico". "Ora l'America e' a soli due passi dall'avere una riforma sanitaria che consente assistenza di qualita' a tutti gli americani" ha dichiarato.

Il primo passo e' il passaggio del testo del Senato
Il secondo e' la trasformazione in legge con la firma del presidente. Obama si e' detto "assolutamente fiducioso" che potra' firmare la legge "entro la fine dell'anno".

Parole analoghe aveva usato la Speaker della Camera, Nancy Pelosi: "Oggi - aveva detto - e' una giornata storica per l'America. I nostri pensieri vanno al senatore Ted Kennedy, che era solito definire la riforma sanitaria come il grande lavoro incompiuto del nostro Paese".

La riforma prevede l'assistenza sanitaria nei confronti di 36 milioni di cittadini americani che attualmente non godono di alcuna copertura, e nuove possibilita' per coloro che gia' godono di copertura. Inoltre contempla in un arco di dieci anni di arrivare a coprire il 96% della popolazione, per un ammontare complessivo di 1.200 miliardi di dollari.

Il testo introduce una serie di norme restrittive per le compagnie assicurative rispetto al sistema attuale. Non solo prevede di introdurre nel mercato la tanto contestata 'public option', l'opzione pubblica voluta dal governo per 'calmierare' il mercato, ma contiene regole nuove come per esempio l'obbligo da parte dei datori di lavoro di assicurare i loro dipendenti; oppure il divieto nei confronti delle compagnie di assicurazione
di negare ai clienti la copertura sulla base delle cosiddette "condizioni mediche preesistenti", oppure di alzare in misura significativa il prezzo delle polizze nei confronti delle persone piu' anziane.


http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=133794

sabato 7 novembre 2009

Queremos primarias en la izquierda madrileña - Vogliamo primarie nella sinistra madrilena




Nel 2008 alcuni ragazzi dell'organizzazione giovanile del partito socialista spagnolo parteciparono alla campagna elettorale del PD ed in particolare di Carlo Emanuele Trappolino. Oggi ci hanno inviato la notizia di questa loro iniziativa che ci fa molto piacere.

Las personas de izquierda que vivimos y votamos en la Comunidad de Madrid estamos hartos de que nuestro voto cada vez cuente menos, y de que cada vez sea más fuerte la hegemonía política de Esperanza Aguirre y del Partido Popular en la Comunidad de Madrid.

Creemos que esto es así porque PSM e IU-CM no son capaces de articular una alternativa ni de presentar unos candidatos que muevan mínimamente a un voto esperanzado y con opciones de traslucirse en una nueva mayoría política de izquierdas que sea reflejo de la mayoría social progresista de nuestra comunidad.

Por eso, y a la vista de las cosas que están ocurriendo en Madrid en torno a la corrupción y al uso partidario y sectario de las instituciones que son de todos, así como de los movimientos preocupantes que se están produciendo en los partidos polítios de la izquierda madrileña, hemos decidido movilizarnos para exigir a ambos partidos que nos consulten mediante elecciones primarias, como se hace en otros lugares. (read less)
Las personas de izquierda que vivimos y votamos en la Comunidad de Madrid estamos hartos de que nuestro voto cada vez cuente menos, y de que cada vez sea más fuerte la hegemonía política de Esperanza Aguirre y del Partido Popular en la Comunidad de Madrid.

Creemos que esto es así porque PSM e IU-CM no son capaces de articular una alternativa ni de presentar unos candidatos que muevan mínimamente a un voto esperanzado y con opciones de traslucirse en una nueva mayoría política de izquierdas ... (read more)
Missione:
Recaudar firmas para pedir a los partidos de la izquierda madrileña que elijan a sus candidatos mediante elecciones primarias abiertas a nuestra participación.

¡Queremos opinar sobre lo que los partidos nos van a pedir que votemos!





Le persone di sinistra che viviamo e votiamo nella Comunità di Madrid siamo stufi che il nostro voto ogni volta conti meno, e che ogni volta sia più forte l'egemonia politica di Speranza Aguirre e del Partito Popolare nella Comunità di Madrid.

Crediamo che questo è così perché PSM ed IU-cm non sono capaci di articolare un'alternativa né di presentare alcuni candidati che muovano minimamente ad un voto speranzoso e con opzioni di traslucirse in una nuova maggioranza politica di sinistre che sia riflesso della maggioranza sociale progressista della nostra comunità.

Per quel motivo, ed in presenza delle cose che stanno succedendo a Madrid intorno alla corruzione ed all'uso a favore e settario delle istituzioni che sono di tutti, come dei movimenti preoccupanti che si stanno prodursi nei partiti polítios della sinistra madrilena, abbiamo deciso di mobilitarci per esigere ad entrambi i partiti che ci consultino mediante elezioni primarie, come si fa in altri posti.

giovedì 5 novembre 2009

IL PORTO DELLE NEBBIE DELLA CASERMA PIAVE

Il Gattopardo si è insediato saldamente nella foresta dell'Amministrazione Comunale orvietana, allietato dalla musica frizzante del “pattugliatore di salotti in”.

Gli orvietani dovranno rassegnarsi, niente “GRANDE CAMBIAMENTO”. Solo un po’ di nomine per gratificare gli amici romani, magari con la villa in collina e con un occhio di riguardo a chi ha portato acqua per la vittoria pur proclamandosi avversario.

I proclami di guerra sui buchi di bilancio e nefandezze varie, denunciate per anni, si sono arenate sul voto si fiducia a favore del riequilibrio dell'ottobre scorso. Al tempo stesso su tutti i problemi aperti l'Amministrazione è arrivata fuori tempo massimo e con soluzioni pasticciate e approssimative.

Ma il bello deve ancora venire e riguarda il futuro della caserma Piave.

Questa estate per rispondere alle critiche del nostro blog il musicista aveva fatto sapere su un altro giornale che a Cortina, mentre faceva il mattatore con i big della politica, aveva avuto “una lunga colazione di lavoro con Cesare De Michelis” uno degli investitori, attraverso le Edizioni Marsilio, interessati al progetto della Piave.

La cosa ci ha un po’ sorpreso e abbiamo aspettato per settimane che uscisse una smentita o una precisazione del Sindaco e dell'Amministrazione.

Come sapete in Italia alcuni anni fa è stato messo in croce Piero Fassino per una telefonata avuta con Giovanni Consorte a commento dell'ormai avvenuta operazione BNL-UNIPOL.

Abbiamo pensato che se Fassino non poteva chiacchierare con un manager di fatti già avvenuti forse il Sindaco di Orvieto non poteva parlare con dei manager di fatti che dovevano ancora avvenire, per di più oggetto di una gara i cui contendenti dovrebbero essere segreti fino all'apertura.

Ma stranamente nessuno, tranne i capigruppo di PD e Sinistra e Libertà, ha obiettato niente.

Allora siamo andati a documentarci su questo manager interessato alla caserma Piave.

Ovviamente il nostro lavoro è artigianale e utilizza internet, che non è propriamente la bibbia. Comunque questo è quello che abbiamo trovato.

Sull'Espresso, in un articolo di Roberto Di Caro e Vittorio Malagutti dal titolo “VADO, FALLISCO E TORNO” che si occupava di falliti eccellenti dopo la caduta, ad un certo punto riferendosi a Giancarlo Parretti è scritto : “Al suo ex-socio Parretti (socio di Florio Fiorini) è andata anche meglio. In galera c'è entrato quattro volte, ma non c'è rimasto a lungo. Lo scorso anno si è inventato la Fondazione Walter Pierpaoli per le scienze della vita: vende un medicinale a base di melatonina, presentato come una sorta di elisir di lunga vita … Chi c'è nel consiglio della sua fondazione? Cesare De Michelis, cioè Marsilio Editore, fratello dell'ex ministro Gianni”.

Il 16 febbraio 2005 a Roma era stata costituita infatti la Fondazione denominata “VATERAI PIERPAOLI INSTITUTUM STUDIIS NATURAE AC HUMANAE VITAE PROVEHENDIS”. Tra i fondatori ci sono Giancarlo Parretti e Cesare De Michelis. La Fondazione ha sede in via dei Dolci n. 1 ad Orvieto.

In un articolo del Corriere della Sera del 15 ottobre 1996 dal titolo “TRENI IN CAMBIO DI FILM: LO STRANO AFFARE ALTA VELOCITA' METRO GOLDWIN MAYER” nel quale si parla del ruolo di Florio Fiorini, Bettino Craxi, Gianni De Michelis e Lorenzo Necci nella scalata alla Metro Goldwyn Mayer si dice che “Al vertice della holding di Parretti sedeva Cesare De Michelis, fratello del ministro.”

Sul Corriere della Sera del 28 ottobre 1992 Ivo Caizzi scrive un articolo dal titolo “I MISTERI DI FIORINI DALL’ENI FINO A HOLLYWOOD” dove viene ricostruita la carriera del finanziere arrivata al massimo splendore con la scalata alla Metro Goldwyn Mayer e poi la caduta sotto i colpi della magistratura. Nel ripercorrere la carriera di Fiorini dopo il 1982 Caizzi scrive: “Dopo un po’ di apnea, riemerse in Svizzera come manovratore dei miliardi della SASEA, un'antica holding quotata in Borsa, appartenuta fino al crac Ambrosiano proprio al Vaticano. Tra i suoi partner c'era Antonio Lefevre D'Ovidio, noto per il suo coinvolgimento nel caso Lockheed, famoso scandalo a base di tangenti politiche degli anni Settanta. In seguito arrivarono altri vecchi amici dell'ENI, dall'ex presidente Giorgio Mazzanti (dimessosi proprio per lo scandalo Eni Petromin, al dirigente Ivo Calcagni, a Hans Willi, discusso collaboratore per gli affari petroliferi in Nigeria. Una vera lavanderia”.

Su la Repubblica del 26 giugno 1990 in un articolo titolato “CONTRO PARRETTI NIENTE PROVE” Sergio Luciano aveva scritto: “Cesare De Michelis, un professore universitario, editore (controlla la Marsilio), ex assessore, ex consigliere della Biennale - a dispetto di questa gragnula di grane - anziché prendere le distanze da Parretti, ha negli ultimi mesi stretto i suoi rapporti con le sue società.”

Ovviamente la frammentarietà delle informazioni non permette di ricavare un'idea definita su chi sia Cesare De Michelis, cosa rappresenti e tanto meno cosa vuole fare.

Noi rimaniamo perciò al vecchio proverbio contadino “DIMMI CON CHI VAI E TI DIRO' CHI SEI”. E la compagnia ci sembra proprio ben assortita.

lunedì 2 novembre 2009

CI SARA’ UNA VOLTA L’ITALIA: idee e scenari per la politica di domani

Vivere in Italia, oggi, significa anzitutto capire che viviamo nell’Italia “di” Berlusconi. L’Italia è sua: la sua narrazione del Paese non è solo vincente. E’ l’unica. Ma come sarà l’Italia “dopo” Berlusconi? Il futuro dell’Italia non sarà scritto con gli scandali e i complotti di oggi. Va immaginato attraverso alcuni temi fondamentali, che trasformino i luoghi comuni in progetti: lo “stato” del nostro Stato. L’economia in declino ed il Made in Italy preso sul serio. La sfida dell’integrazione. La leadership femminile. L’energia che consumeremo. I nuovi leader e le nuove narrazioni politiche. Il tutto in un confronto trasversale con l’Italia “di” Berlusconi, quella degli ultimi quindici anni, anche questa da ripensare e comprendere. Un incontro da non perdere. Vi aspettiamo a Roma, giovedì 5 novembre, per il nostro nuovo seminario. Ecco il programma ed i dettagli organizzativi.

CI SARA’ UNA VOLTA L’ITALIA: idee e scenari per la politica di domani. Roma, giovedì 5 novembre, 15-17.30
Camera dei Deputati, sala del Refettorio, Palazzo San Macuto (via del Seminario 76, zona Pantheon)

Interventi iniziali di: Alessandro Aresu, Raffaele Mauro, Moris Gasparri, Caterina Pikiz Gattinoni, Federica Colonna (Lo Spazio della Politica)

Ne discutono:
LUCIO CARACCIOLO (direttore di Limes)
ANDREA ROMANO (editorialista del Sole 24 ore e direttore di Italia Futura)
ALBERTO CASTELVECCHI (editore e consulente)
ANGELO MELLONE (editorialista de Il Tempo